-Camera tua riflette alla perfezione il tuo sistema nervoso- Luke si guarda intorno, mentre io poggio il borsone nella mia vecchia stanza da letto. –Cioè tu scrivevi le fasi sul muro?-
-Erano o citazioni o frasi delle canzoni che mi piacevano...comunque sì, solo che, ad un certo punto, mia madre mi ha detto di darci un taglio e di provare con i post it-
-Ci credo, sono qui dentro da soli cinque minuti e ho già il mal di testa- io, invece, mi ritrovo a sorridere, pensando alla ragazzina che imbrattava il muro con la vernice nera. –Write on these walls are the stories that I can't explain-
-Ad un certo punto ho sviluppato questa fissazione delle foto...-
-Che, a giudicare da casa tua a New York, non ti è passata- ridacchia, osservando il muro divertito. –Chi è questa ragazza accanto a te e Daisy?-
-Pyper- mormoro. Ogni volta che ritorno qui, vengo immancabilmente investita dai ricordi suoi e di mia madre.
-Certo che tu hai avuto i capelli proprio di tutti i colori, mi stupisco che non ti siano ancora caduti-
-Mia madre ripeteva sempre la stessa identica cosa-
-Penso che sia un pensiero parecchio condiviso Rose- scrollo le spalle. Forse non sono tanto contenta di tornare a Los Angeles per tutti i ricordi che mi riporta alla mente, e per tutte le persone che ora non ci sono più. –Va tutto bene?-
-Questa città mi mette sempre un po' di malinconia. Sono nata e ho vissuto qui per diciotto anni, eppure non mi sono mai sentita...i miei soliti trip mentali, lascia stare-
-Lo so, infatti speravo che ti fermassi da sola, anche perché ti assicuro che me ne ha già parlato, e benché ammiri la tua sintassi e tutto il resto, ti avrei tirato una cuscinata-
-Quanto sei dolce-
-Sono qui per evitare che tu faccia qualche cavolata, anche se ammetto che ti vedo bell'agguerrita, e questo non può che farmi piacere-
-Credevi che mi sarei sciolta davanti ai suoi occhi dolci? Allora non mi conosci abbastanza bene-
-Credevo che ti saresti sciolta perché so che hai la mania di voler sistemare ogni cosa, e perché odi che le persone lascino la tua vita. Shawn è stato molto importante per tantissime motivo, accettare che, improvvisamente, non farà più parte del tuo cammino sarà molto difficile, e lo sai benissimo anche tu-
-Ma inevitabile- mormoro. –E' vero, ho sempre la tendenza a voler aggiustare i rapporti, le relazioni, tutto, però sono ben consapevole che, in questo caso, c'è ben poco da fare: ho perdonato una volta un tradimento, e non è finita affatto bene, per questo mi sono ripromessa che, se mi fosse successo di nuovo, non avrei fatto marcia indietro, è come uno dei peccati capitali per me-
-Ma se non fosse un tradimento? Se lui dicessi la verità?-
-E la storia di Hailey come la spieghi?-
-Metti che siano veramente amici come me e te e che, per colpa della stampa, sia successo tutto questo putiferio...-
-Non lo so Luke, perché stai facendo tutte queste supposizioni?-
-Per capire se c'è ancora un barlume di speranza che tu lo perdoni- sospiro, passandomi una mano tra i capelli rossi. Lo prendo per un sì-
-Aaaaaah- gemo, lasciandomi ricadere sul letto. –Perché deve essere tutto tanto difficile?-
-Non lo so Greyson, ero convinta che non ne volessi sapere più niente di lui-
-Ed è così-
-Ma hai appena detto...-
-In realtà hai detto tutto tu-
-Oooh non provare ad affossare la colpa sul sottoscritto-
-Se non mi ha tradito, se c'è davvero una spiegazione per quel che ha fatto, allora per quale motivo ci siamo lasciati?-
-Perché nessuno dovrebbe mai mollare la sua ragazza sul red carpet, per nessun motivo. E so che lui è una popstar, che è bello come il sole eccetera eccetera, ma tu vali molto più di quel che pensi e, di sicuro, non ti meritavi che ti trattasse in questo modo-
-Hai ragione- mi stropiccio gli occhi, sospirando. –E' stato un attimo di debolezza-
-Facciamo che, quando parlerai col tuo bell'imbusto, ci sarò anche io, okay?-
-Okay, tanto non credo che ci sia qualcosa che tu non sappia-
-E anche stesso non mi interesserebbe, ti vedo troppo debole, è bastato che lui ti facesse gli occhi dolci-
-Luke-
-Che c'è? Non devo essere gentile, devo essere obiettivo e, soprattutto, devo evitare che tu stia ancora male-
-Beh allora avresti dovuto impedirmi di stare qui, questa casa è piena di ricordi- tiro su col naso, sentendo gli occhi inumidirsi. –Visto? Sto già frignando-
-Non che la cosa mi stupisca, tu piangi per la qualsiasi. Tra l'altro non credevo che una persona potesse avere tante lacrime in corpo-
-Nemmeno io se è per questo. Però sai, ogni cosa, tutto quello che sono adesso, è partito da qui: la persona che sono oggi, la Columbia, Shawn...è tutto nato a Los Angeles, nella mia camera-
-Quindi dovrei sentirmi emozionato e barra o onorato di stare qui?-
-Dio mio quanto sei antipatico- prendo un cuscino e lo uso per colpirlo. –Se proprio vuoi saperlo, qui ho anche tentato il suicidio-
-Grazie per la soffiata Rose, stavo bene nella mia ignoranza-
-Nella vasca del mio bagno per la precisione-
-Rose-
-E' stata la mia cagnolina a trovarmi. Ha abbaiato così tanto che ha allarmato stella, peccato che è morta il giorno dopo, aveva undici anni-
-Sono davvero contento che tu ti senta tanto a tuo agio da condividere tutti questi particolari, ma ti assicuro che non era davvero necessario-
-Ti sei impressionato?-
-Onestamente sì- ridacchio, mentre lui mette su un'espressione disgustata. –Ti giuro che non so come tu abbia avuto il coraggio di fare una cosa simile-
-Era una situazione disperata, te l'ho già spiegato-
-Sì lo so, solo...hai avuto davvero coraggio, anche perché, conoscendoti, non si direbbe che hai tentato il suicidio in un modo tanto cruento-
-Beh, mica vado in giro col cartello 'suicida' addosso-
-Lo so ma...non dovrebbe tipo segnarti in qualche modo?-
-E' per questo che parlo regolarmente con una psicologa Luke-
-Davvero? Non lo sapevo-
-Ma se te l'ho detto non so quante volte-
-Ah sì? Probabilmente non ti stavo ascoltando-
-Grazie eh-
🔥🔥🔥🔥🔥🔥
-Brian mettimi giù- inizio a scalciare, mentre pel di carota cerca di farmi tornare indietro. –Dico sul serio, questo è rapimento-
-No, sto semplicemente cercando di sistemare il casino che voi due idioti avete fatto. Dio mio, per quale motivo non potete semplicemente parlare? Sono stanco di tutto questo dramma-
-Non mi avevi detto che ci sarebbe stata anche Hailey-
-Perché sapevo che non saresti venuta-
-Ed è così. Vorrei soltanto...-
-Rose ti prego- mi rimette giù. –Hai ragione, questa situazione è un casino totale, e Shawn ha sbagliato ad invitarla visto i precedenti e sapendo che venivi anche tu-
-Non è stata la migliore delle sue trovate-
-Ma so per certo che non ti ha tradito, e che è tornato immediatamente indietro per cercarti durante il Met. Non ha saputo gestire bene la cosa, è umano, ha vent'anni e va' in tilt. Però so che, se vuoi due vi sedeste a parlare, se vi confrontaste, e se tu ascoltassi l'album, sono sicuro che riuscireste a sistemare le cose. Voi due...insomma, siete così tanto innamorati, mi rifiuto di credere che sia tutto finito-
-Ci sei stato male anche tu noto-
-Sto soffrendo- esclama lui. –E non lo dico tanto per dire, sono serio. Tu sei mia amica, ti voglio bene, e siete meravigliosi insieme, meravigliosi come i protagonisti di una fiaba-
-L'ultima parte mi fa abbastanza ridere- ed è quello che faccio, e lui mi imita subito dopo. –Da dove l'hai tirata fuori una cavolata del genere?-
-Non lo so, stavo cercando di fare uno dei tuoi discorsi filosofici, ma non mi è uscito bene-
-Eri sulla buona strana però-
-Sì prima della sparata della fiaba-
-Però ehi, sei riuscito a tirarmi su di morale, non è una cosa da tutti oggi giorno-
-Beh sai com'è, lui è alto, bello, talentuoso eccetera eccetera, ma sono io quello simpatico-
-Non lo metto in dubbio- esclamo, alzando le mani. –Però dei essere sincero con me-
-Lo sono sempre-
-Cosa c'è stato tra lui ed Hailey?-
-Assolutamente niente, sono solo amici. Shawn non ha avuto un periodo facile, ma questo lo sai, e ha cercato qualcuno che lo capisse-
-Ah certo, perché io non ne ero capace-
-No, però sei una comune mortale come me, per quanto di un livello superiore- mi massaggio le tempie. Tutta questa situazione ha dell'assurdo.
-E' comunque una situazione sbagliata. Se non riesce più a parlare con me di tutto, dovrei iniziare a farmi due domande-
-Beh ma intanto cercate di inquadrare meglio questa situazione, il resto si vedrà-
-Brian...-
-Ti prego. Pensa che lo stai facendo per te stessa, vuoi continuare a lasciare questa storia in sospeso?-
-Certo che no, devo chiuderla al più presto-
-E puoi farlo dopo il concerto se vuoi, o puoi decidere di sistemare tutto, sta a te-
-Sei più furbo di quel che pensassi-
-Lo so- esclama, sfoderando un sorriso a trentadue denti. –Ammettilo che mi hai sottovalutato-
-E' stato un...o mio dio, si è davvero fissato con quella felpa- da dietro Brian, contento come un bambino a Disneyland, noto Luke venire verso di noi, sfoderando una felpa viola nuova di zecca con la scritta 'youth' in bianco. –Non ci voglio credere-
-Dici che, se mi metto a ridere, rischio di ricevere uno schiaffo?-
-No, perché sono troppo contento, e non permetterò a nessuno di uccidere le mie vibrazioni positive-
-Sono circondata da idioti- mormoro. –Decisamente-
-Sta per cominciare, andate su- Andrew ci fa cenno di seguirlo. Mentre usciamo dal backstage, incrocio Shawn.
-Ehi, niente in bocca al lupo? E' da un bel po' che non me lo sento dire-
-C'è Hailey per quello. Da me, per ora, otterresti solo un vaffanculo-
-E' un'ottima cosa da dire ad una persona che va in panico prima di salire sul palco-
-Non farmi passare per la cattiva Andrew, sono stata accanto a lui durante qualsiasi crisi, l'ho aiutato quando aveva paura di salire sul palco dopo quello che era successo a Manchester-
-Quando è sua è sua- esclama Brian. –Non puoi contraddirla in alcun modo-
-Contraddire Rose diventa sempre più difficile ogni giorno che passa-
-Ah non lo dire a me- dice Luke. –E' una battaglia persa-
-Quanti complimenti- roteo gli occhi. Prendiamo posto in tribuna, con noi c'è anche Hailey. Una parte di me vorrebbe andare da lei e parlarle, sperando che sia sincera e che mi racconti quel che è davvero successo, ma l'ultima cosa che voglio è creare del dramma inutile, per questo mi limito a rimanere seduta e ad aspettare.
-Ammetto che, tutto sommato, hai un buon autocontrollo-
-Sto tenendo tutte le scenate per dopo, non ti preoccupare- ci guardiamo e lui scoppia a ridere. E' bello avere accanto una persona con cui poter parlare liberamente senza paura che ti giudichi, come nel caso di Daisy, e che riesca a capirti con uno sguardo senza rinfacciarti i suoi sentimenti, come nel caso di Nate.
-Dico sul serio, non riesco a capire come fai. Hai sopportato davvero così tante cose nella tua vita, e continuano a capitartene a dire il vero, eppure guardati, splendi lo stesso imperterrita-
-Sai, quando è successo tutto il casino con Pyper e con Will, ho lasciato he ogni cosa mi oscurasse, che ogni persona mi oscurasse e mi ci è voluto un bel po' prima di capire che non avrei dovuto permetterlo a nessuno-
-Che dio me ne scansi Rosebelle, tu sei la persona più straordinaria che io conosca-
-Sto per commuovermi- passo un braccio intorno alle mie spalle e mi stringe a sé. Qualsiasi cosa accada, non sarò sola. –Dico sul serio, non sei mai stato tanto dolce da quando ci conosciamo-
-Non solo il tipo lo sai-
-E cosa è cambiato adesso?-
-Le circostanze-
-Non voglio farti pena-
-Ti assicuro che è l'ultima cosa a cui sto pensando in questo momento-
-Sei sincero?-
-Non ti dico bugie, lo sai- Shawn inizia a suonare, ed io mi ritrovo a fissarlo, divisa tra la voglia di cantare con lui e di tirargli qualcosa in testa. –Probabilmente sei anche la persona più coraggiosa che io conosca-
-Tu sei davvero sicuro di stare bene?-
-Mio dio sì! Quanto la fai lunga-
-E' solo che...-
-Hai qualche problema nell'accettare i complimenti, lo sai questo?-
-Sì, penso sempre che siano prese in giro-
-Il che è assurdo, visto che sei a dir poco straordinaria-
💢💢💢💢💢
E' la prima volta da settimane che io e Shawn ci troviamo soli in una stanza, la prima volta che siamo insieme, che ci guardiamo, e quelli che sembravano, e che sono stati, dei gesti quotidiani per tanto tempo, adesso, mi sembrano qualcosa di inusuale e di strano. Ho sempre pensato che fosse impossibile che i sentimenti per una persona potessero cambiare da un momento all'altro eppure, in questo momento, mentre siamo seduti ai lati opposti di una camera d'albergo cercando di mettere insieme i pezzi di quel che eravamo, mi rendo conto che mi sbagliavo. Mi sbaglio davvero su tante cose, nonostante mi arroghi costantemente il diritto di sapere tutto.
-L'ultima volta che sei stata tanto silenziosa, eri alla Constance, ed io dovevo tirarti le parole di bocca-
-Non sono più la ragazza che ha tentato il suicidio Shawn, sono passati quattro anni. Sono cresciuta, sono cambiata, sono diventata più forte. Tra l'altro dovresti smetterla di romanticizzare quel momento, mi ero appena squartata le vene con una lametta-
-Lo so benissimo, pensavo solo...-
-A quanto sei arrivato in mio soccorso come un cavaliere dalla lucente armatura?- ridacchio. Persino la sua voce, in questo momento, mi irrita.
-Non ti ho mai tradita Rose-
-E' un po' difficile da credere-
-Che motivo avrei avuto?-
-Non lo so, a quanto pare è la mia condanna-
-Appunto per questo dovresti darmi ascolto. Secondo te, dopo tutto quello che è successo, avrei mai potuto farti una cosa del genere?-
-Non so cosa passa nella testa della gente- scrollo le spalle. –Pensavo di sapere cosa passasse nella tua ma, invece, mi sbagliavo-
-Non ti ho tradito Rose, non lo avrei mai fatto. Sai meglio di me che ho avuto un periodo di crisi, e questo lo ammetto tranquillamente. E, per quanto a te dia fastidio questa cosa, lei mi capisce meglio di quanto possa fare tu. Sa cosa vuol dire stare sempre sotto i riflettori ed essere costantemente analizzato-
-Scusami se la mia banale vita universitaria non era abbastanza per te-
-Non sto dicendo questo Rosebelle, semplicemente che, sotto quel punto di vista, lei mi comprendeva meglio. E' come se ti lamentassi con me per gli esami e per la vita al college in generale, è naturale che troveresti più conforto nel farlo con Luke, visto che, adesso, te lo porti anche dietro- sospiro. Non penso che riusciremo a trovare un punto d'incontro, è inutile anche continuare a parlare di questa storia. –E per quanto riguarda il Met, sono tornato indietro a prenderti, ma ti avevano già portato via-
-Beh sai com'è, non sono una fan dell'umiliazione pubblica-
-Non era mia intenzione, ma Hilfiger...e non c'era nessun altro che volesse vestirmi-
-Così hai sacrificato me-
-Non ci provare nemmeno: ti ho sempre messo davanti a tutto e a tutti, mi sono persino trasferito a New York per rimanere accanto a te!-
-Non sono stata io a chiedertelo, hai fatto tutto da solo, anzi, più di una volta ti ho detto di pensarci bene, che avresti potuto pentirtene!-
-Non me ne sono mai pentito Rose-
-E allora perché stiamo facendo questo discorso?-
-Magari perché dobbiamo discutere su quel che è successo?- roteo gli occhi. Ho sbagliato a venire, dovevo rimanere a New York. –Ferirti era l'ultima cosa che volevo, te lo posso assicurare. Io ti amo Rosebelle, ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, smuoverei le montagne per te, ti comprerei il più grande diamante del mondo e...-
-Ma io non ho bisogno di questo Shawn. Non ho bisogno di essere perfetta, di stare sotto i riflettori, perché, alla fine dei giochi, io sono semplicemente una ragazza di ventuno anni che va al college e che sta cercando di capire che farne della sua vita. Ho attraversato l'inferno più di una volta durante la mia vita, e tutto questo...sfarzo, non m'interessava per niente. Tutto ciò che volevo eri tu, e nient'altro. Al diavolo il MetGala, al diavolo i red carpet, i gioielli, a me bastava averti accanto- il ragazzo abbassa il capo, sfiorando le ginocchia con la fronte. –Pensavo che avessimo costruito qualcosa di indistruttibile, qualcosa che nemmeno il cielo avrebbe potuto scalfire-
-Siamo umani Rose, commettiamo degli errori, persino tu-
-Non mi risulta di aver mai detto di essere perfetta, anzi, credo di essere la persona più lontana dalla perfezione che ci sia-
-Allora non capisco perché stiamo continuando a parlarne-
-Perché mi hai ferito pezzo di idiota! Ma sembra che tu non te ne accorga-
-Pensi che io sia stato bene nelle ultime settimane? Che non abbia pianto praticamene ogni giorno?-
-Non mi sembri tanto distrutto-
-Magari lo nascondo meglio di te, tu sei moooolto più emotiva di me-
-Su questo punto non posso darti torto- poggio la testa sul muro, sospirando. –Vorrei davvero riavvolgere il nastro e sistemare tutto questo casino-
-E' quello che sto cercando di fare-
-Non so se, questa volta, potremmo rattoppare il buco-
-Io, almeno, ci sto provando, perché tu no?-
-Perché non so se ne vale più la pena- è la prima volta che ammetto una cosa del genere a voce alta. Fino ad ora, è stato un pensiero che ho represso nella mia mente, un pensiero che ho cercato di nascondere persino a me stessa. –Insomma, come ci siamo arrivati a questo punto? E' chiaro come il sole che c'è un problema, o non ci saremmo trovati in questa situazione-
-Ascolta il mio album-
-Ti pare il momento Shawn?-
-Ascolta il mio album, fidati. Lì dentro troverai tutte le risposte che, in questo momento, io non riesco a darti-
-Non penso che, In my blood, riesca a risolvere la situazione questa volta-
-Ci sono più canzoni di quel che conosci più, più di quelle che ti ho fatto sentire, e che ti faranno capire che sei ancora il centro di ogni cosa-
-Torno a casa domani mattina. Io ed è i ragazzi dobbiamo cercarci un posto dove stare-
-Aspetta qualche giorno- esclama, in tono alterato. –Se devi andare a New York fallo, ma aspetta qualche giorno prima di prendere altre decisioni definitive okay? Il tempo che esca l'album, a quel punto, capirai ogni cosa. Se potessi, te lo farei ascoltare adesso, ma ho cancellato le tracce dal computer per evitare che qualcuno le rubasse-
-Hai fatto bene sotto questo punto di vista-
-Grazie-
-Ma per il resto...-
-So di non poterti chiedere niente ma ti prego, in nome di tutto quello che, fino a qualche tempo fa, avevamo, fallo- congiunge le mani, slanciandosi verso la mia direzione. –Aaliyah non mi parla-
-Sì lo so me lo ha detto, l'ho sentita qualche giorno fa-
-E' furiosa, non hai idea di quante...-
-Posso assicurarti che mi ha raccontato dell'intera conversazione, non si è risparmiata nemmeno un dettaglio-
-I miei, fortunatamente, sotto questo punto di vista, sono stati più comprensivi, mi hanno lasciato spiegare cosa fosse realmente successo-
-Ho sentito anche tua madre, a dir la verità-
-Ah-
-Mi ha chiamata il giorno dopo del MetGala, è assurdo quanto velocemente viaggino le notizie-
-Nell'era dei social network? Non è da te aver questa svista-
-Oh ti prego Shawn- sospiro, massaggiandomi le meningi. –Comunque okay, ascolterò l'album, ma non ti prometto niente-
-Beh è sempre un inizio-
-O una fine, dipende dai punti di vista-
-Perché sei tanto catastrofica?-
-Perché non mi fido di te, semplice-
-In questi anni ti ho mai dato...-
-Non hai ancora capto che, in un colpo solo, hai distrutto ogni cosa? Hai spazzato via tutto quello che avevamo costruito? Perché mi sembra che tu sia cadendo un attimo dal pero, come se tu non abbia ben chiaro quel che è successo-
-Penso, o meglio spero, ancora che sia un incubo-
-Purtroppo non è così, perché fidati, mi sarei risparmiata questa bella dose di lacrime- distendo le gambe sul pavimento, passandomi una mano tra i capelli rossi. –Tra l'altro credo di aver completamente seccato i condotti lacrimali mannaggia a te-
-Sapere che sei stata male mi distrugge-
-Ed è cosa buona e giusta, anche perché ripeto, non sei sembrato tanto triste sul palco-
-Ricordati che stia pur sempre parlando del mio lavoro, ho dei doveri verso i miei fan-
-Sì hai ragione- mi alzo e mi stiracchio. –Adesso devo tornare a casa-
-Di già?-
-Abbiamo altro da dirci?-
-No ma...-
-Allora sì, di già- mi dirigo verso la porta e la apro, ma prima mi giro un'ultima volta verso di lui. –Sono sicura che, in questo momento, ti sembrerò la stessa Rose che hai imparato a conoscere quando ero alla Constance, ma ti posso assicurare che sto davvero uno schifo-
-Lo so, dimentichi che ricordo com'erano i tuoi occhi a quei tempi-
-Passavi molto tempo ad osservarli-
-Vero- esclama, passandosi una mano tra i capelli scuri.
-Allora ci vediamo-
-Chiamami non appena hai finito di sentire l'album, dovrebbero arrivarvene delle copie a casa, quindi non lasciatela per i prossimi giorni-
-Devi sperare che sia io ad intercettarli perché, se li becca prima Daisy o Nate...-
-Immagino che non sia la loro persona preferita al momento-
-Per niente- gli sorrido un'ultima volta, adesso devo davvero andarmene. –Ciao-
-Ciao Rose- esco da quella camera d'albergo, e mi sembra di respirare di nuovo.
La testa mi gira vorticosamente, non pensavo che una discussione potesse essere tanto stancante.
-Stai davvero da schifo- come promesso. Luk mi ha aspettato fuori dall'hotel, appoggiato ad un palo, con le braccia conserte. Il mio primo istinto è gettarmi su di lui, nascondendo il volto nel suo petto. –Però, manifestazioni d'affetto gratuite e contatto fisico, sto per emozionarmi-
-Puoi, per una volta, ricambiare senza dire niente?-
-Okay okay- mi stringe, sospirando. –Deve essere andata peggio del previsto-
Sbaaaam!
scusate, mi ero dimenticata di non aver aggiornato, mi è venuto un flash ieri sera