Ice and Fire: il principe che...

De Daenerys2474

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COMPLETA Sequel dell' ottava stagione de "Il Trono di Spade" : Daenerys è morta, Jon è nel nord. Ma... se la... Mais

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De Daenerys2474

SINO AL SORGERE DEL SOLE

Aveva gli occhi chiusi, non voleva vedere... Ora, dinanzi quel marmoreo letto di morte, non aveva la forza per guardare che Jon non c'era più, per fissare solo le sue ultime spoglie mortali: cenere, solo fumo e cenere.
Dietro quella velina nera che le copriva il viso il mondo pareva ancora più buio e tetro.
Ma doveva avvicinarsi, lei sola per prima... prima di chiunque altro.

Le sete del plumbeo abito frusciarono mentre si incamminava sulla molle terra, impolverandosi sul bordo. Ogni passo un tonfo al cuore, ogni passo un respiro in meno, una lacrima in più... e un'altra ancora e ancora un'altra. Era lì... doveva solo trovare la forza di guardare.
Il sangue del drago scorreva in lei e quella forza la trovò.

Aprì gli occhi... e guardò. Perse quasi l'equilibrio, arretrando di colpo! Ci fu un sussulto generale... forse stava male, forse aveva bisogno di aiuto, ma nessuno osò muovere un solo passo.

Respirò profondamente, si avvicinò di nuovo.

"non può essere ... " pensò, gli occhi gonfi e stanchi, sgranati per l'insensata visione. Forse era svenuta, forse stava sognando!

'Davos, Sam!!!...'  urlò. I due uomini accorsero alla chiamata, raggelando al loro giungere. Si guardarono entrambi in viso increduli , mentre lei continuava a fissarlo... Jon, fissava Jon! Nel cuore di quella lastra annerita dalle fiamme il suo corpo era integro. Fuliggine lo imbrattava , cicatrici deturpavano il suo corpo, ma era li, lì davanti a lei.

Guardò Sam e Davos affinchè potesse comprendere di essere sveglia: un cenno con il capo a cui i due uomini risposero nello stesso modo.

Aveva gli occhi chiusi,  nessun segno lasciava intendere che potesse respirare. Dany non sapeva cosa fare: non voleva sperare,  si impose di non sperare.

Coloro che erano rimasti lontani non capivano cosa stesse succedendo, si fissavano spaesati e intontiti.

Si chinò su quell' involucro marmoreo, ancora fumoso e caldo, pose una mano sul suo cuore ma non riuscì a sentire il battito che tante volte aveva cullato il suo riposo.

Quel funereo silenzio su spezzato dal ruggito di Drogon, che si riverberò per tutta l'immane grandezza della Fortezza Rossa. Luxes e Veraxes gli fecero eco, spandendo ancor di più il suono, mentre i visi di coloro che erano lì guardarono inebetiti verso il cielo.

Posò il capo sul suo petto: fumo e caldo sale impastati bagnarono il suo torso, chiuse gli occhi e abbracciò quell'inerme corpo. Daenerys respirava a fatica, ogni atto le causava dolore,  solo il contatto con Jon le dava requie! E solo in quel in quel momento, come una nebbia che chi si dipana dal cielo scuro,  rimembrò le ultime parole che, poggiata al suo cuore, aveva sussurrato a Jon! Lemmi le fluirono, come un fiume in piena, dinanzi agli occhi, come in una litania:

 Zȳhys ōñoso jehikagon Āeksiot epi, se gīs hen sȳndrorros

Zȳhys perzys stepagon Āeksio Ōño jorepi, se morghūltas lȳs qēlītsos sikagon.

Hen sȳndrorro, ōños. Hen ñuqīr, perzys. Hen morghot, glaeson.

Zȳhys ōñoso jehikagon Āeksiot epi, se gīs hen sȳndrorros .

Zȳhys perzys stepagon Āeksio Ōño jorepi, se morghūltas lȳs qēlītsos sikagon.

Hen sȳndrorro, ōños. Hen ñuqīr, perzys. Hen morghot, glaeson.

Hen sȳndrorro, ōños. Hen ñuqīr, perzys. Hen morghot, glaeson.

Hen sȳndrorro, ōños. Hen ñuqīr, perzys. Hen morghot, glaeson.

Sentì la sua testa sollevarsi leggermente: un sussulto... sentì ansimare forte... sempre più forte!!! Sollevò il capo! Lui... lui... il suo ansimare... il suo respiro... i suoi occhi!  I suoi occhi erano... erano  di nuovo aperti!!!

'Jon!...' si portò una mano sulle labbra mentre faticava ad ansare.

Lui continuava a respirare a bocca aperta, come se avesse bisogno di tutta l'aria della terra. Era spaesato, era impaurito; le lacrime ricadevano senza che ne avesse  coscienza.

'Jon...' lei lo chiamò di nuovo, pose una mano sul suo cuore: batteva, batteva forte, spasmodicamente. Solo allora le sue iridi di ossidiana focalizzarono il muliebre viola dei suoi occhi; ed infine lo disse:

'Da..ny...'.  

Lei rimase immobile, i suoi occhi ormai due fessure, che altro non facevano che inondarle il viso di lacrime, mentre il sale soggiogava i suoi sensi.

Lo vide sollevarsi lentamente... restò lì inerte, seduto.

Suoni di ogni tipo giunsero da coloro che erano rimasti lontani: meraviglia, estasi, sollievo, sbigottimento, incredulità, stupore...

Continuava a fissare gli occhi di lei come fosse catalettico.

'Jon...' proferì ancora lentamente e lentamente avvicinò una mano al suo viso; gli carezzò una guancia lievemente. Lui potè sentire il calore di quella mano; chiuse gli occhi, assaporando quel tepore che gli invadeva dolcemente il corpo.

'Io sono...vivo...' infine disse.

Lei non aveva il coraggio di parlare dopo quanto Sam gli aveva rivelato,  ma non poteva tacere.

'Si lo sei... '

Si guardò intorno: vide Davos che piangeva, vide Sam che piangeva e più lontano tanti altri.

'Non volevo che succedesse... mai... più. Lo avevo... detto... a... a Sam... '

'Jon... io sono qui! I tuoi figli sono qui!!!...' Daenerys cercò di riportarlo alla ragione.

'kinvara'

'No, lei... lei è andata via. Io credo... credo di essere... di essere stata io! Non sapevo di poterlo fare! Io non avevo cognizione di nulla, ero come in un altro mondo, non me ne sono resa conto fino ad ora!'. E in quel momento ripesò ai sibili, i sussurri nella sue mente, taglienti come lame di luce. Quelle parole che non capiva! Ora tutto aveva un senso!

Davos cercò di riaversi. Scansò le lacrime con la manica del farsetto,  si levò la cappa e lo coprì. Lui lo guardò sconvolto, cercò la sua spalla e venne fuori lentamente, le membra che lo sorreggevano appena, da quell'orribile feretro . Solo a quel punto tutti i presenti si fecero vicino, giubili e felici.

Era questo ciò che Bran aveva appreso nelle sue visioni,  non la nascita dei figli di Drogon, ma il grande potere che R'hllor aveva donato alla sua figlia prediletta, a Daenerys Targaryen, un potere che solo poche sacerdotesse della luce acquisivano dopo tutta una vita, ma che Daenerys aveva ricevuto dallo stesso Dio Rosso senza nemmeno averne contezza.

Lei era ritornata in vita per poter riportare ordine, tra buio e luce, insieme a Jon e per ridonare la vita a colui che gliela strappata per farla tornare la donna che avrebbe sempre dovuto essere stata! Dunque lui aveva salvato lei e infine lei... lei aveva salvato lui! Nella infinita partita tra la morte e la vita il grande amore di due giovani ragazzi aveva finalmente riportato calore e pace in quel mondo per troppo tempo oscuro e bieco.

Erano nelle camere reali del Fortino di Maegor, i camini gemelli avvampavano per dare calore alla stanza. Jon era seduto sul grande letto, poggiato contro lo schienale. Non aveva voluto indossare nulla, era coperto solo da trapunte e pellicce per tenerlo caldo; continuava a non parlare. Daenerys si era seduta più lontano, vicino al camino, sentiva stranamente tanto freddo. Lo guardava, comprendeva il suo stato, ci era passata e sapeva lo smarrimento che portava. Viverlo due volte... beh! Questo non poteva davvero immaginare quali effetti potesse dare. Certamente doveva pur fare qualcosa, perchè in quello stato non poteva di sicuro restare, doveva tornare ad essere Jon, a realizzare di essere vivo, felice di ciò, per lei e per i loro figli.

Si levò lentamente da quella sedia, i lunghi capelli argentei erano completamente sciolti, il vestito era quello di tenue rosa, quello che lei aveva sempre portato con sè;  le ricordava quando ancora era una ragazzina di tredici anni, prima di Drogo, prima di tutto... quando un bastoncino al miele la riempiva di felicità e riuscire a mangiare una salsiccia arrosto era un gran privilegio. Le ricordava le sue origini, quando ancora era innocente.

A piedi nudi si diresse verso il letto: suo marito, immobile, guardava il nulla. Lasciò cadere le spalline dell'abito, che lentamente,  venne giù come una eterea nuvola rosata. Poggiò un ginocchio sopra il letto e a carponi si diresse verso di lui, sedendosi sulle sue gambe.

Lui la guardò negli occhi di quel morbido e ardente viola. Dany gli carezzò il freddo viso, posò la sua mano sulle due cicatrici vicine al suo cuore. Lo senti respirare mentre socchiudeva gli occhi. Prese la sua mano tra le sue e, lentamente, dal suo ventre la condusse vicino al seno, perchè potesse sentire il battito del suo cuore.

'Jon... parlami ti prego...' si poggiò sul suo torso stringendo le braccia dietro il suo collo; voleva che sentisse il calore del suo corpo, voleva che ricordasse il loro amore, il loro grande amore che aveva avuto la meglio sul destino e le maledizioni, regalandogli tre magnifici bambini.

Carezzò quei riccioli scuri che amava tanto e, con un pò di timore, avvicinò il viso alle sue labbra: le sfiorò appena, restando immobile, vicina al suo corpo e alla sua bocca.

Un leggero movimento e avvertì le sue braccia sfiorarle i fianchi, piano, sino a quando si sentì cingere le spalle.

'Jon! Amore mio! Devi tornare da me e da Rhaenys e da  Rhaegar e da Rhaeanne! Loro ti amano e ti stanno aspettando! Rivogliono il loro padre! E io rivoglio l'uomo della mia vita!'.

Sentì il suo petto sollevarsi più forte, sentì il suo cuore battere più forte, le sue braccia stringere di più. Aprì gli occhi e fissò ancora i suoi magnetici occhi viola;  avvicinò le labbra a quelle di lei e la baciò: un bacio lungo... sofferto, ma che preannunciava l'aurora del suo ritorno alla vita.

'Dany... ' fu la prima parola che pronunciò '... ti amo...'.

E restarono così, stretti l'uno all'altro, sino alla sorgere del sole.


NOTA: Bene, il nostro Jon è vivo!!! Per la gioia di tutti! Come avete potuto evincere da questo capitolo già nel precedente vi erano tutti i presupposti per capirlo:

1. La prima foto (che non scelgo mai a caso) e il titolo del capitolo: L'ORA PIU' BUIA. E' evidente che un titolo così cupo con Daenerys che camminava tra le fiamme, avvolta da una  luce che veniva dall'alto, non era un caso;

2. I sussurri continui paragonati a lame di luce, che sembrano parole, che però Dany non riesce a comprendere ma sa si sapere;

3. le  3 volte in cui Dany dice di Jon ' come se fosse vivo';

4. le ultima parole dette a Jon, di cui lei non ha memoria!! Come fosse in uno stato di trans!

Vi erano tutti gli elementi per capirlo.

Passiamo invece a questo capitolo. Jon non brucia come dovrebbe essere. Ciò non significa che sia divenuto immune al fuoco come Daenerys. Si è trattato di un unico magico evento dono di R' hllor affinchè Daenerys potesse comprendere il grande potere che le aveva donato alla sua rinascita. E ciò non significa nemmeno che ora Dany risveglierà gente a destra e manca. C'è sempre un motivo perchè qualcuno venga riportato indietro. In questo caso il grande aiuto che Jon, insieme a Dany e Rhaeanne, ha dato nello sconfiggere la morte incarnata, ossia il Night king e i non morti, in eterno conflitto con Dio della Luce.

Spero sia tutto chiaro, se ci sono dubbi chiedete pure.

Dimenticavo: la traduzione di ciò che Dany ha detto è al capitolo 3. Se passate a guardare e non l'avete fatto, ricordatevi di lasciare una ⭐ 😄😉😉😉

Grazie e Buona lettura, se ne avete voglia...



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