Daario fu il primo a parlare , erano i suoi uomini dopo tutto. 'Cosa è successo?' Temeva la possibile risposta.

'Abbiamo trovato due immacolati morti nei magazzini' disse Mansen,bla gambe piegate e le mani su di esse a sorreggersi per la folle corsa. 'Sono stati denudati, colpiti alle spalle a tradimento: solo uomini vili si comportano cosi.'

Verme Grigio impallidì. 'Chi sono i miei soldati morti.'

Tollin, l'aspetto tarchiato, una cicatrice a deturpargli la guancia, e la pelle che quasi pareva cuoio per quanto era scura e indurita, si fece portavoce del gruppetto giunto a comunicare la ferale notizia. 'Uno dei tuoi ha detto che erano... aspetta! Avete strani nomi voi! Scudo di ferro e Lancia dorata.'

Per un attimo parve che il viso di Torgo Nudo avesse un moto di umanità, pietà per i suoi compagni caduti, ma se anche fosse stato, Jon Snow non avrebbe saputo dirlo, i suoi occhi di ghiaccio  non versarono neppure una sola lacrima. Era solo pronto a fare il suo dovere null'altro.. la sua umanità morta insieme a Missandei dagli occhi dorati.

Dopo la tragica notizia i sette inferi albergarono in tuti e tre.

Verme Grigio non ci mise molto a fare la conta dei fatti. 'Qualcuno potrebbe aver ucciso i miei soldati, e usato le nostre uniformi per non farsi riconoscere.' e fu la prima volta da quando Jon Snow era giunto a Meereen che i tre non si guardarono in cagnesco. La loro regina, la sua Deanerys per Jon, era in pericolo, oramai era palese.

Un tonfo proveniente dalla piramide fu la conferma finale: Drogon era tornato, ma... da solo. Daenerys non era con lui.

La regina era sparita, molto probabilmente era stata rapita.

'Come è possibile!' Imprecò Jon al culmine della rabbia. 'Sono stato martoriato da voi...' li additò irato. '...Si voi due! Per la paura che potessi farle ancora del male e due eserciti, due fottutissimi eserciti' e scandì ogni lettera di quelle ultime parole 'non sono riusciti a tenerla al sicuro in questa maledetta piramide' abbassò il capo esasperato.

'Snow! Ci sono 33 piani qui, e Daenerys non è il tipo che si lascia dire cosa fare. E' difficile compiere il proprio dovere con una donna così...' cercò di giustificarsi per la prima volta il comandante.

'Non mi importa!' Urlò ancora. Due uomini sono stati assassinati, la vostra regina è stata rapita, e non sappiamo nemmeno minimamente chi possa essere stato.'

'Chi vuoi che sia stato, qualcuno della tua famiglia, uno Stark di certo!' Sputò veleno in quelle parole Daario Naharys.

A passi rapidi Jon si avvicinò ad un filo dal viso del capitano, lo guardò quasi volesse strappargli la faccia, occhi negli occhi. 'Daenarys è la mia famiglia e se provi a ridirlo un'altra volta ti cavo le budella, spero di essere stato abbastanza chiaro una volta per tutte. Se qualcuno ha osato farle del male...'

'Cosa farai Jon Snow!'  Verme Grigio incalzò: per la prima volta da quando si erano rivisti a Meereen gli aveva rivolto la parola..

Jon lo guardò fisso negli occhi qualche attimo, i pugni serrati. 'Ucciderò con le mie stesse mani chiunque sia stato, che sia uno Stark o chiunque altro' Si fermò un attimo. 'Voi non mi piacete, e io non piaccio a voi...' continuò risoluto. '...Per quanto con te, Verme Grigio, il rapporto un tempo era diverso '. L''immacolato abbassò leggermente lo sguardo. 'Ma nonostante questo nostro reciproco disprezzo ora dobbiamo collaborare per ritrovare la regina, e più il tempo passa minori sono le possibilità di ritrovarla viva. Sicuramente i rapitori avranno usato le armature per non farsi riconoscere, solo così lei si sarebbe fidata, ma ora dobbiamo trovarla, anche se non sarà facile...' dovette amaramente ammettere.

Nonostante le divergenze Jon prese il comando delle operazioni.

'Daario, i secondi figli cercheranno di raccogliere informazioni come fanno di solito, non conosco i loro metodi ma digli di usare quelli più efficaci, nessuna remora o scrupolo alcuno'. Jon stesso si stupì di quello che aveva appena detto: tortura, qualunque cosa pur di ritrovare Daenerys. Ora era lei l'unica sua priorità. 'Verme Grigio,  i tuoi soldati perlustreranno la città. Evitate la zona più a nord: ci sono i Dothraki accampati e penso che solo un folle porterebbe la regina lì. Io... andrò con Drogon e la cercherò dall'alto, sperando che il collegamento che c'è tra di loro possa aiutarmi.' Infine chinò il capo.

'La troveremo' stranamente sembrava che Daario Naharys avesse voluto dargli un po' di conforto con quelle parole.

In ogni caso sarebbe stato difficile, su questo erano tutti concordi, anche se nessuno osò dirlo ad alta voce.

"Chi 'ha rapita l'ha fatto per ucciderla" pensò rapidamente Jon e questo gli faceva perdere la lucidità di cui invero aveva un gran bisogno in quel momento.



Lasciati Daario e Verme Grigio ai loro compiti, Jon Snow corse su fino in cima alla piramide più veloce che poté; Drogon si era comodamente appollaiato sulla vetta tricuspide.

Si avvicinò con circospezione, ma appena il drago lo vide sgranò i sanguigni occhi di fuoco e gli ruggì contro. Una zaffata di bruciante calore invase il suo volto, ma Jon cercò di mantenere la calma per quanto si potesse dinanzi ad un essere possente come un drago che sputa fuoco.

'Drogon, amico! Devi aiutarmi' allungò lentamente una mano verso lui, il tono disperato di chi spera che un essere di carne e fuoco riesca a capirlo, ma il drago sembrava più intento a leccarsi le zampe che ad ascoltarlo.

'Drogon! Daenerys ... tua madre è in pericolo! Andiamo! Dai! Aiutami! Fammi salire!' Supplicò.

Drogon lo fissò qualche attimo, attimi di terrore in cui lui pensò che forse il drago nero si fosse finalmente deciso ad arrostirlo per i suoi peccati.

Dopo quegli interminabili istanti, dove due occhi grandi come sfere continuarono a scrutare Jon, che pareva piuttosto in preghiera dinanzi a quell'essere, Drogon distese la sua ala,  segno per lui che poteva prendere posto sul suo dorso. come faceva solitamente con Daenerys per farla salire. Con fare cauto Jon si avvicinò e con suo stupore Drogon gli permise di montarlo.

Ora sperava solo di ricordare come si cavalcasse un drago: era passato tanto da quando era salito, solo, su Rhaegal,  ma non ebbe tempo di pensarci. Drogon, improvvisamente, senza alcun preavviso, mulinò le possenti gigantesche ali nere e si librò in tutta la sua enorme maestosità in volto, quasi reincarnazione di chi fu un tempo tanto lontano appellato Balerion il Terrore Nero.

Ice and Fire: il principe che fu promessoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora