Guardò la sua immagine nello specchio per qualche attimo. ''E' il momento'' si disse, sentiva il rumoreggiare della folla. Guardò le arcate delle finestre, il sole era una tonda calda moneta.

Il preludio di un proficuo evento?

Sorrise e assentì con il capo.

"Io sono il sangue del drago" si convinse, "e i draghi non hanno paura".

Si diresse verso le porte dei suoi appartamenti. Appena all'esterno, l'uno posizionato a destra e l'altro a sinistra, ritrovò i "suoi" due uomini.

Jon e Daario erano lì da tempo, che l'aspettavano per scortarla sino all'esterno della piramide.

Le sue scintillanti iridi viola incontrarono lo sguardo di Daario Naharys, poi cercò gli occhi di Jon.

"E' vestita d'azzurro" pensò in quel momento. Quantomeno qualcosa di diverso, un primo segnale che si fosse trattato solo di uno spiacevole incubo.

Qualche attimo di intesa e con un cenno del capo fece comprendere di essere pronta.

'E' ora, andiamo' dichiarò risoluta.

Daenerys al centro, Daario e Jon ai suoi lati, percorsero scala dopo scala, fino a giungere all'ingresso principale della piramide, un'apertura squadrata e incrostata di incomprensibili ghirigori, dove due Immacolati per lato fungevano da guardia.

'Sei pronta' le domandò Daario, mentre con la manica della camicia si asciugava la fronte madida di sudore.

Solo un muto assenso risoluto per farsi intendere.

I tre varcarono quel grande antro. Sette scalini di legno, le mani di Daario e Jon ad aiutarla nell'ascesa. Il sole oramai era alto e faceva davvero molto caldo.

Il popolo, vedendola, cominciò a rumoreggiare: alcuni cauti, altri applaudivano.

In quel momento sopraggiunse Drogon e molti si allontanarono tra un generale brusio, contorno dell'enorme stupore. Si posò su un lato della piramide, gli artigli che ghermivano la dura pietra, gli occhi sanguigni che guardavano tutta quella gente. Emise un bramito acuto, poi poggiò il collo e la testa su di un'ala chiusa. Poco dopo giunsero Veraxes e Luxes. I due draghi più piccoli trovarono collocazione all'altro lato dell'alta piramide, le scaglie viola e bianche mescolate, la testa di Luxes che si adagiava, placida, sul corpo del fratello .

Jon e Daario, invero, continuavano a guardarsi in giro, incapaci di scansare la preoccupazione, un cancro che pareva stesse divorandoli quella mattina.

Dopo l'arrivo dei draghi ci fu un gran silenzio generale.

E' ora, tocca a me!

'Mio popolo' esordì Daenerys. 'Sono qui, davanti a voi, solo per un motivo, perchè possiate essere rassicurati sulle molte, errate informazioni che si sono diffuse mio malgrado. Non sono, come qualcuno afferma, l'incarnazione della morte, sono solo storie giunte dal continente occidentale in maniera distorta, messe in giro da miei detrattori e nemici, per farmi del male. Mi hanno gravemente ferita, questo è assolutamente vero, ma sono ancora viva e intendo rimanerlo a lungo. I miei tre figli sono qui, come potete vedere con i vostri stessi occhi. Non sono un pericolo per voi, li ho portati perchè poteste capire che sono esseri molto intelligenti: fanno del male solo se qualcuno cerca di arrecare danno alla loro madre.'

Quelle parole rassicurarono gli animi di molti, tanto che molta più gente ora applaudiva, confortata da quanto Daenerys aveva appena detto.

Poi proseguì risoluta sull'argomento che le stava più a cuore. 'Sono venuta a conoscenza del fatto che, per quanto io abbia abolito la schiavitù, e consideri reato punibile con la morte il continuare a perpetrarla, c'è ancora chi si ostina a disubbidire. Ebbene io perseguirò questi stolti che pensano di poter usare le persone come oggetti con ogni mezzo a mia disposizione' urlò veemente. 

Ice and Fire: il principe che fu promessoWhere stories live. Discover now