La verità è che no lo capiva nemmeno lei. Una sensazione che non sapeva spiegarsi razionalmente le diceva che quella era la scelta giusta.

Io ucciderò Jon Snow se mai lo dovessi rincontrare! 

Ma non disse nulla di tutto ciò.

'Perchè così ho deciso e spero che i mie ordini siamo chiari...' fu questa l'unica cosa che invece dichiarò scandendo ogni singola parola.

Dunque , anche il comandante dovette, suo malgrado, assentire ancora una volta e restare all'oscuro di questa parte della vita della sua amata regina. Ma Verme Grigio sapeva, come Daario sapeva anche che mai avrebbe contravvenuto ad un ordine di Daenerys. Ma si ripromise che avrebbe scoperto cosa c'era da nascondere, di così terribile, da occultare a tutti i costi la verità.

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Ci aveva messo all'incirca un mese per raggiungere  Pentos. Poco aveva visto di quella città, gli uomini di Davos lo avevano aspettato al porto, segno di riconoscimento un fazzoletto rosso annodato al braccio. Fresco di viveri, acqua e due nuovi cavalli aveva proseguito senza sosta. Si era fermato pochissimo, solo per mangiare e riposare su qualche giaciglio di fortuna raggiungendo Volantis. Anche nella citta costeggiata dal fiume Rhoyne tutto si era svolto nella medesima maniera. Aveva attraversato il Ponte Lungo, così grande da essere coperto da file di edifici a più livelli, taverne, bordelli e mercati, formando un piccolo quartiere della città a sé stante. Era giunto a Mantayr quando lo colse una improvvisa febbre, dovuta allo sfiancante viaggio.

La mia dannata sfortuna, pensò.

Femarsi proprio in quella citta nota per assassini e avvelenatori, tanto che in qualche momento ebbe il nefasto pensiero di essere stato avvelenato. Tuttavia così non fu e appena le poche forze che aveva gli permisero di proseguire, lasciò quel fottuto posto e cavalcò inesorabile verso la sua meta.

Ormai non sapeva più da quante lune stesse viaggiando ma erano tante, davvero dannatamente tante. Quattro mesi, cercò di fare un rapido calcolo dal suo arrivo a Pentos, ma il tempo non aveva importanza per lui, ormai era ossessionato solo dal pensiero di sapere se quelle voci... Il resto non contava più.

Era l'alba quando intravide da lontano una città. Dalle piramidi di vario colore che si scorgevano doveva essere sicuramente finalmente Meereen. Fu a quel punto che fermò il cavallo e quasi senza rendersene conto cadde stremato dalla stanchezza. Quando si svegliò non sapeva dire quanto tempo fosse passato, ma il sole era calato. Cercò di ripulirsi dalla polvere e si rimise a cavallo.

Giunto in città non aveva idea di dove andare, era un luogo per lui completamente sconosciuto, così caldo afoso, così diverso da Grande Inverno, dal Nord fatto di freddo e ghiaccio. Attraversò qualche stradina disorientato, ma gli bastò alzare gli occhi per vedere una piramide, un colosso che svettava ad almeno 800 piedi sopra la citta! Jon non aveva mai visto qualcosa di simile, aveva solo sentito parlare della Hightower di Oldtown,  che forse poteva competere per dimensioni, oltre la Barriera naturalmente. Ma quello che lo colpì diritto al cuore, una morsa stringente da togliergli il respiro, fu vedere su quella piramide mastodontica i vessilli Targaryen. 

Ansimò forte, sempre più forte, la testa gli girò vorticosamente, dovette aggrapparsi al cavallo per non cadere.

Dunque i suoi non erano solo i vagheggiamenti di un pazzo, quegli stendardi volevano dire una sola cosa, e se lei era ... Beh... potevano essere stati solo i seguaci del Dio Rosso, come Melisandre aveva fatto con lui.

A quel punto però doveva esserne assolutamente certo, questa fu la giustificazione che si diede, doveva riuscire a vederla con i propri occhi e sapere che era viva e stava bene. Certo sarebbe stata una condanna a morte per lui, ma non gli importava, sarebbe stato felice di morire vedendo il suo viso come ultima immagine prima di chiudere gli occhi per sempre.

Ice and Fire: il principe che fu promessoWhere stories live. Discover now