Can I do something?

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La vedo in difficoltà, il suo sguardo vaga per il ristorante dopo le ultime mie parole. Continuo a guardarla, speravo facesse un passo di nuovo, ero consapevole del fatto che essere qui è avermi detto certe cose era un gran passo avanti. Ma non mi sarebbe bastato! 
Appoggia la mano sulla sua guancia cercando di sistemare il trucco che ormai non aveva più. Le era rimasto solo il rossetto.
“ non voglio più litigare con te” dice a voce bassa ma riesco a sentirla. “ mi sono stufata di tutta questa situazione. Sono stanca di dover sentirmi sempre in colpa per tutto.” afferma ancora, rimettendosi di nuovo nella difensiva. Sapeva però che continuando così non saremo andati avanti. “ so di aver fatto troppi sbagli e non so nemmeno se tu mi perdonerai”
“Emma te lo già detto non mi servono le parole” era così difficile capire che avrei voluto che si alzasse da quella sedia e mi abracciasse o addirittura baciasse.
“ l'ho capito questo. ”
“ è allora? ” le chiedo vedendola in difficoltà. “ il tuo carattere in questo momento ti sta soltanto separando di nuovo da me. ”
“ che dovrei fare? " Mi chiede. Scuoto la testa.
“ se non lo capisco tu. Non posso dirtelo io. Anzi te lo fatto capire poco fa ma sembra che il tuo cervello non elabori.” mi stavo innervosendo per il suo atteggiamento. È tornata a comportarsi come gli altri giorni a seguire. Il cameriere interrompe il nostro discorso chiedendoci cosa volevamo, mi è passata pure la fame in questo momento, decido di ordinare lo stesso fa lei. Il ragazzo si allontana. Tra noi, però, cade il silenzio di nuovo.

Passa qualche minuto e vedo che sposta la sedia leggermente verso la mia. Ora siamo vicini. Il suo braccio è attaccato al mio e i suoi occhi si incastrano con i miei.
“ posso fare una cosa?”
“ dipende da cosa intendi!”
“ chiudi gli occhi ti prego” mi dice guardandomi. Decido di fidarmi altro non potevo fare. Chiudo le palpebre restando al buio. Non vedevo nulla.
La mano di Emma accarezza la mia guancia, traccia ogni pezzo di pelle, passa il dito sulla fronte poi sugli occhi, sul naso e infine accarezza le mie labbra. Il mio stomaco era sotto sopra. Ho una voglia matta di baciarla in questo momento che manco lei sa.
non ho mai dimenticato il tuo viso. Ti riconoscerei tra mille persone anche al buio”  sussurra all'orecchio baciandolo successivamente. Sentivo una scarica di brividi nella mia schiena. Quello che aveva detto: valeva anche per me. Non sarei mai riuscito a confonderla con nessuna. Sento poi le sue mani toccarmi il polso, qualcosa di freddo si appoggia sulla mia pelle poi uno scatto di un gancio. Credo mi abbia rimesso il braccialetto d'oro che mi aveva regalato, che io le avevo restituito settimane fa.
qualunque sia la strada segui sempre il cuore”  dice di nuovo in un sussurro lieve.
“ tu la stai seguendo questa strada?” le chiedo con gli occhi chiusi.
“ si.”
“ e dove ti porta?” i suoi polpastrelli accarezzano il mio braccio sinistro.
“ mi porta a te. Ho sempre seguito la strada che mi riconducesse a ciò che sentivo. Io non ho mai smesso di amarti nemmeno per un istante”
“ anche io” le dico aprendo gli occhi e incrociandolo con il suo. Si avvicina al mio viso. “ adesso cosa ti dice la bussola del cuore”
“ che proverò a farti riavere fiducia in me. Che proverò ad amarti come meriti e che...” annulla le distanze baciandomi senza finire di parlare. Avrei voluto ascoltare l'ultimo punto ma adesso non mi importa. Ha fatto un gesto per me ed era quello che volevo. Stringe la mia mano e le nostre lingue si incontrano dopo qualche settimana. Mi era mancata tantissimo. Ci stacchiamo a corto di fiato “ e che...proverò a parlarti quando ce ne sarà bisogno” finisce dopo avermi baciato di nuovo. Ci portano i piatti entrambi siamo imbarazzati. Resto fermo qualche istante, inizio a mangiare poco dopo, la mano di Emma si appoggia sulla mia coscia.
“ mi dispiace davvero” dice
“ fai ciò che devi e non dire ciò con le parole. Non ne ho più bisogno” affermò convinto. Non volevo più che parlasse soltanto avevo bisogno che lei si aprisse si, ma volevo anche facesse dei gesti che mi avrebbero fatto sentire importante. “ io la mia strada l'ho sempre seguita anche standoti lontano. È servito pero!” affermò sorridendo.
“ non lo fai solo per Cloe vero?” mi chiede guardando in basso però.
“ no. Lo faccio perché Ti amo anche io e voglio te nella mia vita. Altrimenti non sarei qui a parlare e a baciarti come prima.” alza lo sguardo e sorride. Mi abbraccia per due secondi esatti; adesso a sorridere sono io.
Non so se questa sarebbe stata la volta giusta, ci credevo però in noi, è volevo che per una volta andasse tutto per il verso giusto!

E scappare da te stessa non ti renderà un'altra 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora