Rendi tutto più difficile

709 44 19
                                    

Ho cercato di avvicinarmi a Simone diverse volte. Mi tiene a debita distanza, non incrocia mai lo sguardo se non per chiedermi della figlia. Mi sembra di essere tornata indietro quando le ho detto della bambina, mi sembra tutto così strano , è poco gestibile. Kurt non si è fatto più sentire, spero sia tornato a Malta così da non dover ne vederlo e ne sentirlo. Ho eliminato il suo numero e bloccato ovunque. Non voglio più averci a che fare.
Cloe è all'asilo, io oggi non lavoro così ne approfitto per sistemare la sua stanza e il giardino che useremo poco ora che inverno.

Suonano al campanello,appoggio lo strofinaccio che ho nelle mani e apro la porta trovandomi quello che pensavo fosse partito.
“ Kurt che ci fai qui?”
“ se Maometto non va dalla montagna è lei che va da lui ”
“ non puoi stare qui?”
“ è chi lo decide?” mi chiede spavando entrando in casa.
“ io. Ti prego esci da qui e torna a Malta. Io non ho niente da dirti”
“ un tempo questa era casa nostra. Glielo hai detto a Simone quante volte abbiamo cavalcato in quella stanza”
“ stai esagerando adesso. A Simone non devono interessare queste cose e tu non dovresti essere qui. ”
“ hai paura che ci becchi insieme?”
“ Kurt basta! ”
“ no basta niente Emma. Io voglio vedere Cloe.”
“ancora con questa storia? Ti ho detto di no. Ora manco c'è!”
“Simone te l'ha portata via? ” scuoto la testa.
“ non mi ha portato via nessuno. ”
“ ma perché non ci possiamo divertire scusa?”
“ perché io non ti voglio più... Esci da qui subito!”
“ guarda che non ti mangio mica”
“ Kurt basta ti ho detto! Te ne devi andare! Stai rendendo solo tutto difficile. Io non ti voglio piu, voglio Simone, ho sbagliato a non dirgli nulla” si avvicina e mi metteva un po' di paura e soggezione. Non sapevo cosa avesse in mente, non abbiamo mai avuto quella affinità da leggerci dentro, è sempre stato molto superficiale.
“ mi hai usato per dimenticarlo. Ti sono stato vicino mentre piangevi che lui non ti voleva. Mi hai detto che eri rinata con me che ..” mi sfiora il braccio e mi allontano.
“ non mi toccare! ”
“ .. che con lui eri morta. Adesso vuoi tornare con lui. Vuoi lui. Ma non ti rendi conto che stai facendo solo la patetica. Sei ridicola. Tu non lo ami!”
“ io amo Simone!” affermò convinta. Mi blocca sul muro e tenta di baciarmi, cerco di liberarmi ma è un armadio in confronto a me. “Kurt lasciami! ” urlo
“ non ti sentirà nessuno. Sei al piano terra! Te la sei scelta bene la casa per stare qui a Milano”
“ Kurt ti ho detto di lasciami stare”
“ non ci penso nemmeno. Dimmi dove cloe”
“ neanche per sogno. Ti ho detto che non è tua figlia e non lo sarà mai. Sei stato sempre comprensivo non capisco cosa stracazzo ti sta prendendo ora” lo spingo ma è più forte di me.
“ mi prende che ti voglio. ”

“ io no. Non sono più la tua fidanzata. Non mi puoi avere, non sono un giocattolo” sta per baciarmi di nuovo, mi scanso con la testa anche se mi tiene ferma con i polsi,  la porta si apre. “Ho detto lasciami”
“ HA DETTO DI LASCIARLA! ”  la sua voce. Non ricordavo che avesse ripreso le chiavi. “ forse non hai sentito, lasciala” urla di nuovo. Kurt mi blocca e mi tocco i polsi che mi fanno male.
“ sei venuto in suo soccorso? Ci sono le spie dentro questa casa?”
“ non sono venuto in soccorso di nessuno e anche fosse non credo siano cazzi che ti riguardano. Prendi il tuo culo ed esci da qui adesso!” gli ordina.
“ questa era anche casa mia. Io c'ero quando tua figlia di cercava e lei non ti diceva nulla. Io c'ero quando ha fatti i primi passi e la prima parola. Io c'ero quando Emma ha preso questa casa e abbiamo scopato sul divano. Io ero qui con lei quando lo abbiamo fatto sul letto dove ora dorme con te. Io vivevo qui quando tu l'hai lasciata per i cazzi tuoi...” Simone non ci vede più e gli tira un cazzotto in pieno viso. Urlo dallo spavento vedendo il sangue uscire dal naso di Kurt.
“ vattene o non rispondo di me. Sparisci subito e non farti vedere più altrimenti saranno cazzi tuoi stavolta!” gli dice. Kurt lo guarda ed esce di casa. Mi guarda.
“ stai bene?” mi chiede.
“ si grazie” rispondo. Sono ferma attaccata ancora al muro. Simone mi guarda senza dire alcuna parola.
“ sei sicura? Non ti ha fatto nulla?” in me nasce un sorriso, si stava preoccupando per me nonostante tutto, mi fiondo tra le sue braccia stringendolo. Mi abbraccia anche lui. Poi però mi stacco.
“ scusa. Non volevo. Ho sbagliato, è si sto bene” annuisce.
“ ero passato per chiederti se volevi cenare con noi stare, porto Cloe da Antonio vicino a casa a mangiare schifezze”
” perché stai invitando anche me?”
“ perché Cloe senza la mamma ha detto che non si muove” mi aspettavo un altro tipo di risposta ma me la faccio bastare  “allora ci vieni?” annuisco. Potevo stare più tempo con entrambi.

E scappare da te stessa non ti renderà un'altra 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora