Il cuore pieno di te

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Due settimane dopo

Sono passati 14 giorni esatti da quell'abbraccio. Le cose sono rimaste sempre le stesse, siamo un po' freddi e quando c'è Cloe fingiamo che vada tutto bene. Sono un po' stanco però di questa storia, la bambina è abbastanza intelligente da capire che entrambi ci stiamo facendo del male.
Io, sto tenendo il punto per il fatto che mi ha nascosto la bambina allo stesso tempo so che provo ancora qualcosa per lei e non riesco minimamente ad odiarla o addirittura cancellarla dal mio cuore. Non l'ho fatto prima e credo di non riuscirci nemmeno adesso. Le persone non si cancellano con uno schiocco di dita e se c'è una bambina di mezzo ancora meno. Sono ancora un po' arrabbiato con Emma però con il tempo sto sbollendo, avrei voluto me lo dicesse e che il tempo che mi sta lasciando ora avrei potuto passarlo prima con Cloe.
Lei, pensa che non mi importa nulla, che anche se noto tutto di lei non la amo più. Quindi mi resta distante, cerca di comportarsi esattamente come le ho chiesto per non farmi del male.
Sono sotto casa sua perché dovevamo portare Cloe al parco. Prima doveva andarci solo lei poi mi ha chiesto di accompagnarla. Suono il campanello e il cancelletto scatta. Entro nel vialetto e raggiungo il portoncino, dove Emma apre la porta.
“ ciao” mi dice. “ Cloe è in stanza mi stavo finendo di vestire” ogni volta che arrivavo mi diceva di nostra figlia. Non provava nemmeno a chiedermi se stavo bene oppure no.
“ è già pronta?”
“ si. Doveva mettere solo le scarpe non so se lo ha fatto. ” aveva la maglietta del pigiama e il jeans sotto scalza. Tolgo le scarpe è vado da Cloe che seduta composta sul letto mentre gioca con una Barbie. Decido di lasciarle qualche secondo ancora, passo in camera di Emma che ha la porta socchiusa. Leva la maglietta dandomi visione della sua schiena nuda. Respiro profondamente e dopo che ha messo reggiseno e maglietta busso.
“ è successo qualcosa?” mi chiede una volta che sono dentro
“ no. Cloe è pronta”
“ ok. Allora metto le scarpe. ” la vedo andare a prendere i calzini e metterseli poco dopo. Cala il silenzio tra di noi. “ devi dirmi qualcosa? Cloe ha combinato qualche danno a casa tua?” scuoto la testa. Mi siedo accanto a lei; siamo proprio vicini e alza lo sguardo per guardarmi.
“ Cloe non ha fatto niente. Siamo noi il problema”
“ noi? Che ho fatto questa volta.. ti chiedo scusa se non me ne sono accorta.. io non volevo ferirti o cose simili”
“ hai smesso? ” non dice più niente. “ non hai fatto nulla di sbagliato e non mi hai ferito ”
“ Simone scusa ma non ti seguo. Allora perché dovremmo essere un problema. Ci stiamo comportando come due genitori separati. Tu stai con lei. Io sto con lei. Io non do colpe a te tu non dai colpe a me. Io non parlo male di te e tu fai lo stesso.  Non comprendo perché dovremmo essere.. ” le prendo il viso e la bacio. Resta piazzata dalla mia reazione nei suoi confronti. Le nostre labbra sono semplicemente incollate senza muoversi, quando sto per approfondire si stacca. “ sei impazzito?”
“ no. Volevo farlo e l'ho fatto!”
“Simone non è così che funziona. Io.. non voglio che stai male di nuovo. Non posso permettermelo”
“ ti vuoi calmare?”
“ no. Non mi calmo. Mi hai baciato è sbagliato Simone. Non puoi farlo. Non...” le prendo le mani che muoveva gesticolando. Si blocca.
“ lasci decidere a me per una volta”
“ non possiamo stare insieme” confessa.
“ perché ti sei messa in testa questo”
“ non potrei nemmeno pensare minimamente che tu possa finire di nuovo dallo psicologo. Abbiamo una bambina, i nostri errori non possono cadere su di lei. Se tornassimo insieme succederebbe un casino qualora non funzionasse. ”
“Emma ” la avvicino a me “ respira per favore. Non stiamo ammazzando nessuno e non sarebbe la prima coppia che dopo degli sbagli torna insieme” mi guarda.
“ tu.. tu saresti disposto...”
“ te lo detto prima fai decidere a me quello che è giusto fare per una volta” continua a guardarmi. “ guarda che sono ancora un po' arrabbiato con te”
“ non sto capendo aspetta Simone” respira e si allontana da me e si mette in piedi. Decido di prenderle le cosce avvicinarla a me. Volevo il contatto con lei era durata troppo la nostra lontananza e giuro che mi faceva male continuare a tenerle il muso.
“ potresti chiamarmi come sempre? Questa cosa che mi chiami con il nome intero mi sta mettendo angoscia”
“ sei tu che me lo hai chiesto”
“ ti avevo già detto che potevo chiamarmi come volevi. Se non ascolti però.. ” sospira
“ Simo - le sorriso - ti sto per chiedere una cosa puoi anche non rispondere”
“ dimmi”
“ tu... Tu..”
“ io..”
“ tu mi ami ancora? ” domanda di getto e con la paura di una mia reazione negativa. “ puoi anche non dirmelo eh!” confessa cercando di staccarsi ma faccio più salta la presa tenendola sempre in piedi in mezzo alle mie gambe.
io ti ho sempre amata anche quando mi hai detto di Cloe. Non ti ho mai odiata. E ti amo anche adesso.”  gli occhi diventano lucidi, si abbassa leggermente per appoggiare la sua fronte alla mia.
anche io ti ho amato e Cloe è la cosa più bella che tu potessi regalami nella vita. ”
“ e adesso?” sussurro piano.
ti amo più di prima. Mi dispiace per come ti ho fatto sentire, non potrò mai perdonarmelo e sono sicura che non lo farai neppure tu”  sussurra anche lei adesso. Sentiamo dei piccoli passi venire verso la camera. Rubo un bacio a stampo ad Emma e le sorrido.
“ stasera ne riparliamo ok? Ora metti le scarpe che andiamo al parco”
“ mi dai il tempo di riprendermi e sistemarmi i capelli?” chiede un po' imbarazzata. Decido di prenderle il viso tra le mani e baciarla sul serio.
“Tutto il tempo che vuoi basta che non ci metti secoli” sorride. Vedo Cloe entrare in stanza. “ forza signorina andiamo a prendere un bel dolce per stasera alla pasticceria affianco, nel frattempo,  la mamma si finisce di preparare” dico prendendo Cloe in braccio e facendola volare. Avevo il cuore che batteva velocemente ed ero anche felice.

E scappare da te stessa non ti renderà un'altra 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora