Simone e Cloe

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Ero in ansia per questo pomeriggio, avevo accettato che Simone venisse a casa dopo vari tentativi. Cloe non stava più nella pelle, da ieri che glielo detto ha iniziato a saltellare, gli ha pure preparato un disegno. In questi torneremo a Malta, sto valutando seriamente di portare tutta la mia roba qui ma vorrei fare tutto con estrema calma senza dovermi stressare troppo. Quando ero con Simone abbiamo cambiato così tante case che mi sono stressata troppo con i traslochi.
“mamma quando arriva Simone?” mi chiede guardandomi.
“ credo...” non faccio in tempo a finire la frase che suona il campanello. “eccolo!" Esclamo mentre vado ad aprire. Schiaccio il pulsante sul citofono e apro il cancelletto, poco dopo anche la porta lo vedo davanti a me bello come il sole. Emma cerca di stare calma. È un incontro con il padre di tua figlia.
“ ciao Emma”
“ ciao Simo, entra ” gli dico mentre mi sposto per farlo entrare in casa. Sorride.
“ cloe” la chiamo. Era un attimo qui e ora dove sta?. “ vieni c'é Simone biondino” lo chiamo come lo chiama lei e la vedo spuntare da dietro il divano. Simone ridacchia per il soprannome. Si avvicina timida.
“ tu sei Simone?” chiede
“ si sono io”
“ io sono Cloe. La mamma mi parla di te quando glielo chiedo ”
“ ah sì? Cosa dice?” ora lo vorrei strozzare.
“ dice che sei bellissimo e sai fare della buona musica”
“ cloe” la riproverò per l'inizio
“ che c'è mamma? Lo dici davvero.” Simone ride.
“ dice così eh? ”
“ si. Sei davvero bellissimo più dal vivo che in foto”
“ grazie piccoletta”
“ sai che io e la mamma viviamo dalla nonna in un isola”
“ si lo so. È bella la vostra isola” le dice facendola sorridere. Cloe sorrideva solamente a chi le stava simpatico e per Simone era così.
“ ci sei mai venuto nella nostra isola?”
“ si. Ma mi piacerebbe un giorno tornarci”
“ mamma, mamma hai sentito Simone vuole venire nella nostra isola.” mi dice tirandomi il pantalone.
“ ho sentito amore.” Mi siedo sul divano lasciandoli soli. Volevo osservarli. Era strano come Simone non si fosse reso conto di quanto Cloe gli assomigliasse.
“ Simone lo sai che la mamma ha fatto mettere qui una piscina tutta per me, di la nel giardino sta , perché dentro dice che faccio tanto casino.”
“ e la mamma ha ragione poi come si raccoglie l'acqua dentro casa se è tanta?” alza le spalline guardandolo ancora. Simone era cresciuto in questi anni e devo dire che non era molto cambiato, aveva le somiglianze da uomo più maturo. Era un ragazzo di 24 anni che stava piano piano crescendo.
“Simone” Cloe lo chiama mentre lui si siede sul tappeto appoggiando tutto quello che aveva nelle mani - cellulare, portafoglio e chiavi - sul pavimento sedendosi vicino a lei. “ lo sai che la mamma un giorno mi farà conoscere il mio papà” la dichiarazione di Cloe lascia perplesso il mio ex fidanzato che alza gli occhi verso di me. Non stava capendo.
“ perché dovrebbe cercare il tuo papà?” chiede Simone.
“ perché...” decido di intervenire prima che Cloe tiri fuori tutto. A Simone sarebbe bastato sentire dire che io e il padre non stavamo più insieme quando l'ho scoperto.
“ Cloe ti avevo detto di non tirare fuori questo argomento. Simone era passato solo per conoscerti.”
“ Si ma Simone può aiutarci mamma. Tu dici sempre che prima o poi lo cercheremo ma quando poi te lo chiedo rimandi sempre” il cuore mi si fa in mille pezzi. Non potevo darle torto, in questi anni non aveva chiesto nulla se non il fatto del padre; non lo domandava sempre però capitava e io le dicevo che lo avremmo cercato poi la cosa sorvola lei dimenticava e io facevo finta di niente.
“Cloe te lo già spiegato non è facile come credi. ” si alza per correre in cameretta.
“Emma.”
“ Simo, mi dispiace che sia finita così. Io..”
” mi spieghi questa cosa? La bambina non sa che suo padre è kurt” è adesso che gli dico? Come posso soltanto mentire ancora. Mi guarda negli occhi. Tremo.
“ Simo..” cerco di aprire argomento prima che sia troppo tardi, ma Cloe torna con un disegno per Simone.
“ Simone, questo è per te. L'ho fatto prima che tu arrivassi” Simone prende il disegno tra le mani e ci siamo tutti e tre. Cerco di trattenere le lacrime. Sembriamo una vera famiglia. “ questo sei tu alto. Questa sono io piccina e questa è la mamma vicino a me”
“ è bellissimo principessa. Questo me lo appendo sul frigorifero di casa così quando lo vedo mi ricorderò di te”
“ stai già andando via?”
“ no ho ancora qualche minuto.”
“allora vado a prendere i giochini vuoi giocare con me?”
“ certo” le accarezza una guancia e mia figlia scappa nella sua stanza di nuovo. Simone mi guarda.
“ che mi stavi per dire prima..”
“ ne parliamo in un altro momento. Cloe sta per tornare e..”
“ d'accordo. ” mi dice. Sposta i miei capelli da davanti al viso mi guarda e poi lascia un bacio delicato sulla fronte. Mi godo il momento perché so che presto questa cosa finirà.
“Eccomii" urla come una matta facendo staccare Simone da me. Ci guarda e sorride. Lo prende poi per mano e lo porta nel tappeto suo per giocare, torno a sedermi sul divano.
« ho bisogno di parlarti, stasera in videochiamata. Ti voglio bene mamma” invio a mia madre il messaggio e inizio ad osservare in silenzio Simone e Cloe. Padre e figlia insieme per la prima volta. Esattamente come me li ero immaginati.

E scappare da te stessa non ti renderà un'altra 🖤Where stories live. Discover now