Devastato.

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Non avevo dormito per niente. La casa era sotto sopra, Sonia mi aveva chiamato diverse volte ma non volevo vedere nessuno. Ero chiudo dentro casa. Avevo cacciato persino branca la vicina di casa.
Fissavo quel disegno sul frigorifero. Era mia figlia. Mia figlia. Non ci credevo ancora. Avevo scritto a mia sorella che mi ha chiamato subito. Era incredula e poi si è lasciata andare a mille parolacce contro Emma, non ho avuto il coraggio di fermarla non questa volta.
Mi bruciavano le mani, erano tutte spaccate dai pugni al muro. Il sangue non si voleva nemmeno fermare ho dovuto mettere acqua ossigenata per disinfettare. Il dolore era allucinante ma dentro di ero già devastato. Sentivo il cuore pulsare.
Mentre sto per prendere una birra, alle dieci del mattino qualcuno bussa insistentemente.
“ non voglio parlare con nessuno” urlo.
“ Simone apri.” la voce di Filippo
“ sei uno stronzo” affermo prendendomela con lui.
“ non potevo dirtelo io Simone!”
“ avevo il diritto di sapere” urlo
“ Simone apri o sfondo tutto” mi dice. La porta era blindata non avrebbe potuto farlo ma per evitare danni decido di aprire.
“ che cazzo vuoi? Eh? Non bastava Emma ieri adesso tu ”
“ te lo avevo detto che entrare nella vita delle persone così all'improvviso non era un bene. Simone cazzo!” mi rimprovera ma non doveva dirlo a me questo.
“ cazzo lo dico! Mi ha nascosto una cosa troppo importante. Stavolta non la perdono. No.” gli dico dandogli le spalle.
“ lo so che sei arrabbiato...” lo blocco subito non avrei potuto sentire difese. Non le meritava!
“ non tentare di difenderla. Ha torto marcio. Non puoi! Quella è mia figlia. Io avrei potuto crescerla Filippo. Ho perso tutto capito. Ho perso lei. Ho perso Cloe. Tutto. Non ho più un cazzo”
“Simone, hai Sonia. È Cloe è tua figlia puoi sempre crescerla ancora”
“ con quale coraggio guarda sua figlia eh? Dimmelo fili? Gli mente ogni volta che le chiede di suo padre. ”
“Simo, la vostra storia è finita una merda che gli dovrebbe dire a vostra figlia: Senti siccome io e tuo padre siamo dei coglioni ho deciso di tenerlo lontano. Ha quattro anni quasi, Simo,  è una bambina cazzo. Non puoi pretendere che così dal nulla gli dica tutto. ”
“ io posso pretendere che Cloe sappia che io sono suo padre. ”
“ si. Ma non così di punto in bianco Simone. ”
“ perché le mente? Potrebbe soltanto dirgli che sono io”
“ perché noi grandi facciamo tante cazzate, come questa che ha fatto lei, come te che picchi il muro per alleviare il dolore. Simone. Emma ha sbagliato ma ad un certo punto della vita o mandi avanti gli equilibri creati o smonti tutto e rovini la vita di tutti quanti. ” respira “ so che preferisci la seconda.. ma Cloe è una bambina certe cose non le capirebbe. È meglio che ci andate piano”
“ ci andate? Io ed Emma non staremo mai più insieme. Mai più mettitelo in testa. Non abbiamo niente da spartire se non la bambina. ”
“ Simone ragiona. Non fare come tutti quei padri accecati dalla rabbia, non far pesare a Cloe gli errori di Emma, non far star male tua figlia perché adesso l'odio ha preso il posto dell'amore. Non te lo permetto. ” mi dice un po' arrabbiato con me adesso.
“ non farei mai queste cose” confesso
“allora non creare Cloe un pacco postale. Parla con Emma e decidete il da fare. Non litigate davanti alla bambina. ”
“ Filippo...”
“ credimi te lo avrei detto prima che tutto questo potesse succedere ma non ero io a dovertelo dire.”
“ scusami per averti urlato prima”
“ non ti preoccupare! Resti comunque un coglione che si è messo a fare il ragazzino picchiando un muro con dei mattoncini. ”
“ ero arrabbiato e lo sono anche adesso. Non riesco nemmeno a pensare che tutto questo sia venuto in mente a lei. ”
“capisco la rabbia ci sta. Ma Cloe deve stare bene con entrambi. Quindi vedi di non farle capire che odi la sua mamma, lo hai detto pure tu che non vorresti mai che vedesse sua madre soffrire”
“Emma se lo merita! Merita di stare male. Di stare come sono stati io fili”
“ sei devastato è normale che tu possa parlare in questo modo. Ma lo sai anche tu che nonostante gli errori nessuna persona merita male” mi dice guardandomi in faccia.
“ invece si, lei merita di sentirsi come mi sono sentito io quando mi ha detto che non c'era più niente, dopo che cazzo le ho detto di amarla mentre facevamo l'amore. Mi ha cacciato come se fossi un ladro. Non posso perdonarla Filippo, mi dispiace” gli dico. Sento le lacrime scendere e lui decide di abbracciarmi. Faceva male tutto questo.

E scappare da te stessa non ti renderà un'altra 🖤Where stories live. Discover now