Cena con mamma e papà.

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Emma sta finendo di prepararsi, mentre Cloe è già bella che pronta. Sono ancora preoccupato per quello che è successo questa mattina. Era bloccata nel muro e quello avrebbe potuto farle di tutto anche contro la sua volontà.
“ mamma daiiii muoviti o papà ti lascia qui!” urla facendola uscire dalla stanza con un jeans e una camicia di seta bianca, che Dio!, sto per avere un infarto in questo momento.
“ Eccomi, mi stavo finendo di sistemare i capelli. Possiamo andare. ”
“ sei bellissima mamma”
“anche tu amore" Cloe aveva indosso un vestitino rosa e i pallini bianchi le scarpettine nere. Era meravigliosa. Entrambe lo erano.
“ allora andiamo” dico io. Annuiscono, Emma prende il neccessario e usciamo di casa. Si ferma sul marciapiede.
“ come andiamo?”
“ a piedi Emma. Ci vorranno dieci minuti”
“ ok per fortuna ho messo gli stivali” ridacchia da sola. Iniziamo a camminare e Cloe si mette in mezzo - Emma mi camminava distante - prende la mano di tutti e due e sorrido.

Arriviamo in dieci minuti al ristorante. Emma mi guarda per alcuni secondi. Era il nostro posto preferito, quando eravamo insieme, qui non ci vedeva mai nessuno ed era un posto isolato anche per i giornalisti.
“ non pensavo che ti riferivi a questo posto?”
“ Antonio ha solo questo di ristorante da tre mesi e vengo sempre qui per stare un po' da solo”
“ capisco” entriamo dentro e chiedo il mio tavolo. La cameriera, prima mi fissa, poi mi dice di seguirla. Mi volto verso Emma e Cloe che ci stanno seguendo è la prima non ha preso molto bene che la tizia mi fissasse.
Ci sediamo a tavola e Cloe sorride felice.
“ amore ecco il menù guarda quello che vuoi” dico a mia figlia. Emma tiene la faccia verso il piatto.
“ che c'è?” le chiedo
“ mi fa strano essere di nuovo qui.” mi dice sincera. “ pensavo di non poterci più mettere piede e poi...” respiro.
“ per oggi facciamo come se niente fosse successo ok? ”
“ non so se ci riuscirò” confessa “ forse non dovrei essere qui” mi dice non facendosi sentire da Cloe.
“ perché non dovresti essere qua? Sei la madre di mia figlia”
“ appunto, sono solo quello Simo. Questa dovrebbe essere una cena tra di voi..”
“Emma per favore!” esclamo “ se ci sei è perché voglio anche io”
“ stamattina non eri di questa idea” alzo gli occhi al cielo. So che sembravo incoerente, se non l'avrei voluta avrei spiegato a Cloe che era meglio che stavamo solo io e lei. Ma io volevo anche lei, non passavamo manco prima il tempo come una famiglia e non mi sembrava il caso di rimandare ancora.
Ero e sono ancora molto arrabbiato con lei, ma sono anche innamorato e non posso fare a meno di pensare che fosse per il mio cuore l'avrei già perdonata.
“ lo so cosa ho detto stamattina e.. solo che non passiamo mai tempo come una famiglia,Cloe ha bisogno di stabilità e io voglio dargliela e ti voglio qui anche.” le dico prima che travisi tutto.
“ mi dispiace per oggi. Non avrei voluto che vedessi quella scena”
“ che scena?” chiede Cloe guardandoci. “ avete litigato di nuovo?” Emma scuote la testa ma prima che dica qualcosa intervengo. Non volevo assolutamente che mia figlia sapesse di quello che era successo oggi. Aveva solo quattro anni.
“ niente Cloe. La mamma è scivolata stamattina quando sono andato a chiederle se voleva far parte della nostra cena.”
“ mamma ti sei fatta male?”
“ solo in un polso ho sbattuto molto forte”
“mamma devi stare attenta! Tu me lo dici sempre” Emma le accarezza una guancia spostandole poi i capelli biondi.
“ hai ragione amore. La prossima volta starò più attenta” le risponde. La bambina di allunga per baciarla. Ordiniamo le patatine fritte e degli arrosticini che a me ad Emma erano piaciuti davvero tanto. Allungo la mano verso il suo polso che leggermente viola, i suoi occhi ricadono sulla mia mano e sul nostro contatto.
“ ti fa male?” chiedo.
“ adesso no. È stato brutto ma è passato. ” annuisco. Le accarezzo il polso e ci guardiamo, poi iniziamo a mangiare tutti insieme.

Dopo cena rientriamo a casa, Cloe è crollata tra le mie braccia,la tengo forte per non farla cadere visto che sta a peso morto.
“Simo dai dalla me. Sarai stanco” mi dice una volta arrivati davanti a casa sua.
“ non ti preoccupare. Apri che la mettiamo a letto”
“ se hai da fare non ti disturbare. Ci metterò due minuti a metterle il pigiama” mi confessa come se avesse paura di restare con me.
“hai paura di me adesso?” le chiedo di getto,si volta dopo aver aperto il cancelletto.
“ non avrei mai paura di te. Ma non voglio che stai con me se tu non vuoi” afferma “ so che domani questa gentilezza sarà finita” dice guardandomi negli occhi.
“ non mi comporterei mai cattivo nei tuoi confronti”
“ non l'ho mai detto!” entriamo in casa e porto Cloe in camera sua. Aiuto Emma a mettere il pigiama e le metto le lenzuola sopra. “ non ho mai detto che sei stato cattivo! Anzi quella sono io.. tu.. tu sei perfetto, riesci a guardarmi in faccia, riesci a parlarmi, riesci ad essere dolce, riesci persino a essere presente sempre, anche se non dovresti!” respiro.
“Emma, tutto ciò che ci sta succedendo io l'ho avrei voluto evitarlo, non ti avrei mai lasciato andare. Mi hai portato a prendere questa decisione, non sai quanto io stia male, la cosa più dolorosa è che non sei riuscita nemmeno stavolta a dirmi la verità. Ti sarebbe bastato poco.”
“ lo so. Simo, tu non meriti una come me. Grazie per la serata però” si allontana. Decido di non dire niente e dando la buonanotte vado via.
Sentivo un vuoto quando poco fa ero completo.

E scappare da te stessa non ti renderà un'altra 🖤Where stories live. Discover now