Lui è papà ❤️

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Stamattina ho parlato con Simone dopo tre giorni che non si è fatto sentire,dalla voce mi sembrava abbastanza arrabbiato ancora. Sapevo che non gli sarebbe passata di colpo. Abbiamo deciso di dire tutto a Cloe. Domani torniamo a Malta e non voleva che non sapesse niente. Mi ha chiesto se al rientro avrebbe potuto passare più tempo con lei e gli ho risposto che non c'erano assolutamente problemi per me. Tanto sarei tornata presto e per una settimana buona per poi tornare giù per fare i documenti per il trasferimento in Italia. Quello definitivo. Dovevo cambiare l'asilo e avrei dovuto poi fare cambiare cognome alla bambina.
Il campanello suona, è vado ad aprire, Simone entra non mi guarda in faccia ma solo l'interno della casa. Sento che respira.
“ dov'è?” mi chiede soltanto.
“ in camera. Non le ho detto nulla. Quindi puoi andare per farle una sorpresa” annuisce senza nemmeno dire grazie. Lo vedo andare verso la camera di Cloe e trattengo a stento le lacrime. Mi faceva male questa indifferenza. Le urla di Cloe mi hanno capire che è felice, li vedo arrivare insieme, lei è in braccio a Simone che la tiene stretta.
“mamma hai visto che è passato Simone” un braccio della nostra piccola è avvolto nel collo di Simone.
“ Si amore, sapevo che ti sarebbe piaciuto vederlo di nuovo. ” Simone adesso mi guarda e sorride per ciò che ho detto.
“ ma quanto può rimanere ? ”
“ tutto il tempo che vuoi, anzi se ti va e Simone vuole può restare anche a cena. E io ..” mi gratto la nuca. “ se te la senti faccio anche la spesa resti con lei tempo un oretta” sbarra gli occhi perciò che gli ho appena chiesto,era incredulo e anche un po' perso. “ Simone ” lo richiamo. Mette giù Cloe e si avvicina.
“ prima non mi dici nulla, ora invece mi chiedi di restare tempo con lei ..” parla sottovoce per non farsi sentire.
“ ti sto lasciando quello che non ti ho dato. Ti prego, non litighiamo davanti a lei” lo supplico, ero in piena crisi nervosa, se avessimo litigato davanti alla bambina non so se avrei retto ancora. Avevo le lacrime che minacciavano di scendere e uscire per fare la spesa era l'unico modo che avevo per cercare di calmarmi. Glielo stavo chiedendo per fargli passare del tempo con lei. “ se non te la senti non importa. Volevo solo che restassi solo con lei. Cloe è abituata al fatto che resti con qualcuno mentre io vado a fare la spesa quando sto a Milano specialmente, non voglio che i giornalisti parlino anche se tutti lo sanno che sono madre. ” respiro.
“ mamma, Simone che succede? Non vuoi restare con me?” gli chiede al padre con il faccino triste.
“ ma no principessa. Parlavo un po' con la mamma. Vai prendi i colori e le barbie che giochiamo subito insieme. ” le dice sorridendo. Cloe scappa subito in camera a prendere ciò che le aveva chiesto Simone.
“ hai paura? ”
“ non so come comportarmi”
“Simo, si scusa, Simone devi essere naturale. È una bambina, è educata e ascolta tanto. Non ti devi preoccupare. È poi se hai bisogno puoi sempre chiamarmi”
“ sicura che non ci vorrà molto” respiro. Era davvero impaurito di restare con la figlia. Gli sorrido.
“ non devo prendere molto. Forse ci vorrà anche meno di un ora. Però se non te la senti resto qui con voi, mi metto da una parte e giocate insieme”
“ no. È che è la prima volta. È una cosa nuova”
“ stai tranquillo perché non ti mangia” annuisce. La vediamo arrivare con il bustone dei colori e due Barbie. Appoggia tutto sul suo tappeto.
“ cloe, la mamma va a prendere delle cose al supermercato qui affianco. Stai con Simone torno subito.” la vedo felice e annuisce. Si siedono sul tappeto. “ io vado”
“ ok” era tornato freddo nei miei confronti. Esco di casa e inspiro l'aria di fuori, quella di dentro mi sembrava che non ci fosse nemmeno più.

....

Una volta finito di prendere le cose per ka cena. Rientro a casa. Faccio scattare la serratura e trovo Simone completamente dipinto in faccia e pure la roba di Cloe non è da meno. Vorrei arrabbiarmi in questo momento, odiavo che macchiasse i vestiti di tempera, ma non mi importava adesso. Lei desiderava anche questo è Simone era stato bravo a tenerla.
“ sono tornata” dico mentre appoggio le buste per terra.
“ mamma ”
“ehi diavoletta”
“ mamma hai visto cosa abbiamo fatto io e Simone”
“ come non potrei vedere? Hai mille colori sulla roba, sulle mani e sulla faccia e Simone ovunque”
“scusami è che..”
“ non importa. Fosse stata un'altra persona mi sarei arrabbiata ma non stavolta” prendo le buste. “ vuoi una mano?” non volevo fosse gentile solo perché c'era nostra figlia di fronte.
“ no non ti preoccupare. Dopo lavo tutto.”
“ vanno via queste tempere?” annuisco.
“Si Simone. Tranquillo, il bagno in fondo a destra, potresti sciaquare anche Cloe?”
“ certo. Andiamo bella principessa a lavarci e dobbiamo raccogliere anche tutti quei disegni li. Altrimenti la mamma ci butta fuori di casa”
“ siii” saltella verso il bagno e Simone la segue. Avevo fatto una bambina con il miglior padre che potesse avere, peccato che io glielo abbia tolto da subito. Ora è arrivato il momento.

“Simone allora tu sai cucinare?" Gli chiede mentre finiamo di cenare. Mi aveva aiutato nonostante non mi filasse di pezza quando eravamo da soli. Me lo meritavo.
“ si, prima di voler diventare qualcuno come «cantante» io volevo fare il cuoco. ”
“ un giorno cucinerai tu per me e la mamma”
“ quando vuoi!” le risponde. Ero certa però che non era ciò che volesse rispondere. Sparecchio senza dire una parola. Cloe corre sul divano mentre lui messaggia sul telefono, sicuramente con la sua ragazza, un nodo allo stomaco si fa sentire. Sistemo i piatti lavati nel lavello.
“ che hai?” mi chiede rivolgendomi la parola.
“ niente. ” rispondo “ perché me lo chiedi poi? Non hai detto che non abbiamo niente di cui spartire. ”
“ ti vedevo assente”
“ non ti devi preoccupare per me. Non ho nulla. Vado a prendere una cosa e torno” stavo fuggendo. Non reggevo la pressione né tanto meno la sua voce dura nei miei confronti. Prendo le foto di me e Simone quando stavamo insieme e anche di quando eravamo piccoli. Faccio un respiro profondo.
“ eccomi” dico. Stanno entrambi sul divano.
“ Cloe io e Simone avremmo da dirti una cosa molto importante”
“ che cosa?” spengo la televisione.
“ io e Simone ci conosciamo da un sacco di tempo. La mamma era andata in un programma TV come lui, quando sono entrata nella scuola per imparare a cantare meglio, Simone era già dentro... Siamo diventati amici da subito, anche i primi giorni non gli stavo tanto simpatica; Simone mi ha aiutato tanto con la lingua la mamma non sapeva parlare l'italiano ma l'ho capivo benissimo. Tante persone mi prendevano in giro e lui era sempre disponibile a stare con me e a farmi capire che non era come dicevamo loro. Con il passare del tempo ci siamo innamorati e ci siamo fidanzati. ” ingoio la saliva e lascio che le lacrime inizino a scendere “abbiamo tenuto nascosto la nostra storia fino a quando non siamo finiti in casetta insieme, sai che la mamma ti ha raccontato queste cose”
“ si Simone era in un altra squadra prima di arrivare in quella bianca.”
“ esatto. Quando siamo stati in casetta insieme era praticamente impossibile che non ci beccassero. Abbiamo persino cantato insieme. Simone poi è uscito prima di me e io sono rimasta dentro per qualche giorno ero spaventata e non sapevo come fare, lui dentro era il punto di riferimento credeva in me. Poi mi ha fatto una sorpresa e sono riuscita ad avere tutte le energie per andare avanti ma sono uscita anche io lasciando zio Pippo da solo.
Cloe, io e Simone siamo stati insieme un anno e mezzo.. poi sono cambiate tante cose,sai che come ti dico sempre gli adulti fanno tanti caos. Ecco, dopo un periodo che io e Simone litigavamo sempre abbiamo deciso di allontanarci, siamo poi tornati insieme pensando di risolvere i problemi ma non ci siamo riusciti. Quel periodo è nata la canzone che ascolti spesso.
Quando abbiamo deciso di chiudere la nostra storia, la mamma ha fatto delle cose poco giuste, Simone mi ha sempre guardata come quando stavamo fidanzati e... - mi manca l'aria. Simone mi guarda preoccupato. - e.. poi la mamma si è fidanzata con Kurt. Io ti ho spiegato fin da subito che lui non era il tuo papà, e tu hai deciso da sola di chiamarlo in quel modo. Poi Kurt è andato via lasciandoci da sole, ma lo ha voluto anche la mamma Cloe. Lui non se ne andato così di punto in bianco. So che c'erano delle cose che facevi con lui e che ti sono mancate, ma ho promesso a me stessa che nel tempo non ti sarebbe mancato nulla.
Oggi sono pronta a darti la famosa risposta. Io il tuo papà lo conosco,so chi è, e non c'era bisogno di cercarlo perché sapevo dove era. Mi dispiace averti tenuto lontana da lui tutto questo tempo. - prendo le foto e le distribuisco sul tavolino. Lei le guarda attentamente e sorride. Le mostro quelle di quando eravamo piccoli. - questo è Simone. È lui è il tuo papà. ”  singhiozzo e chiudo gli occhi. Mi appoggio al muro per non cadere per terra. Non ho più le forze. Sento solo il peso addosso di tutte le bugie.
“ Emma” lui mi chiama ma si tiene lontano. Non riesco a dire più nulla. Vedo solo che Cloe salta addosso a Simone felice e lui la stringe. Questo mi basta.

E scappare da te stessa non ti renderà un'altra 🖤Where stories live. Discover now