videochiamata.

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“ mamma, dai muoviti che papà sta chiamando” non ero abituata a sentirla così. L'aveva presa così bene che non mi sembrava vero. Non aveva ancora fatto domande sul come è successo che venisse lei al mondo.
“ rispondi” le dico. Non volevo mettermi in mezzo più. Volevo che fossero dialoghi tra loro. Cloe risponde è la voce di Simone si sente subito.
“ ciao papino”
“ ciao amore”
“ siamo in camera della mamma. Lei sta sistemando la valigia” tiene il mio telefono ferma sul letto. “ tu invece che fai?”
“ sono sul divano. Ho mangiato due cose”
“ sei da solo?”
“ Cloe..” la rimprovero. Non volevo che ponesse queste domande a me figuriamoci a lui.
“ che c'è mamma?”
“ non voglio che poni queste domande al papà. ”
“ ma ho solo chiesto se era a casa da solo” risponde dispiaciuta.
“ si ma non voglio”
“Emma, lascia stare non è un problema per me” lo sento dire.
“ visto” respiro. Mi stavo trattenendo tanto da non rispondere a Cloe di nuovo. Non mi aveva mai rispondo in questo modo.
“ va bene. Sto zitta” dico. Lei torna a guardare Simone nello schermo.
“ comunque si sono da solo ”
“ dopo la mamma c'è stata una fidanzata papà?” ecco adesso però stava facendo un interrogatorio che io non volevo assolutamente,Simone però sembra non far fastidio e risponde.
“ si. Ma.. è andata via”
“ dove?”
“ è andata a casa sua ma non tornerà da me” risponde un po' maliconico.
“ quindi non la potrò mai vedere”
“ no come mia fidanzata no. Però come la ragazza che ti fa il cappuccino migliore del mondo si. ”
“ mi ci porti un giorno. ”
“ quello che vuoi principessa!”
“Emma” la voce di mia madre mi fa voltare. Ma scappo via al bagno lasciandola con Cloe in camera al telefono con Simone. Mi chiudo dentro. Scivolo la schiena nella porta, porto le gambe verso il petto e inizio a piangere. Era questo che non volevo. Era questo che sapevo accadesse, i miei Equilibri si sono rotti. Non ho più nessuna certezza. Avevo costruito un muro dentro di me che ora non c'è più. Mi sento fragile. Esposta. Senza armi. Mi sento continuamente in colpa.
“Emma” la voce di Kurt dall'altra parte della porta mi fa asciugare le lacrime.
“ puoi lasciarmi un attimo”
“ no. Aprimi” mi dice. Non volevo farmi vedere così.
“ Kurt ti prego! Lasciami stare. ”
“Emma apri” mi dice ancora. Respiro e apro la porta. Mi guarda.
“ mi odia. Non mi guarda più nemmeno in faccia. È ha ragione non posso dargli torto. Ma fa male Kurt. Fa male. Non riesco..” mi abbraccia facendo con la mano su e giù sulla schiena.
“Emma gli devi dare tempo. ”
“ non ci riesco. Non chiedo di tornare con lui è impossibile. Ma vorrei soltanto che fosse normale il nostro rapporto, invece, se siamo soli è freddo se c'è Cloe mi sorride. Non posso stare così. Sono fragile di nuovo. Tutto ciò che mi ero costruita nel tempo è caduto per terra. Non c'è più. Non ci sono più io e Cloe sembra quasi voglia solo lui. ”
“Emma, è solo perché vuole conoscerlo e vuole passare del tempo con suo padre. Sei sua madre e ti vuole bene. Non si dimenticherebbe mai di te. Per Simone te lo detto non è facile digerire il fatto di Federico figuriamoci questa cosa”
“ lo so. Lui ha ragione. Sono io che non ce la faccio!” continuo a piangere. Finché non mi calmo, mia madre è rimasta con Cloe e parlano entrambe con lui. Rientro in stanza non dicendo nulla, mi volto di spalle rimettendomi verso la scrivania e metto la roba nell'armadio.
“mamma stai bene?”
“ si. Ero solo andata al bagno. ”
“ sei sicura? Non è che vuoi le coccole?” sorrido.
“ quelle ce le facciamo dopo. Ora parla con papà” le dico. Cerco di calmarmi e mia madre mi abbraccia.
“Andra tutto bene”
“ non è assolutamente così. Non andrà bene. Non saremo mai  ciò che ho sognato, sono una cogliona mamma. ” dico. Respiro e lei non dice niente perché Cloe sentirebbe. Così va via lasciandoci di nuovo da sole. Cloe continua a parlare con Simone, mentre io faccio finta di nulla mi affaccio alla finestra guardando fuori la luna.

«Siamo sotto lo stesso cielo.»

Eppure io ti sento distante, sempre di più, lontano da ogni cosa, da ogni tuo comportamento. Io ti sento come se non fossimo stati niente. E che tu non possa mai perdonarmi per questo.
Non posso pretendere nulla, ma andando avanti non reggerò la pressione.
“ mamma” la voce di Cloe mi fa raccogliere le lacrime. Mi avvicino. “ perché piangi?” Simone ancora lì che sta ascoltando.
“ non sto piangendo. Dimmi”
“ papà mi ha chiesto se quando andiamo a Milano voglio stare con lui a casa sua. Magari quando tu stai a lavoro e lui non deve lavorare” annuisco.
“ va bene per me”
“ grazie mamma” mi bacia una guancia. E appoggio la testa cuscino. Non piangere Emma non puoi. Simone la saluta con un bacio perché la vede quasi dormire in piedi.  Cloe lascia il telefono sul letto e scappa a prendere il suo orso per dormire. Prendo il cellulare.
“Simone perdonala per le domande insistenti. È curiosa e ha la lingua lunga. ”
“Emma stai piangendo prima?”
“ è tutto ok? Lascia stare va bene. È importante che tu stia bene con Cloe e sei felice. ” gli dico. Lo saluto così chiudo. Non volevo permettergli altro anche perché stavo già a pezzi di mio.

E scappare da te stessa non ti renderà un'altra 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora