72: La mia unica utilità

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3 Febbraio 2004

Draco's p.o.v.

Mi getto a terra e rotolo sotto la panca che ho occupato fino a un attimo fa, proteggendomi la testa con le braccia mentre schegge di legno piovono sul pavimento e, a giudicare dagli strilli di dolore, sul gruppetto di apprendisti.

Mi rialzo, fronteggiando la nuvola di polvere che ha preso il posto della porta, in mezzo alla quale sei o sette sagome scure fanno la loro comparsa.

I ragazzi si riprendono e fronteggiano i nuovi venuti mentre, da qualche parte alle mie spalle, nel cuore del palazzo, si propaga il suono di un'esplosione e il fondo del mio stomaco crolla fino al livello delle scarpe.

"Non di nuovo!" faccio in tempo a pensare, prima di dover schivare un incantesimo vagante.

La mia bacchetta è rimasta a Hogwarts, sotto la custodia di Minerva, il che significa che sono nella merda fino al collo. Mi guardo intorno cercando qualcosa, qualsiasi cosa possa servire per difendermi, ma è uno sforzo vano, dato che uno degli incappucciati mi raggiunge puntandomi addosso la bacchetta.

È solo la presenza di spirito allenata da anni di fuga che mi permette di scansare il colpo. Anziché gettarmi all'indietro, allontanarmi, mi butto in avanti, brancando il mio assalitore intorno alla vita e facendogli perdere l'equilibrio. Roviniamo a terra in un groviglio di arti, dal quale sono più veloce di lui a districarmi. Con un calcio diretto alla sua mano gli faccio schizzare via la bacchetta, dopodiché ho tutto il tempo di assestargli un colpo alla tempia per tramortirlo. Di sicuro non si tratta di una persona abituata al combattimento.

Mi prendo un secondo per osservarlo, ora che il cappuccio è caduto all'indietro scoprendogli del tutto la faccia: si tratta di un vecchio amico di mio padre, uno di quelli che simpatizzava per il Signore Oscuro pur senza aver mai fatto parte dei Mangiamorte. Deglutisco polvere e nausea.

Un rumore attira la mia attenzione e mi trovo faccia a faccia con una donna incappucciata che mi punta la bacchetta addosso, iniziando a pronunciare un incantesimo. D'istinto mi lancio di lato, mentre un altro incantesimo la colpisce in pieno, mandandola lunga e distesa a terra.

Mi volto di scatto nella direzione da cui quest'ultimo è giunto e, tra la polvere e la confusione, la vedo.

Hermione Granger emerge dal corridoio lungo il quale era sparita meno di mezz'ora fa. Gli occhi che lanciano fiamme, le labbra strette in una linea dura, i capelli scarmigliati, la bacchetta tesa in avanti in una posa letale.

Bellissima.

I nostri sguardi si incrociano e un angolo della sua bocca si solleva. È solo un istante, poi la sua attenzione schizza verso il gruppo di apprendisti che cerca di tenere a bada ciò che resta degli incappucciati. Una serie serrata di incantesimi lascia la punta della sua bacchetta con una velocità impressionante e una parte di me si gonfia di orgoglio.

Approfitto della distrazione che mi ha fornito per scandagliare il pavimento alla ricerca della bacchetta del primo incappucciato: di sicuro non potrò trarne grandi performances, ma è sempre meglio di niente.

Prima che io possa trovarla, però, uno scricchiolio sinistro sopra la mia testa mi fa alzare lo sguardo.

Crepe, ci sono delle grosse crepe che stanno espandendosi sul soffitto diversi metri sopra di me, che sembra quasi volersi incurvare verso l'interno, come se...

Non penso più, mi limito a scattare. Mi alzo, dribblo nemici e Auror, schivo incantesimi vaganti e calcinacci che piovono dall'alto, finché non sono vicino a lei, che continua a combattere lanciando occhiate nervose verso l'alto.

After Dark - A Dramione Story #Wattys 2019Where stories live. Discover now