53: Quasi minaccioso

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26 Gennaio 2004

Pansy's p.o.v.

Finalmente il mio turno è finito. Non sarebbe stato male, se ci fosse stata solo la secchiona: ormai per lei il peggio è passato e non fa che starsene sdraiata a leggere o a chiacchierare coi suoi milioni di visitatori. Peccato che nel pomeriggio ci sono stati, nell'ordine: un'esplosione nell'aula di Pozioni (a quanto pare l'idiota che sostituisce la So-Tutto-Io non ha ben capito che gli studenti non sono altro che un branco di indemoniati), una caduta dalla scopa durante un allenamento di Quidditch e una trasfigurazione malriuscita. Risultato? Tre ustionati, un fratturato e una ragazzina con le braccia da topo. Tutti, ovviamente, affidati alle mie cure. Ed è solo lunedì.

Non vedo l'ora di andare a farmi un bel bagno, ma prima mi lascio cadere per qualche minuto sul letto, per cercare di rilassarmi un po' e dare sollievo ai piedi dolenti. È allora che noto un lieve pulsare provenire dallo specchio sulla mia scrivania.

L'ho incantato, insieme ad altri due identici, quando ho saputo che la mia candidatura come apprendista di Poppy era stata accettata, per avere un canale di comunicazione rapido con Millicent e Astoria. Nelle lunghe serate gelide di questo posto dimenticato da Merlino, almeno mi consolo spettegolando con le mie amiche.

Lo sollevo e vedo che c'è un messaggio da parte di Milli: "chiama appena puoi", scritto con la sua matita labbra preferita. Chissà cosa c'è di così urgente. Mormoro l'incantesimo, tocco lo specchio con la bacchetta e mi metto in attesa.

La faccia tonda della mia amica compare dopo pochi istanti.

«Ciao, Pansy.»

«Milli, cosa succede?»

Lei fa un sorriso furbetto.

«Stasera abbiamo a cena Theo» dice e mi strizza l'occhio.

Non importa quante volte le ripeto che tra di noi c'è stata solo una scopata tre anni fa, e solo perché quella sera mi sentivo particolarmente sola e non ero riuscita a trovare qualcun altro: in qualche modo si è convinta che io provi qualcosa per lui e che lui provi qualcosa per me, solo che non abbiamo ancora trovato il coraggio di confessarci i reciproci sentimenti.

Come no.

Nott per me è solo un amico e io, per lui, sono "occhi e orecchie a Hogwarts", parole sue. Non so perché abbia bisogno di una spia qui: chissà cosa pensa che io possa sentire, salvo il vento che ulula di fuori e gli "interessantissimi" discorsi dei miei colleghi. Di sicuro niente che gli possa servire per la sua scalata politica del Ministero. Al limite avrebbe avuto più senso piazzare qualcuno nel corpo docente, che si facesse strada tra le grazie di Minerva in modo da rubare il posto di "delfino" alla So-Tutto-Io. La mia influenza qui dentro è zero.

«Milli, non ho intenzione di venire lì a cena solo per vedere Theo. Sono stanca e voglio solo farmi un bagno e andarmene a dormire.»

«Non è da te, P. In ogni caso, mi ha solo chiesto di metterlo in comunicazione con te e di darvi un po' di privacy... credo che voglia fare sesso a distanza con te» sogghigna.

Io alzo gli occhi al cielo. Ho il sospetto che quel bue di Goyle non la soddisfi più di tanto, o non continuerebbe a intromettersi nella mia vita sessuale.

«Dagli lo specchio e facciamola finita.»

Lei ridacchia ancora, allontanandosi. La sento aprire una porta e dire qualcosa a qualcuno. Rumore di passi, la porta che si chiude e poi la faccia di Nott compare nel campo visivo dello specchio.

«Pansy, che piacere vederti.»

«Taglia corto, Theo, sono stanca.»

«Beh, sai, qualcuno di noi conosce ancora l'educazione.»

After Dark - A Dramione Story #Wattys 2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora