Capitolo 87

139 4 10
                                    

Siamo appena arrivati in casa in un silenzio tombale, nessuno di noi due apre bocca.
Mi dirigo verso la camera da letto per mettere il pigiama e infilarmi dentro le coperte,non ho più fame.
Sto raggomitolata sotto le lenzuola ma non dormo,non riuscirei a dormire dopo questa sera,la mia mente si fa tanti film mentali, già mi vedo tra riviste di gossip e stupidate varie che non fanno per me.
Un'altra lacrima bagna il mio viso.
Si apre la porta, entra lui.
Asciugo le poche lacrime dal mio viso e lui si avvicina a me e finalmente prende parola.
Piero:vieni a mangiare
Scuoto la testa solamente e lui torna a dire qualcosa.
Piero:alzati e andiamo in cucina,ho preparato del tonno con dell'insalata...
Continuo a scuotere la testa come una bambina quando fa i capricci.
Piero: minchia ti alzi da questo letto, non è successo nulla di grave e devi mangiare,fallo per nostro figlio
Finalmente prendo parola più arrabbiata che mai
Io:non è successo nulla?? Come ti permetti di dirmi queste parole,a te dovrebbe interessare, anche più di me,ma si vede che io ci tengo di più al nostro amore,a te non importa se tutti parlano di noi.
Torno sotto le lenzuola e piango a dirotto,mi ha appena ferita,a lui non importa nulla.
Si mette a urlare, e a dire la verità mi fa paura per la prima volta.
Alla fine del suo discorso, dice qualcosa,per dire discorso,ha più urlato che parlato.
Piero: e poi è successo pure a Gianluca e Ignazio, quindi smettila di fare la bambina,lo sappiamo entrambi che prima o poi sarebbe capitato.
Mi ha appena dato della bambina,non ci sto,mi alzo dal letto e gli urlo contro.
Io:io,non sono una bambina,io ci tengo alla privacy, cosa che a te non importa -gli punto il dito contro e continuo a urlargli in faccia- sei come tutti gli altri
Metto le ciabatte ed esco dalla stanza sbattendo la porta senza dargli il tempo di controbattere.
Ormai le lacrime scendono giù, è anche colpa sua adesso,mi ha ferita profondamente.
Faccio avanti e indietro per il salone,metto le mani ai capelli, sono distrutta,sto male.
Prendo il cellulare dal tavolino del salone e sto per comporre il numero del mio migliore amico,ma sento dei passi, solo lui può essere.
Mi prende il cellulare dalle mani e dice qualcosa.
Piero: parliamo invece di chiamare non so chi..
Io: dammi il telefono,non ci parlo con te, stasera non mi sembri nemmeno tu
Lui mette il mio cellulare dentro la tasca dei pantaloni e io torno a dire qualcosa.
Io: dammi il telefono cazzo!
Scuote la testa e dice qualcosa.
Piero:a chi devi chiamare?
Io:affari miei,dammelo
Continua a scuotere la testa.
Che serata di merda, vorrei scappare e non tornare più.
Mi siedo sul divano con le braccia incrociate.
Volevo solo parlare con il mio migliore amico, lui mi avrebbe capita in questo momento, se solo fosse stato qui, sarei corsa a casa sua e sfogarmi come non mai e piangere tra le sue braccia.
Lui prende parola.
Piero:ho capito che non l'hai presa bene,ma fare così Mary?
Io:che cosa vuoi, che la prendevo come te, guardati come sei tranquillo,magari quando nascerà tuo figlio lo mettererai pure sui social e sbandierarlo a tutto il mondo vantandoti di essere diventato papà, dimmi se sbaglio..
Mi guarda negli occhi e mi risponde.
Piero:no,non ti sbagli,mi piacerebbe farlo.
Io:ecco,visto, sei un coglione,lasciatelo dire.
Mi sento mancare l'aria,il cuore inizia a battere forte e sudo fredda,mi sento così male, lui mi fissa e non dice nulla, esce dalla tasca il mio cellulare e lo poggia sulla mia coscia, e va via dal salone.
Chiamo il mio amico finalmente,gli racconto tutto per filo e per segno, lui mi tranquillizza un po'.
Giovanni:stai tranquilla Mary,domani gli passerà e capirà quanto fa male a te, dagli tempo..
Io:non so, magari domani mattina sale in macchina  va a Bologna da suo fratello,non lo sopporterei se lo facesse..
Giovanni:no Mary, assolutamente no, è Piero, ricordarlo,quel Piero che ti ha fatta innamorare,che ti ha corteggiata, non se ne andrà,ti ama quel ragazzo
Non so se dopo stasera mi ami veramente,come io amo lui.
Parliamo per tutta la sera, l'attacco di panico è andato via, e devo ringraziare solo lui.
Stacchiamo la telefonata solo perché mi viene un senso di nausea.
Corro in bagno a buttare giù anche l'anima,non ho mangiato questa sera, sono stata male e il bambino ne ha risentito anche se è solo un puntino.
Vado in cucina e mi preparo del thè con i biscotti, tanto per mettere qualcosa in pancia.
Mi chiudo nella mia vestaglia e una volta finito il mio thè vado in camera,apro la porta e trovo lui a fare le valigie,un colpo al cuore è per me.
Prendo parola
Io:che stai facendo?
Piero:vado a Bologna per qualche giorno
Ecco,quello che pensavo io, Giovanni si sbagliava,da questa sera il caro Barone ha smesso di amarmi.
Io:no,non puoi farlo Piero -dico come supplicarlo-
Mi fissa intensamente,i suoi occhi,mi fanno innamorare ancora di più, però sono ancora ferita dalle sue parole.
Mi risponde.
Piero:non andiamo d'accordo a quanto pare, riflettiamo un po'
Che sta dicendo,mi sta lasciando??
Scuoto la testa,sono esausta davvero,gli prendo le mani e dico qualcosa guardandolo negli ultimi occhi.
Io:che stai cercando di dirmi? Non puoi farlo, non puoi Piero,ne morirei io..
Il cuore batte forte, sto per piangere,ma mi mordo il labbro per non farlo.
Lascia la presa dalle mie mani e dice qualcosa.
Piero:mi dispiace,parto adesso, chiamami per la prossima ecografia del bambino,sono pur sempre suo padre..
Mi ha lasciata a quanto pare,le sue parole hanno detto tutto "sono pur sempre suo padre.."
Il cuore si ferma per qualche secondo,scuoto la testa incredula, e dico qualcosa.
Io:mi ami Piero? Una volta mi hai detto che non dovevo mai dubitare del tuo amore,ma quello che stai facendo questa sera non mi sta piacendo affatto, se mi avresti amato come ti amo io mi avresti capita,non lasciarmi e andartene via,il bambino ha bisogno dei suoi genitori insieme,lo sai meglio di me,non farmi soffrire Piero,non farlo anche tu.
Continua a guardarmi, magari non si aspettava queste mie parole dette con il cuore.
Dice qualcosa.
Piero:per adesso è meglio così..ma per lui ci sono sempre, chiamami per qualsiasi cosa
Io:non hai capito nulla Piero,se tu te ne vai da questa stanza adesso,io non lo sopporterei,io non sarei nulla,non mi lasciare,stai qui con me,io ho bisogno di te
Gli prendo le mani ancora una volta
Piero: non è vero Mary, riflettiamo un po' su questa sera
Io: non c'è niente da riflettere,io voglio solo che mi capissi,non andartene per favore...
Fa spallucce, prende le valigie,io piango disperata e tra le lacrime dico qualcosa
Io:casa mia è anche casa tua,ricordalo sempre, e a me sarebbe piaciuto vivere con te a Naro.
Torna indietro,mi lascia un bacio sulla fronte e dice qualcosa
Piero:lo so,ciao Mary,ci sentiamo.
Esce da quella porta,mi butto sul letto e scoppio a piangere come una fontana.
Le mie parole non sono servite a nulla,se n'è andato,mi ha lasciata.
Ma che riflettere,non c'è proprio nulla da riflettere, lui mi deve capire.

Ciao a tutte, eccomi qui con un nuovo capitolo.
Buuum Piero lascia Mary,colpo di scena.
Chi ha ragione e chi torto?
A voi i commenti e al prossimo capitolo.

Qualcosa che somiglia al vero amoreWhere stories live. Discover now