Capitolo 89. Le feste dei criminali

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Penelope non cerca un marito, vuole Ulisse.

Jean-Pierre Vernant

MADISON

"Hai davvero commesso un grave errore a venire qui, te lo confesso. Al posto tuo avrei preferito che la mia famiglia fosse fatta fuori".

Clara si avvicina a me con aria minacciosa, lancia il mio reggiseno per terra e improvvisamente mi sento terribilmente in imbarazzo e in pericolo.

"Jacob ha scelto me". Sibila.

"Sei proprio sicura l'abbia fatto?"

Mi alzo dalla sedia e noto che Emerson e i suoi fratelli vengono anche loro verso di me fra la folla che cerca di stare alla larga dalla situazione intimorita.

"Clara, che stai facendo?" Dice Sandy che senza farsi troppo notare cerca di coprimi, essendo che è stata incaricata di tenermi d'occhio ma non deve far capire l'alleanza che abbiamo stipulato. Si avvicinano anche membri dei Word e dei Robinson che Jack mi ha fatto conoscere. Improvvisamente sento che mi manca e voglio che sia lui a proteggermi, anche se so che lo sta facendo in qualche modo. Come gli altri. Vero?

"Io e Madison dobbiamo fare quattro chiacchiere, che ne dici di salire al piano di sopra? Non sarà un problema se vengono con me anche i miei fratelli". Clara non mi ha mai intimorito, fino a questo momento. Il suo sguardo è davvero inquietante mischiato al suo ghigno e mi sento davvero in pericolo. Sandy mi protegge ancora di più, io metto la mano sulla tasca nascosta dove c'è una pistola.

"Sandy, levati dal cazzo. A questa ci pensiamo noi. Non posso credere che l'abbiano davvero lasciata venire da sola". Emerson cerca di toccarmi il fianco ma mi ritraggo immediatamente. Poi sono circondata da alcuni ragazzi e noto che la folla inizia ad allontanarsi e spargersi nell'enorme salone. L'ambiente è buio alternato ad alcune luci utilizzate per la sala da ballo, ma l'unica musica che si ascolta sono i sospiri intimoriti degli invitati.

Clara ha un'espressione confusa a causa dei gesti di Sandy.

"Ma che sta succedendo?" Dice.

"Evitiamo di creare commedie inutili" dice Sandy. "Non riscaldiamo la festa".

"Ma che divertimento c'è?" Emerson è inquietante come la sorella, contando anche le ferite causate da Jack. "Dovrei conciarti come il tuo ragazzo ha fatto con me".

Sandy mi affianca, mettendomi un braccio attorno al fianco e in posizione di difesa.

"Non dire che lui è il suo ragazzo!" Clara è ad un passo dall'urlare e inizio a spaventarmi. "Perché diamine la stai difendendo, Sandy?"

"Dove sono i tuoi amichetti, Madison?" Mi chiede Emerson cercando di spostare alcuni ragazzi alleati che mi hanno accerchiata. "E spostatevi voi!"

La squadra degli Harrison inizia a fare pressione su tutti i ragazzi che mi hanno circondata per difendermi, ma nonostante questo gli Harrison sono più robusti e la barricata inizia a barcollare.

Dove sono gli altri?

Emerson scaraventa a terra un ragazzo e inizia a procedere celermente verso di me. Sandy si para davanti e gli tira un pugno sul naso tanto da fargli andare la testa all'indietro. Questo non serve perché lentamente torna a fissarci: stavolta con il naso insanguinato e una maggiore voglia di farci a pezzetti.

"Brutto errore". Dice lui sibilando.

Prende Sandy con una presa ferrea dal collo ma lei gli tira un calcio nelle parti basse. Nonostante questo, lui riesce a scaraventarla per terra con l'intenzione di colpirla.

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