Capitolo 62. Il mio regalo perfetto

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La parte migliore di me è sempre stata tua.

Gabriele D'Annunzio

JACK

Davanti a quegli occhi cioccolato nessuno può dire di no.

Quindi ecco che ci ritroviamo a condividere la stessa stanza, letto unico matrimoniale. Tanto grande da farci rimanere ognuno nel suo spazio ma a vederlo così sembrerebbe essere freddo e vorrei riscaldarla durante la notte. Se lei me lo permetterà, ovviamente.

Dopo questo pensiero poco ortodosso per i miei canoni cerco di ricompormi, il punto è che mi rimane sempre più difficile stare lontano da lei o dirle di no. Ho impiegato una forza esorbitante quando dissi che volevo lasciarli tutti a casa di Alex, tra cui lei mentre io mi sarei occupato personalmente del tutto, Madison però si è preoccupata per la mia sicurezza.

Non che gli altri non lo facciano, però sentirlo dire dalle sue dolci labbra è tutto un altro effetto. Tanto coinvolgente da persuadermi a rimanere con lei questa notte.

Persuadere me, Jacob Torres, che odia farsi comandare.

Sono perfettamente consapevole che la casa di Alex ha disponibilità di tante stanze quanto bastano per farci dormire ognuno nella propria, ma ha insistito supportando la scusa che le altre stanze fossero inagibili.

Il fatto più grave, però, è che io non insistetti a dormire sul divano, anzi, ero più che grato di questo semplice aneddoto. Tanto da sperare che dormissimo insieme, ma questo lei non lo saprà mai.

Non solo sento essermi lasciato troppo andare e star percorrendo una strada senza ritorno a cui presto cederò, ma questa sarà la seconda notte che dormo insieme a lei. Ma non è consapevole di essere la prima ragazza con cui io abbia mai condiviso un letto per dormire.

Ho avuto un'unica relazione -forzata- basata al mero rapporto fisico, ma ero più che contento di farla uscire dall'appartamento del campus prima che si addormentasse.

Era notte fonda? Stava piovendo? Non mi importava, uno dei miei autisti l'avrebbe scortata a casa e io cambiavo le lenzuola. Ovviamente il letto dove avveniva il tutto non era il mio personale nella mia Reggia, al contrario quello del campus dove non dormo praticamente mai.

Quella ragazza era un oggetto che serviva solo per colmare i miei istinti fisico-corporali, un mezzo di lavoro, un'imposizione.

Ricordo che dovrei sposarla e mi viene il ribrezzo solo al pensiero.

Dormire nelle coperte ricche dell'odore di Madison, abbracciato alla sua pelle morbida e calda è stato un sogno, un'esperienza totalizzante e voglio riprovarla.

Un evento raro nella mia vita, in cui provai sollievo.

Una cosa è certa: se in un futuro utopico condivideremo una notte insieme, non sarà mai in un letto qualunque. Sarà un letto in cui ho dormito solo io, dove nessuno ha mai sfiorato quel materasso o quelle coperte se non io. Nel mio rifugio, uno dei miei posti più intimi in cui entrerà lei e nessun altro. Anzi, in realtà capisco di aver perso la testa già da quando la feci dormire da sola nel mio letto personale dopo quella festa scadente. Dunque, il danno è più grave di quanto pensassi.

Tutta la notte io e lei sotto le coperte calde. Specifico, io le farei da coperta.

E saremmo senza vestiti.

Non so se questo sarà un sogno realizzabile. Per quanto però vorrei -e non dovrei volerlo- ma se dovesse succedere significa che io cederei totalmente a lei, mi aggrapperei ai suoi sentimenti e tutto ciò che mi ha offerto. Una vita di pericolo insieme, l'uno accanto all'altro. E una volta accettato non ritornerei più indietro. Il mio desiderio è quello di farle vivere una vita normale, un futuro senza temere nemici, senza dover sopportare una paura costante di morire. Lei deve avere dei figli con qualcuno che la possa proteggere davvero. Un marito che possa assicurarle una vita in cui potrà riprendere i bambini a scuola senza guardie del corpo o pistole tra i vestiti, macchine antiproiettile e dover imparare a difendersi da tutto e tutti.

SidereusTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang