Capitolo 43. Attenti agli spari

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Per essere felici bisogna eliminare due cose:

il timore di un male futuro

e il ricordo di un male passato.

Seneca

MADISON

Ma come si permette!

Lui, che neanche mi conosce e non conosce il mio passato, si permette di accusarmi del fatto che io 'lo voglia'. Davvero sconvolgente con quanta libertà lo abbia detto e la sicurezza che ostentava. Può avere anche ragione, ma la maniera in cui ha posto una tesi simile mi ha indignata. Odio me stessa per le sensazioni che però la sua vicinanza mi fa provare e del fatto che probabilmente può avere ragione. O anche delle emozioni contrastanti che si alternano fra odio e adrenalina. Mi sento di chiamare così quest'ultima, non oso utilizzare quella parola a cinque lettere che si dice alla parola amata, perché non sarà mai così, mai.

Però la sua faccia dopo che gli dissi quell'ultima frase ad effetto la ricorderò ogni volta che vorrò prendermi una soddisfazione, perché il principino non è abituato a sentirsi rispondere a tono a quanto pare e capisco anche per me. Sinceramente, Stella lo ammazzerebbe se dovesse farmi qualcosa. Io contribuirei.

Cerco di scacciare via le sue -bellissime labbra- attitudini scortesi dalla testa e il suo -corpo- modo di fare superbo.

In ogni caso, io e Alex avevamo un patto. Se fossi rimasta gli avrei concesso di guidare la mia Maserati. Non mi sembra proprio un patto equo e sono sicuro che lui abbia macchine anche migliori; quindi, non ho idea del perché ci tenga tanto.

Io, Stella e Alex alla guida della mia macchina con gli altri nella Porche di Jacob ci dirigiamo verso Central Park.

"Ti prego, non fare danni Alex Walker".

Lui si mette i miei occhiali da sole e occupa il sedile del conducente della mi povera pantera.

"La brunetta si è interessata al mio cognome! Lo fanno in molte, signorina. Ma lei ora è più speciale". Mi guarda con i miei occhiali, sicuramente ha allargato la montatura essendo che la mia testa è più piccola e mi sento nervosa quando qualcuno tocca le mie cose.

"Alex, ti avverto. Mi sto sistemando il gloss, se mi fai sporcare questa è l'ultima guidata della tua vita". Mi giro verso Stella che con uno specchietto si sistema le sue belle labbra e pettina i boccoli biondi. Che diva la mia amica.

"Quindi non ti sono bastate le due ore per prepararti, sorellina?"

Alex accelera leggermente e sento un urlo dietro il sedile.

"TU!" Urla Stella.

Alex ridacchia e io mi porto una mano sulla fronte scuotendo la testa. E loro davvero sarebbero migliori di me a sparare e uccidere? Voglio vederli in azione perché altrimenti non ci crederei.

"Madison cara, ti do il permesso di ucciderlo". Dice la diva.

Gli tiro una ciocca di capelli e Alex simula la sua morte. "Oh no! Io l'avevo detto che è un soggetto pericoloso da tenere insieme a noi". Ridiamo insieme.

"Aspetta che io inizi ad usare una pistola, Walker. Ne riparliamo".

Il viaggio insieme a loro è piacevole e ogni giorno di più sento di star stringendo un legame solido specialmente con loro due. Ma decisamente non sopporto più Jacob Torres.

Arriviamo a Central Park e parcheggiamo le nostre auto non molto distanti fra loro. Jacob parcheggia dietro di noi e Liam e Simon escono dall'auto.

"Allora, Madison. Sei mai stata qui?" Alex mi affianca.

SidereusWhere stories live. Discover now