Capitolo 83. Stelle o luna?

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Sotto la tua pelle vive la luna.

Pablo Neruda

ALEX

Dopo alcuni giorni, è finalmente arrivato il compleanno di Madison, il sei novembre.

Abbiamo organizzato una festa stasera, o meglio, Stella ha fatto tutto da sola ritendendo fossimo incapaci. Andremo in un locale ristretto ma di gusto in zona e sono sicura che si divertirà.

Anche se, Jack non si fa vivo dalla sera al college e Madison non è proprio al settimo cielo come dovrebbe stare. Ecco perché dopo una giornata di shopping con Stella e cose da ragazze, si è fatta sera e siamo sul suo terrazzo a goderci ottimo succo di frutta mentre la sorellina finisce di allestire la sorpresa con gli altri, tranne Jack.

Non posso credere che non si sia ricordato il giorno del suo compleanno, non le ha mandato neanche gli auguri. Ma io so che sta tramando qualcosa, l'ho visto nascondere informazioni e ha giurato di rasarmi totalmente se avessi detto qualcosa. Io sono scappato.

"Finalmente sei ultra ventenne, inizi a fati vecchia". Le dico mentre guarda le stelle, come se cercasse qualcuno.

"Già". La voce non è quella gioiosa di sempre. Appena vedo Jack lo ammazzo, non risponde alle mie chiamate e non si trova.

Cerco di parlare il linguaggio di Madison, quello del cielo.

Noto che lei ci è molto attaccata, lo guarda sempre e sono sicura che le farà piacere sapere che qualcuno l'ha notato. Mi ricorda Jack, anche lui lo fa.

"Ehi, Mid. Ho una domanda". Le dico.

Si gira verso di me. "Dimmi".

"Preferisci le stelle o la luna?"

Lei esita un attimo, poi sorride scuotendo la testa. "Non posso scegliere, parlo ad entrambe".

Mi sento così riempito dentro dalla sua preziosità e bontà nei confronti del mondo che azzardo a rivelarle un segreto. "Parli con qualcuno lassù?"

Annuisce. "Non solo, esprimo anche tanti desideri e so che qualcuno li ascolta. Tu, invece? Hai qualcuno che ti guarda?"

Sapevo che sarebbe arrivato il momento di finire a confessare, iniziai a parlarle dunque. Presi un bel respiro e sperai di non rovinarle il compleanno. "Madison, una volta ti dissi che c'era una ragazza nella mia vita..." mi presta attenzione. "Durante una delle nostre prime chiacchierate dove capii quanto saresti diventata importante per me". La guardo in quei suoi occhi marroni. "Vorrei confessarti qualcosa..."

Lei mi prende la mano, capendo sia qualcosa di importante. "Si chiamava Bella" confesso. "Era la mia ragazza". Stringo anche io la mano di Madison. "Era come noi, faceva parte della squadra con identiche situazioni familiari. Siamo cresciuti insieme. Un giorno però non tornò più a casa, la cercammo disperatamente per giorni con i suoi genitori, tutti in città..."

Cerco di contenermi. "Trovammo il suo corpo in un fiume, qualcuno l'aveva uccisa".

Madison si mette le mani sulla bocca, incredula. "Quando qualche giorno fa non ti trovammo da nessuna parte durante la partita, per la prima volta in vita mia vidi Jack terrorizzato, Mid, davvero fuori di sé. Corse ovunque più veloce di tutti noi per trovarti. Pensavamo ti fosse successo ciò che è avvenuto a Bella".

La guardo e spero non si metta a piangere. "Voglio dirti che se Jack non risponde, non è perché è crudele. Ormai sai come è fatto. Lui era spaventato a morte dall'idea di perderti".

Le tolgo le mani dalla bocca e gliele stringo forte. "Gli mandarono una lettera anonima, se si fosse consegnato ti avrebbero lasciato vivere" è giusto che sappia. "Lui si è presentato sul luogo indicato, Madison, se non fossimo arrivati in tempo avendo visto il suo GPS allontanarsi l'avrebbero ucciso senza esitazione. Pensavamo che avendolo ripreso dalla morte certa, i nostri nemici avrebbero rapito te".

SidereusWhere stories live. Discover now