Capitolo 44. Madison! Abbassati!

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Da mi basia mille, deinde centum.

'Dammi mille baci, poi ancora cento'.

Catullo

MADISON

Le orecchie mi fischiano e sento il sangue pulsare nel cuore e cervello ad un ritmo assordante.

Inizio a vedere le scene in pezzi diversi e mi sento totalmente impotente e in un gravissimo pericolo.

Stella mi è saltata addosso e mi ha coperto. Ha tirato dalla sua tasca interna del cappotto una grossa pistola e Simon fece lo stesso.

"Madison, abbassati!"

Urlò Simon nel momento stesso in cui ci stava scattando delle foto e per un attimo credetti che lui stesse per sparare a me quando cacciò la pistola; invece, dietro di noi vidi delle sagome che correvano molto velocemente vestite in nero ed erano armate fino al collo.

Quelli che credevo normali civili cacciarono anche loro delle armi e ci circondarono, altre usarono degli scudi presi non so dove. Mi tappai le orecchie e volevo solo urlare ma la gola bruciava per il fumo e riuscivo solo a coprirmi gli occhi e istintivamente la testa con le mani. Poi, il paesaggio iniziò a cambiare forma. Non sentivo più il peso di Stella sopra di me che mi proteggeva, ma una mano strinse la mia. Volevo tornare al profumo dolce di Stella, le sue mani gentili che coprirono senza paura ed esitazione e con grande maestria impugnarono un'arma.

Poi però iniziai a sentire un odore ancora più coinvolgente e forte. Mi dava sicurezza e notai quanto la sua mano fosse più grande rispetto alla mia esile.

Ciocche ribelli scure erano davanti a me e ora due braccia possenti mi avvolgono e stingevano i miei fianchi. Sono talmente stordita che vedo immagini ad intermittenza.

"Sono qui con te".

Una voce roca, possente ma così protettiva mi sussurra all'orecchio questo facendomi solletico e nonostante siamo attorno ad uno scenario di guerra il mio stomaco sfavilla di farfalle, tanto da sembrare sulle montagne russe e non posso fare a meno di stringere queste braccia muscolose e le mani che erano intrecciate alle mie attorno alla mia vita.

Queste mani le ho già strette in altri momenti in cui avevo paura, sono tornate da me.

Inizio a sentirmi più al sicuro e quindi a mettere la vista più a fuoco.

Guardie del corpo hanno scudi e pistole puntate, ma inspiegabilmente ho una visuale su di loro dall'alto. Mi guardo intorno e ci sono rami, foglie.

Ho una sensazione di vertigini e guardando verso il basso capisco di essere su un'altezza.

Sono salita sul grattacielo più alto d New York, ma improvvisamente ho una sensazione di nausea nonostante siano pochi metri di altezza. Inizio a respirare in modo accelerato e le braccia che ho sulla vita sono più strette, percepiscono la mia paura e ansia. Una delle mani che mi protegge prende il mio viso, lo accarezza e lo porta nell'incavo del suo collo muscoloso.

Profuma da morire, è solido e possente con delle vene. Probabilmente emetto dei versi o piagnucolii, mi aggrappo a questo collo con l'alta mano e inizio a giocare con delle ciocche scure e morbide.

Questo corpo mi stringe come se fossi un gioiello da custodire gelosamente e non sento più spari, solo il suo battito incredibilmente accelerato e il suo respiro che fino a poco fa era lento.

"Smettila di fare tutto questo rumore" gli dico. Speriamo si calmi, siamo al sicuro. Perlomeno io mi sento così. Siamo arrivati qui miracolosamente tutti interi. Chiunque mi abbia portata qui.

SidereusWhere stories live. Discover now