Capitolo 79. Guardami le spalle

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'Concentrati, soldato'.

Mi ricompongo, la tiro a me prendendola dalla cinta e inizio a ricapitolare come funzionano alcune armi.

"Ti ho spiegato come questo va caricato, lo ricordi?"

"Ricordo".

"Le munizioni le hai qui".

Annuisce.

"Mi coprirai le spalle e io guarderò te, ricorda di non sparare guardando l'obbiettivo ma la punta dell'arma per prendere la mira. Presta attenzione" le alzo il volto verso il mio. "Non hai gli occhiali protettivi che ti difendono oggi".

Mi da un bacio. "Stai attento anche tu. Ti guardo le spalle".

"So che mi proteggerai". Le dico e le si illuminano gli occhi.

"Con la vita stessa".

Torniamo nella stanza della videosorveglianza, cercando di analizzare condotti per scappare. Una cosa è certa, dovremo combattere. È protetta e armata ma io la precederò sempre a costo che sparino me e non lei.

"Madison" le dico. "Se dovessero colpirmi, non voltarti indietro e scappa".

Lei mi prende con estrema rapidità il volto fra le mani. "Puoi scordartelo".

Cerco di controbattere ma mi posa un dito sulle labbra.

"Cerchi ancora di farmi cambiare idea quando mi metto in mente qualcosa?" Scuote la testa in segno di disapprovazione. "Soldato, ti credevo più sveglio di così".

MADISON

Non ho paura della morte, non quando si tratta di morire per salvarlo.

La maglia della divisa è molto aderente e mi stringe il petto e definisce i fianchi, lui l'ha notato e mi mostra il suo sguardo più furbesco. Sono armata fino al collo, i pantaloni cargo hanno varie tasche con arnesi dentro per ogni evenienza e mi sento appesantita. Ci vogliono i muscoli per portare tutta questa roba addosso.

Evidentemente Jack deve aver dato a questi stilisti magici tutte le mie taglie, perché anche le scarpe sono precise e morbide.

È incredibile come l'uno accanto all'altro non abbiamo paura di ciò che sta succedendo fuori, come se io fossi abituata a situazioni del genere ma non lo sono e inizio a spaventarmi di me stessa. Cerchiamo di individuare tramite le telecamere dei passaggi segreti vie libere ma sono in atto sparatorie varie e non sembra esserci via di scampo. Le guardie difendono l'abitazione ma spari e rumori assordanti fanno da sottofondo perché stanno cercando di entrare. D'accordo, ora inizio un po' a tremolare.

"Amore, sei consapevole che stiamo per entrare nel caos?" Si gira verso di me, seduto sulla sedia davanti alle telecamere. Mi prendo qualche istante per guardarlo nonostante la domanda.

Wow, si può essere più sexy di così?

La maglietta aderente gli definisce i muscoli delle braccia, persino gli addominali. Le armi attorno alla vita a V lo rendono coraggioso e forte. C'è un contrasto tra il suo abbigliamento e il chiaro dei suoi occhi, davvero chiaro. Un cristallino luminoso impossibile da non notare.

Dovrei fare vacanze studio più spesso.

Lui mi guarda con il labbro incurvato in un sorriso, in attesa. "Che? Oh, sì. Figo, certo".

Gli sfugge una risata. "Complimenti per l'ottimismo".

Mi tira a sé e mi fa sedere sulle sue ginocchia. "Guarda".

Mi indica lo schermo centrale più grande. "Quella è l'unica via che i soldati sono riusciti a liberare dagli Harrison. Attraverseremo dei passaggi segreti come abbiamo fatto l'ultima volta, una volta fuori i ragazzi ci copriranno con le armi ed entreremo nel nostro furgone".

SidereusWhere stories live. Discover now