Capitolo 66. Il mio nome, ripetutamente

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Mi perso di nuovo in qualche mondo parallelo insieme a lui, non badiamo al tempo ma spero sia infinito.

Il tempo con Jack è prezioso, qualsiasi altra cosa che non sia con lui avrebbe aspettato.

I nostri corpi diventano ancora madidi di sudore e sento che ha fame. Anche io, ma non mi avrebbe saziato il cibo. Una fame diversa, mai sentita più forte di ora, ma l'avrei lasciato respirare. Per ora.

"Ti prendo la colazione, amore. Ti va?"

Mi sorride, quella fossetta dolce che amo. L'avrei presa a morsi per tutto il resto della mattina. Mi fa impazzire.

"Uhm grazie, vorrei fare una doccia veloce prima. Ti raggiungo tra poco, tanto sono veloce". Gli dono un bacino fugace.

Mi alzo sedendomi sul letto con le coperte che mi coprono il seno e il corpo, lasciando la mia schiena nuda ma sto indugiando. Noto i nostri vestiti sparsi per la stanza.

"Tutto bene, amore?"

Mi giro visibilmente imbarazzata. "Puoi chiudere gli occhi?"

Rimane abbastanza incerto dopo quella richiesta, dopo tutta questa notte è una domanda strana da fare. Ma davvero non riesco a farne a meno.

"Ti vergogni di me?" Mi sorride.

"No, beh... è che ieri notte era meno luminoso".

Lui si alza senza esitare e viene davanti a me. Senza nulla addosso. Direi... wow.

Si ferma davanti a me. "Anche se ora non volessi farmi vedere il tuo corpo, sappi che l'ho toccato, studiato, amato. Lo riconoscerei tra mille ad occhi chiusi. Ho ammirato ogni tua forma e dettaglio la scorsa notte, ne sono innamorato ed è impresso nella mia mente. È perfetto. Non vergognarti di me, spero di essere il primo e l'ultimo che avrà l'onore di amarlo per altre mille notti ancora. Come la nostra prima volta".

Il mio viso lo percepisco sbigottito e le labbra sono leggermente aperte.

A quel punto capisco di non dover temere nulla, lui è tutto ciò che una donna desidererebbe e non ringrazierò mai abbastanza chi me l'ha mandato dopo che smisi di credere nell'esistenza di questo sentimento chiamato amore.

"Ti va di unirti a me nella doccia?" Gli chiedo.

Qualcosa nel mio petto brucia. Amore, desiderio. Qualunque cosa sia tolgo la coperta.

Ora sono completamente spoglia sotto i suoi occhi e lo bacio con ardore e veemenza. Mi fermo con il respiro ansante e mi guarda. Tutta.

"Sei semplicemente tu, questo ti rende perfetta".

Più lo guardo e più penso che qualsiasi sia il pittore che l'ha dipinto, ha sicuramente dedicato tutto sé stesso per questo. Il suo lavoro più grande. Non posso credere di aver avuto l'onore di ammirarlo.

Mi prende in braccio e mi porta in bagno, accende l'acqua. Quando sente che è calda ci immergiamo dentro e non so neanche ora quanto tempo sia passato. Voglio solo rimanere qui per sempre. Lui dentro di me, tra le sue braccia, le mie gambe intorno ai suoi fianchi, le mie forme contro le sue, la sua voce che ansima e mi dice...

"Voglio sentirti dire il mio nome, ripetutamente, per sempre".

STELLA

"NON CI POSSO CREDERE! Oddio, Simon prendimi perché sto per svenire... lo sento..."

La testa mi gira come se fossi su una di quelle giostre dei bambini al parco giochi e mi viene da vomitare. Forse il mio colore di pelle vivace è diventato cadaverico perché mi sento le dita fredde.

SidereusWhere stories live. Discover now