Capitolo 53. Una di noi

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Madison ha scoperto cose, situazioni e ho cercato di spiegarle l'essenziale ma non le basta. Evidentemente collega la personalità turbolenta di Jack a ciò che riguarda il nostro passato e vuole cercare di capire perché si comporta così.

Inizio a dubitare che rimarrà con me e credo che la perderò, che non accetterà mai un'amica come me e sono disperata. Solo ora mi rendo conto di quanto sia questa ragazza fondamentale nella mia esistenza e di quanto sia stata la prima a farmi sentire speciale. Non posso perderla, perderei me stessa. Simon mi guarda e sembra serio anche lui, io ho gli occhi lucidi e lui mi prende la mano. Faccio cenno di sì con la testa e lui parla.

"Chiedici quello che vuoi, Madison. Risponderemo ad ogni tuo interrogativo. Ora e per sempre".

SIMON

Madison si è ripresa per fortuna, ma in parte.

Io e Stella eravamo usciti per una colazione la mattina presto e abbiamo deciso di non disturbarla mentre dormiva ma il ritorno a casa è stato piuttosto destabilizzante. Trovare una ragazza in preda ad un attacco di panico e sentire bisbigliare il nome del tuo migliore amico non è rincuorante, specialmente se l'amico in questione si chiama Jacob Torres.

Stella era sconvolta e si sentiva impotente, stiamo affrontando turbini di emozioni in davvero poco tempo ma in realtà questa per noi è abitudine. Per Madison assolutamente no.

In ogni caso è tornata fra noi dopo essersi ripresa con delle domande ben precise; perciò, ha accettato il rischio di sapere informazioni ancora più segrete e noi ci stiamo fidando di confidarle.

Però un dettaglio non mi sfugge: le sue labbra.

Sono gonfie e rosse, come se qualcuno le avesse morse in maniera ossessiva. Ho i miei sospetti, ma evito di fare domande per ora. È lei che le sta ponendo a me.

"Ho sentito che... Jacob è stato costretto ad uccidere" sospira. "Che tutti voi siete costretti a farlo. Ma lui in particolare ha subito dai suoi genitori delle... torture per essere pronto a tutto".

Stringe la coperta e ha difficoltà a parlare. "Ha assistito a delle core orribili..."

Io e Stella attendiamo che continui. Tutto ciò è sicuramente uscito dalla bocca di Derek e continuerà a causarle violenza psicologica se le dice tutto ciò in questo modo. Ma non ha mentito su nulla. Quello che sta condividendo è verità.

Si ferma e ci guarda, adesso attende che siamo noi a parlare ma non voglio che lo faccia Stella.

"È vero, Madison. Ogni cosa". Le dico.

Lei sgrana gli occhi e rimane imbambolata a guardarmi. "Purtroppo non solo Jack ha dovuto sopportare durante la sua giovinezza abomini al livello fisico e psicologico, ma è grazie a questi addestramenti che ad oggi siamo vivi" continuo con difficoltà. "Come è successo al parco, questi attentati sono quotidiani e dobbiamo saper muoverci. Abbiamo studiato schemi difensivi e ognuno ha la sua parte e sa come agire in situazioni così rischiose".

Stella mi mette una mano sulla spalla e guarda il pavimento.

"Ovviamente la quantità di stress è alta come la difficoltà di rimanere saldi e concentrati, ecco perché da giovani ci hanno fatto delle cose". Mi tornano alla mente i ricordi e spero che non chieda i dettagli ma è giusto che sappia. Dirò ciò che riesco a dire.

"Da giovani sappiamo come si utilizza un'arma, abbiamo condotto allenamenti di arti marziali con adulti robusti e più grandi di noi che non si sono risparmiati nulla. I nostri genitori ci costringevano ad assistere a torture che subivano ostaggi rapiti per costringerli a parlare e se avessimo chiuso gli occhi ci avrebbero minacciato di farci lo stesso". Si posa la mano sulla bocca e la vedo per la prima volta davvero sconvolta.

SidereusWhere stories live. Discover now