Capitolo 44. Madison! Abbassati!

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Continuo a giocare con i suoi capelli e a respirare il suo odore, un angelo salvatore che mi ha fatto volare non so come fin qui. La sua mano è sulla mia guancia e mi protegge sotto l'incavo del suo collo e per ringraziare questa persona di un salvataggio tanto istantaneo, poso un bacio su questa curva così sensuale che mi venne quasi da mordere, ma mi fermo per non essere inappropriata.

Sentii un mugolio proveniente dalla sua gola e lo presi come un gesto di approvazione.

Sarei rimasta in questa posizione con il mio angelo salvatore per sempre, chiunque esso sia. Mi sento scossa ancora per mettere a fuoco e tornare ad essere lucida. È come se fossi in stato di shock.

Nonostante questa entità ha un'aria troppo familiare mi sento confusa e le orecchie le sento fischiare ancora, quindi svelerò dopo questa sua identità.

Intanto gli spari non li percepisco più, la stretta attorno ai miei fianchi si dissolve e sento il formicolio di un naso che si inebria del mio odore sulla mia nuca. Respira, profondamente. Ci posa la fronte sopra e sento qualche verso, come dei sussurri o parole disperate.

Mi guardo intorno ma siamo ricoperti da foglie e dovremmo essere davvero in alto. Poi ricordo.

Stella.

Dove sono gli altri?

"D-dobbiamo cercare i miei amici". Cerco di muovermi ma sento il ginocchio far male e lo stringo con la mia mano. La figura dietro di me mi rimette la mia schiena poggiata sul suo petto e mi sussurra qualcos'altro.

Lo vedo controllare qualcosa sul suo orologio sofisticato ma ci sono segni e messaggi che non capisco. Poi mi sembra di vedere doppio.

"Stanno bene. Dobbiamo scendere. Girati verso di me e ti porto giù".

Eseguo gli ordini di questa voce a dir poco convincente. Nonostante io non mi faccia comandare a bacchetta sento che al momento devo farlo, specialmente perché sono incantata da tanta austerità.

Mi metto a cavalcioni su questa figura della quale non ancora vedo il viso ma gli stringo le mie braccia sul collo possente e con lievi vene a dir poco avvenenti.

Lui mi solleva dai fianchi e dalla base della schiena facendo attenzione a non toccarmi le natiche e una parte di me ci rimane male.

'Ma che pensieri ho nel bel mezzo di una situazione del genere?'

Sono a dir poco sotto shock.

"Stringiti a me".

Eseguo anche questo. Mi preme sul suo corpo e sento che ci muoviamo. Sono decisamente stretta a lui. In pochi secondi scendiamo verso la corteccia e mi sento come se fossi un piccolo animale impaurito, ma stringo il suo petto e le gambe sono salde attorno alla sua vita decisamente sexy e muscolosa.

È una sorta di uomo ragno e mi sento in un film della Marvel.

Dopo poco il mio salvatore salta e sento di toccare i piedi a terra ma non stacco le braccia dal suo collo e il mio viso è poggiato sul suo petto duro. È così alto.

Restiamo qui qualche istante e le sue mani le sento poggiate delicatamente sui miei fianchi.

"Sei decisamente un piccolo koala".

Mi sussurra all'orecchio e sento che indugia le sue labbra proprio in quel punto. Forse anche lui non vuole staccarsi da me, perché io non voglio. Posa un leggero bacio sotto l'orecchio e poi sento che alza il viso. Uffa.

"Sta bene, ma è temporaneamente sotto shock. Dove sono gli altri?"

"Stanno arrivando, signor Torres. Stanno esaminando i controlli di routine se qualcuno è ferito ma per ora sembra sono illesi. È stato un attacco premeditato ma stiamo indagando ancora su chi l'ha compiuto".

SidereusWhere stories live. Discover now