Capitolo 43. Attenti agli spari

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"Certo! Ma non l'ho visitato tutto, ci vorrebbe una settimana".

"Ti faremo vedere gli angoli dove c'è miglior panorama. E per panorama non intendo i grattacieli". Mi fa l'occhiolino e cerco di capire che vuol dire.

"Che pessime battute, puoi fare meglio. Anzi, il tuo livello è più o meno scarso". La principessina Stella esce dalla macchina e viene vicino a me insieme a Simon e Liam. Jacob, mantiene le distanze e controlla la zona.

"Madi, è importante in queste occasioni che sei in mezzo a noi. Non allontanarti, non correre via, cerca di rimanere attenta e per qualsiasi segnale o ordine che noi mandiamo devi affrettarti ad eseguirlo, per la tua sicurezza". È Simon a parlare.

Noto dei volti conosciuti attorno a noi in incognito: guardie del corpo.

"Dovremmo dare anche a lei le giuste precauzioni" dice Alex. "È giusto così. Dovrebbe imparare ad usare le armi al più presto".

"Ti insegneremo, Madi". Stella mi dà la mano.

"Sarà divertente". Liam si mette a braccia conserte e mi guarda dalla testa ai piedi.

"D'accordo. Imparo in fretta". Cerco di mostrarmi sicura ma capisco che sanno il mio reale stato d'animo. Immagino che si siano allenati per gestire questa pressione costante, mi chiedo come. Davvero imparerò ad usare delle armi? Il mio cervello ha bisogno di più tempo per metabolizzare tutto quello che sta succedendo.

"Lo puoi fare, Madison". Simon mi posa una mano sulla spalla e sembra davvero paterno, spero che la sua relazione con Stella duri per sempre. Sono perfetti insieme e non posso fare a meno di essere felice per loro.

"Beh, bentornata a Central Park". Stella non molla la mia mano e la dà anche a Simon.

"Mamma e papà". Mi viene spontaneo dire queste parole perché posizionati così sembra che effettivamente siano i miei genitori e scoppiano a ridere.

Non ci vuole molto a farli sorridere, sono tutti spontanei qui. Nonostante tutto mi trovo davvero bene con l'ambiente. Immagino che la loro personalità cambi in maniera repentina quando sono sul campo di battaglia.

Ci addentriamo in questo regno delle fate tale che sembra questo parco e spero di non avere brutte sorprese.

Dopotutto, sto passeggiando insieme a dei criminali.

ALEX

La zona è libera e per ora scorre tutto liscio.

Io e i miei fratelli siamo usciti con le giuste precauzioni: giubbini antiproiettile che sembrano semplici indumenti e tattiche per sfuggire a colpi d'arma da fuoco. Ma lei invece si affida totalmente a noi. Ognuno sa quale deve essere il suo compito durante una possibile imboscata e invece questa ragazza non sa neanche che cazzo è un'imboscata.

Stiamo facendo del nostro meglio per farla sentire a suo agio e inizio a pensare che la motivazione per cui la incoraggiamo a rimanere qui è anche e soprattutto per noi stessi, per sentirci quasi accettati non solo da noi e capire di conseguenza di non essere così male nei confronti del resto della società.

Ovviamente alcuni di noi potrebbero non ammetterlo -Jack- ma io sono sicuro che sia così e noi siamo sempre stati a nostro agio fra di noi quindi non credo che siamo davvero dei mostri. Però avere la conferma da parte di qualcuno esterno è sempre un sollievo. E poi è una brava ragazza e mi sento di avere una nuova amica, qualcuno che non ci abbia mai pregiudicati e si è lasciata trasportare perché fiduciosa. Il suo gesto è pericoloso ma allo stesso tempo ammirevole.

Bisogna proteggere persone così, che ti accettano nonostante gli apparenti difetti.

Stella è al settimo cielo che finalmente c'è una ragazza nel gruppo che ha scelto di entrare nella squadra. E fa sul serio, perché presto capirà il nostro stile di vita. Spero riuscirà a sopportarlo, noi ci abbiamo impiegato una vita per allenarci. Lei è venuta qui con il presupposto di una vacanza studio e invece si è ritrovata in una serie tv di Netflix. Figo, no?

SidereusWhere stories live. Discover now