Capitolo 21. So cosa ho visto

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"Oh, giusto. Me l'hai ricordato. L'ho visto alle selezioni mentre giocava con la sua squadra, inseguito da una marea di bionde eccitate".

Rimango con la forchetta quasi sulla bocca bloccata dalla sua affermazione e scoppio a ridere. "Bionde eccitate? Madi, da quando usi questo linguaggio a sfondo sessuale?"

"Brava la mia bambina, ti sto educando bene". Alex, scemo come al solito.

Arrossisce subito. "Cioè, volevo dire, bionde... in calore". Ridiamo tutti per la sua ingenuità, sembra una dolce bambina.

"Sai che è il capitano della squadra?"

"Simon, dimmi che scherzi". Dice lei che ha già capito.

"Tutto vero, quindi è difficile che tu non lo vedrai durante gli allenamenti. A proposito, è da un po' che anche io non lo vedo. Qualcuno l'ha sentito?"

Scuoto la testa. "Dice che doveva lavorare tanto e che sarebbe passato ma come al solito non viene".

Madison mi guarda e sospira, capisco che sta per chiedermi qualcosa. "Che... tipo di lavoro?"

C'è un attimo di silenzio, probabilmente nessuno sa cosa rispondere e dovremmo iniziare a prepararci delle risposte per non destare troppi sospetti.

"Lui è un commercialista" dice Simon. "Al momento i suoi genitori sono fuori città quindi gli spetta il doppio del lavoro".

"Come fa a ventuno anni a portare avanti il lavoro dei genitori che hanno più esperienza?"

Ops, sveglia la ragazza. Domanda interessante e difficile trovare una risposta. Potrebbe essere un problema la sua acutezza.

"Come vedi..." dice Alex. "Non è troppo spesso con noi perché fa tanta pratica, ecco. Quindi non è difficile per lui gestire il tutto. Poi non sarà per troppi giorni e lui è in gamba".

"D'accordo". Non la vedo totalmente convinta, le sue domande insospettiscono me quanto lei stessa. Inizio a dubitare che potrebbe aver visto qualcosa a casa di Jack che non doveva vedere. Avrei dovuto insistere di più sul farla venire con me ma non ho avuto scelta.

"Come va il lavoro?" Liam cambia argomento rivolgendosi a Madison.

"Oh, bene. Per ora è gestibile non dovendo andare al college, però spero di farcela lo stesso quando cominceranno le lezioni".

"Non manca molto, sono emozionata" dichiaro. "Io mi sento in un film tutti i giorni vivendo in America".

"Anche io" dice Madison pensierosa. "Un film aggiungerei d'azione".

Che vorrà dire?

MADISON

È stato un pranzo piacevole, i ragazzi sono così gentili e ospitali.

Mi sento in colpa però, li sto tenendo nascosto un segreto indicibile su Jacob e ciò che ho visto. Ho paura che lui possa far loro del male, dovrei avvisarli al più presto su quello che so pima che sia troppo tardi. Al posto di quel pover'uomo, che non ho idea quale sorte gli sia accaduta, potrebbero capitarci loro e non posso avere questo peso sulla coscienza se quel ragazzo dovesse fargli male. Tutti i miei sospetti su Stella sono caduti finendo direttamente su di lui, perché è l'unico freddo e distaccato al contrario degli altri e questo mi insospettisce sicuramente di più. Devo trovare del tempo per fare delle ricerche sul suo nome, su chi è e su cosa ha fatto per diventare così potente. Quella casa era gigantesca e non ne ho visto neanche un quarto del totale. Insomma, deve esserci qualcosa sotto per forza o il mio istinto non sbaglia mai. Non mi bevo la storia del commercialista in gamba, quelle armi erano davanti ai miei occhi. Quell'uomo perdeva sangue. Io so cosa ho visto e ho confermato che loro sono ignari di tutto; quindi, la loro vita è davvero nelle mie mani.

Stella e Simon avevano da fare con i loro genitori mentre Alex e Liam sarebbero stati impegnati con le loro rispettive squadre di pallavolo e football.

Quindi io sono tornata a casa e dopo questa bella mangiata un bel film non sarebbe male. Mi metto in pantaloncini neri e canotta nera senza reggiseno. Mi preparo qualche spuntino e la coperta. Poi mi accoccolo sul divano e accendo la tv che sarà grande quanto la parete. Metto gli occhiali da vista che utilizzo quando sono a casa o studio e inizio a scorrere su Netflix qualche film ispirante.

Vedere i film con una vista del genere è davvero gratificante, quindi il mio sguardo alterna la televisione e le finestre. Un giorno mi piacerebbe vivere qui.

Seleziono una commedia e premo il tasto 'play'.

Neanche il tempo dei titoli di testa che qualcuno interrompe la mia quiete e bussa alla porta.

Stella è già tornata? Strano che ha dimenticato le chiavi. Con grande sconforto lascio la mia copertina e vado alla porta ad aprire. Prima di farlo però controllo nello specchietto per controllare chi sia ma non vedo niente. È nero, non capisco se sia un indumento o qualcuno ha coperto la visuale.

Bussa nuovamente, in maniera più insistente.

"Chi è?" Chiedo. Nessuno risponde.

Inizio ad angosciarmi, chiedo di nuovo chi c'è dietro la porta ma di nuovo nessuno risponde. Poi un sospiro pesante si fa sentire e sento che qualcuno poggia la fronte sulla porta.

"Sono Jacob" dice. "Apri". 

SidereusWhere stories live. Discover now