Capitolo 17. Vengo con te?

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Le nostre famiglie hanno gli stessi scopi e sono legate quanto noi, so che non potrebbe andarsene. Ma conoscendola è capace di tutto. Non potrei perdere un membro come lei, sarebbe un problema e andrebbe a smontare il nostro equilibrio familiare e lavorativo. In più, non so se riuscirebbe a proteggere sé stessa e questa ragazza insieme.

Stringo gli occhi, cercando di mantenere la calma. Devo essere razionale e cercare una soluzione ma mi rendo conto di non avere molta scelta. Non la passerà liscia per avermi dato questo ultimatum e per aver disobbedito più volte. Ma di questo ne discuteremo più avanti.

"Verrà con me" sibilo. "Ma che sia la prima e l'ultima volta. Se ci sarà un ennesimo problema, e ci sarà, la responsabilità è solo vostra. Non mettetemi in mezzo a situazioni che non mi competono, perché se combina un altro disastro io mi sbarazzerò personalmente di questa ragazza e chiudiamo la questione. Sono stato abbastanza chiaro?"

Il suo cambio di espressione è repentino. Sorride e applaudisce mentre Madison è a dir poco sconnessa e per poco non si addormenta sul pavimento. Alex è andato in suo soccorso e l'aiuta a reggersi.

"Madison, ora andrai con Jack". Dice lui.

Sbatte le palpebre e stringe gli occhi. "Chi?"

"Jack" ridice Stella. "Lui". Mi indica.

I suoi occhi scuri si posano su di me serrati, come se fossi lontano e non riuscisse a vedermi bene. "No. Quello mi squadra malamente". Dice.

Sarà che sono già esausto, ma abbasso il viso per celare una grossa risata.

"E ride anche di me. Vedete?" Continua. Mi fingo spontaneo e incurante di quello che dice.

"Chi è che ride di te?" Chiedo.

"Tu". Dice.

"Sei sicura?"

Annuisce, come una bambina di dieci anni.

Insolito vederla mentre non mi sfida, è così docile rispetto a poco fa. Non so come e perché, ma inizio a calmarmi. Mai successo in maniera tanto veloce.

"E sei arrabbiata con me adesso?" Le domando.

Ci riflette un attimo, forse non capisce se la sto prendendo in giro o meno. Chissà cosa ha bevuto. "Un pochino". Risponde.

Si posa la mano sulla testa, Alex la sorregge meglio. "Devo venire con te?"

Sospiro. Poi però sorrido lievemente. "Se non hai paura".

Sento circa quattro paia di occhi che mi fissano, ma evito di incontrare i loro sguardi. Sono stupito di me stesso per come io stia azzardando a scherzare con lei dopo che stavo per ribaltare il locale. Sarà che mi ha esasperato questa situazione, eppure è sospetto il mio atteggiamento e da non sottovalutare. Contando soprattutto che fino a poco fa volevo metterle le mani addosso, però è più sopportabile quando non è lei stessa: testarda e scontrosa. Solo con me, però. È socievole e sorridente con gli altri, questo è un suo modo per dirmi che ha un debole per me senza dubbio.

Anche lei sospira. "Basta che hai un letto, sono stanca".

Si stacca da Alex e inizia a camminare barcollando non so dove, forse verso l'uscita ma deve aver confuso la scritta 'toilette' con 'exit'.

Istintivamente mi alzo e vado a ripescarla in maniera rapida per evitare troppi occhi addosso anche se è inutile; quindi, cerco di essere svelto ad andarcene.

"Stella, prendi le chiavi della sua auto e pensaci tu. Farò controllare l'area sotto casa vostra, così domani potrà già andarsene da casa mia". Ordino, loro però si soffermano troppo sulla mia mano dietro la schiena della ragazza ubriaca. Ridicolo.

"Mi avete sentito?"

Si guardano tra di loro, con degli sguardi che non mi piacciono per niente. "Certo". Dicono quasi in coro. "La veniamo a prendere subito subito".

Li ghiaccio con i miei occhi, mentre la ragazza sotto di me inizia a lamentarsi. "Ehi, tu. Muscoli e tanta voglia di fare il figo, mi vuoi portare a casa sì o no?"

Meglio chiuderla in una stanza prima che misteriosamente a casa mia non verrà mai. "Attenta, cara ragazza" l'avverto. "Non ti conviene essere scortese, sappi che guido io e potrei lasciarti sul ciglio della strada come minimo".

"Jack!" Interviene Stella.

Stampo un falso sorriso sul mio volto. "Sto scherzando, Stella. Non lo vedi come è migliorato il mio senso dell'umorismo?" Dico sarcastico.

Poi sorreggendo la signorina la porto fuori dal locale, la carico in macchina.

Sperando che essendo poco lucida, non noti nessun elemento sospetto in casa mia. 

SidereusWhere stories live. Discover now