Capitolo 14. Sono solo inchiostro su carta

Start from the beginning
                                    

"Sei stupenda". Le dico con tutta la spontaneità del mondo, perché lo penso davvero. Lei rimane immobile davanti allo specchio, con ancora la mano tra i capelli. Mi guarda dal riflesso dopo qualche attimo di esitazione e sorride stupita, come se nessuno gliel'abbia mai detto ma non ci credo. È impossibile. Mi scruta un po', studiando la mia espressione.

"Sei la prima ragazza che me lo dice con occhi sinceri". Risponde.

Rimaniamo a guardarci per un po' mentre si gira, io vado verso di lei e la abbraccio. È il primo abbraccio che si siamo date da quando ci conosciamo. Ed è sincero, affettuoso.

Ogni bionda dovrebbe avere la sua mora.

"Ora forza, andiamo a ribaltare la scuola con i nostri outfit da urlo". Dice. Ma noto che i suoi occhi sono leggermente lucidi.

Solo quando ormai siamo in macchina mi rendo conto di non aver controllato in giro per la sua stanza se ci fosse qualcosa di strano, ma non ne sento più il bisogno. Sono sicura che le mie siano state paranoie e una ragazza come lei non potrebbe mai nascondere niente di così grave. Figurati, è impossibile. Io mi fido di lei e dei suoi amici.

Parcheggiamo e troviamo posto per miracolo perché è pieno di macchine e ragazzi.

Ho portato una giacca ma il meteo è abbastanza caldo. La struttura è davvero grande ma noi ci stiamo dirigendo verso una delle palestre allestite per il ballo come un vero e proprio film. Ci sarà una sorta di elezione per il re e la reginetta? Stella sarà sicuramente la matrona.

Cammina sicura di sé e spedita, non posso fare a meno dei ragazzi che la guardano mentre continuiamo a camminare. Eppure, è come se i loro sguardi siano timorosi a volte, dopo essersi resi conto per certo di chi hanno davanti. Sarà una mia impressione.

Istintivamente mi giro intorno per vedere se ci sono quegli strani uomini in divisa nera che mi sembra di aver intravisto durante una delle nostre passeggiate. Poi ho una riflessione: le divise erano simili a quelle che indossavano le guardie di Jack davanti al mio posto di lavoro.

E se il tutto fosse collegato? Se entrambi sono controllate da questi strani soggetti in nero?

Devo assolutamente informarmi di più su questo Jack e forse anche Stella. Mi pento di non aver controllato un pochino nella sua stanza.

"Ti guardano tutti". Le dico.

"Non credo che abbiano il coraggio di farlo". Risponde.

Cerco di capire il significato della sua risposta. Sembra che si penta subito di ciò che ha detto, perché si volta verso di me con occhi leggermente sgranati per vedere la mia reazione. "Si, beh, sono sempre un po' aggressiva con i ragazzi. Solo con Simon ho un approccio civile".

Esito un secondo. "Deve ritenersi fortunato".

"A proposito di lui, se non sbaglio quelli vicino all'entrata sono proprio loro".

Mi prende per mano accelerando il passo con i tacchi. Effettivamente è così; Liam, Alex e Simon sono proprio lì. Per fortuna non c'è il più temibile.

Non ho raccontato a Stella la vicenda davanti all'agenzia dove lavoro, sto conservando tutti questi dati per me per collegare i pezzi. In ogni caso siccome non c'è lui sarà una piacevole serata.

I ragazzi sono tutti vestiti in smoking, questa per gli studenti è la serata dell'anno.

"Signorine, siete fantastiche stasera". Dice Liam.

"Concordo. State molto bene". Simon bacia Stella e le avvolge la vita.

"Dunque siete pronte a scatenarvi in pista?" Alex fa qualche mossetta di ballo e saluta con il cenno della mano alcune ragazze.

"Non dirmi che tu balli". Dico ad Alex.

"Ti stupiresti di quante cose so fare". Dice fiero.

"Oh, posso solo immaginare. Allora dimostramelo. Entriamo?" Sono a dir poco su di giri, sto per partecipare ad un ballo americano e credo non ci sia nulla di più gratificante dopo una vita a vederli in televisione.

"Certo. Aspettiamo Jack, sta parlando con un collega. Non mi aspettavo sarebbe venuto, chissà cosa gli ha fatto cambiare idea".

Simon dice l'ultima cosa che volevo sentire stasera. Mi guardo intorno, cercando di capire dove sia costui. Poi lo vedo arrivare dopo aver congedato un altro ragazzo forse della sua età. Indossa giacca e cravatta, la camicia gli fascia le braccia e le gambe lunghe e slanciate. Il petto largo ha una cravatta nera posata sopra e il suo volto è sempre impassibile, anche quando mi vede. L'azzurro degli occhi in contrasto con il nero.

"Hai finito di lavorare per stasera?" Dice Stella stizzita.

"Se non avessi ancora finito come reagiresti?" La sfida lui.

"Di sicuro non bene. Divertiti per una volta".

"Non vedi come sono giovato da questa serata senza dubbio memorabile?" Si gira verso di me, soffermandosi sulle mie gambe. "Decisamente memorabile".

"D'accordo, prima che scoppi un attacco terroristico fuori dal campus, che ne dite di entrare?" Alex ci supera ed entra in palestra, salutando altre ragazze. Stella mi prende sottobraccio ed entriamo.

Cerco di svagarmi, distrarmi dalla presenza scocciante di questo ragazzo. Noto degli sguardi di femmine in calore su di lui e gli altri, ma anche ragazzi che si allontanano alla svelta appena ci vedono arrivare lasciandoci strada libera in mezzo alla valanga di gente. Che significa questo atteggiamento?

La sala è ricca di colori, festoni, musica e buffet. C'è un dj e una pista da ballo. Esattamente ciò che mi aspettavo di trovare e non mi sembra vero di essere qui a realizzare il mio sogno.

Sono proprio curiosa di come proseguirà la serata. 

SidereusWhere stories live. Discover now