Capitolo 9. Sorprese

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"Simon, chiama Stella e dille di muoversi. Vi ho già avvisati del fatto che ho una conferenza dopo pranzo ed è necessario che io sia puntuale". Fisso la strada immobile davanti a noi e mi sto ancora chiedendo il perché abbia accettato questo invito. Poi mi ricordo di un paio di occhi scuri che mi guardavano minacciosi e mi elettrizzo, quasi sorrido.

"Le ho scritto, stanno arrivando. Perché non possiamo accompagnarle direttamente noi al ristorante con la tua macchina? Non è scortese lasciarle andare da sole?" Mi chiede Simon.

"A proposito, la brunetta si siede vicino a me. Siete avvisati". Liam ci indica a tutti con il dito e sgrana gli occhi.

"Liam, lasciaci dirti che hai rotto il cazzo". Sbotta Alex.

Sono a tanto così anche io da sferrargli un pugno e comincio a stringere con le mani il volante.

Simon seduto sul sedile posteriore capisce ed interviene cambiando discorso. "Come non detto, mi ha appena scritto Stella che andranno con la macchina di Madison perché è necessario così. Chissà che vuol dire".

"QUINDI È VERO CHE LA BRUNA HA UNA MACCHINA?" Alex inizia a delirare. "Oh, mio Dio, questo le fa guadagnare cento punti! Credevo stesse scherzando la prima sera che l'abbiamo vista. Da quando una ragazza rifiuta un passaggio per andare da sola? Accidenti, allora sarà davvero una sfida conquistarla. No, scherzavo non voglio conquistarla. Però mi piace! Quale macchina avrà? Stella dice che è una modella, magari è ricca e indipendente. Gesù, cosa si può volere di più?"

"Alex, se urli un'altra volta come una femminuccia in calore, ti sbatto fuori così ti fai accompagnare dalla brunetta che ti piace tanto, che dici?" Sbotto al limite del sopportabile.

"Cazzo, stai calmo. Non sapevo fossi interessato anche tu all'italiana".

"Interessato all'Italiana?" Sibilo indignato.

Qualcuno mi uccida se dovessi iniziare a discutere sulle 'ragazze'. Non voglio certo essere ricercato dalla polizia italiana e in ogni caso sanno benissimo che le ragazze per me sono un emerito peso. No, non ho tempo per questo e non ne ho bisogno. Ho una carriera e reputazione da mandare avanti, insieme alla mia totale indipendenza. Per non parlare del fatto che non sia il mio tipo. Potrebbe essere seducente, ma il mio è un puro e semplice motivo di divertimento. Prima che se ne vada per sempre dalle nostre vite voglio solo divertirmi un po' e vedere fino a che punto arriva nello sfidarmi, quello sguardo imbronciato che mi puntava contro quella sera mi perseguita.

"State calmi voi due, c'è Stella". Annuncia Simon.

Stella si esce dal portico del palazzo dove abita, la mia macchina è poco distante rispetto a dove si trova lei sul marciapiede. Indossa un paio di occhiali da sole e sembra emozionata, più euforica del solito. Sorride a qualcuno che è ancora all'interno dell'edificio, evidentemente la nuova coinquilina.

Ci nota e saluta rapidamente.

"Guardate che raggio di sole la mia donna". Commenta Simon.

"Certo, certo splendida... ma dov'è l'amica? Ora le urlo dal finestrino di muoversi a farcela vedere. O meglio, di farci vedere la macchina". Alex tenta di aprirlo ma con un'occhiata gelida lo blocco. Qualsiasi cosa tocchi, Alex la rompe.

Si trova su una Porche di ultimo modello, uno degli acquisti migliori mai fatti. Per quanto possa permettermene centinaia, l'ultima cosa che mi serve è che la rompa e lui è capace eccome. Da piccoli, a soli undici anni, avevo un gigante saltarello. Non serviva per giocare, ma per allenarmi a saltare ed arrampicarmi in caso di trovare una via di fuga da situazioni poco piacevoli. Non si è compreso come, Alex saltò talmente tanto fino a raggiungere il lampadario sul soffitto e rimase appeso come una scimmia da circo. Cadde qualche lampada sulla signora delle pulizie che per poco non andò a fuoco, come tutta la casa del resto. Doveva rimanere fermo.

"St- STA USCENDO". Urla Liam e io sto per ammazzare qualcuno.

Io e Simon ci giriamo verso la strada e vediamo entrambe le ragazze che escono e si incamminano verso questa così favolosa macchina per la quale non possono accettare un passaggio da parte nostra. Il che mi è indifferente, sia chiaro.

La bruna indossa una maglia rossa, aderente ai fianchi e a maniche lunghe. Jeans aderenti a zampa blu e anfibi con una giacca di pelle. Indossa degli occhiali da sole scuri e ride con Stella. Dopo essersi girata ci sorride e saluta con un cenno della mano. Non credo mi abbia riconosciuto.

Dove diavolo è questa macchina?

"Ho avuto l'illuminazione divina. QUELLA RAGAZZA È FI-GA". Dice Liam che continua ad urlare.

Ha un fisico slanciato e lineare con delle belle forme che non mi sto privando di notare. Non mi stupisco che con quelle gambe lunghe faccia la modella. È alta come Stella e sono simili fra loro sotto questo punto di vista meramente fisico e da quel che vedo vanno già molto d'accordo.

Si dirigono verso una macchina lucida e nera, notata fino ad ora. Non sono ancora convinto sia quella la sua auto. Come può permettersela?

Attraversando la strada arrivano sul marciapiede opposto e circondano proprio quella pantera che non mi aspettavo una ragazza così giovane potesse guidare. La conferma arriva quando lei si siede sul posto del conducente e Stella sguiscia dentro con lei.

Ora capisco tutto questo desiderio da parte di Stella di rinunciare ad un passaggio e cambiare vettura insieme all'amica. Sono abbastanza allibito, lo ammetto, ma non lo mostro. Ci vuole impegno per raggiungere la cifra per permettersi quella macchina e nel frattempo guadagnarsi da vivere. Magari ha una famiglia ricca, magari è semplicemente in gamba. All'improvviso mi sento curioso, ancora. E questa cosa non solo mi irrita, mi turba anche.

"Gesù, quella ragazza guida una MASERATI!?" Alex ora è fuori di sé. Si agita in macchina e il mio istinto di farlo volare fuori dalla vettura è alto, decisamente alto. Lo stupore non è tanto per il modello della macchina, essendo che tutti noi possiamo permettercela eccome. Lo stupore sta in quella ragazza in generale, qualsiasi cosa faccia ha un certo fascino.

Simon fa eco ad Alex, allibito quanto noi.

"Fratelli, una fottutissima Maserati".  

SidereusWhere stories live. Discover now