195 -Legami

7 0 0
                                    

Gwillh si sfiorò la cicatrice sull'addome, i polsi. Avrebbe desiderato trovare una voragine, un arido deserto al posto del suo cuore. Invece trovava sempre lo stesso dolore che lo aveva colto in quel momento. Quando la lama che aveva donato al suo Re, suo fratello, l'aveva trafitto.
"Pensi di rimirarti ancora a lungo?"
La voce di Aela lo riportò alla realtà.
"Non avere fretta, la strada è lunga di qui alle cave di Masscar"
Aela incrociò le braccia "A piedi è infinitamente lunga"
"Allora fatti spuntare le ali, così potremo arrivarci volando. Sei un drago, ricordo le leggende."
"Sono un drago di fuoco stupido umano, noi non voliamo... Al massivo facciamo volare via la cenere di coloro che ci contraddicono e infastidiscono"
Gwillh sorrise divertito sollevandosi ed allontanandosi dal greto del fiume "Che peccato che ci sia un vincolo magico che ti impedisce di poter dar seguito alle tue parole. Che peccato che in quella dannata grotta non abbia trovato un dannato drago alato... Davvero un peccato..."
Il mago si sedette accanto alle braci gementi del fuoco morente che il drago aveva appena spento.
"Per quale stupido motivo dobbiamo andare in una miniera... Pullulano di ratti e mercenari... Ti venderanno alla prima occasione... Anche solo la tua testa potrebbe volere una fortuna"
"Ti ricordo che non puoi farmi del male, nel caso tu sia tentata di rimuoverla dal collo"
Il drago sbuffò e un piccolo cerchio di fumo si sollevò dalle sue narici.
"Come ti pare... Ad ogni modo perché?"
Il mago prese un blocco e iniziò a disegnare dei pugnali. Avevano strani segni incisi sulla lama nera e due draghi dagli occhi di rubino nell'elsa. Un tempo sarebbero destinati ad accompagnare Blackstar, ora sarebbero stati forgiati con il solo scopo di conficcarsi nel cuore di chi la brandiva. Gwillh si sfiorò il marchio della stella nera.
"Chi ha sigillato il vincolo"
Aela lo stava osservando, il suo occhio di pietra scintillava sinistro.
Gwillh si indossò di nuovo la maglia e afferrò il mantello.
"Andiamo, posso leggerti nel pensiero, non puoi pensare di nascondermi qualcosa... Ma preferivo un bel racconto a un'immersione della tua coscienza. Così umana, piena di fronzoli e... puah... sentimenti... Forza, non farti pregare... Abbiamo tanta strada davanti a noi fino alle miniere sulle montagne grigie."
"Non lo so... Ce l'ho da che ho memoria e lo stesso è per Briog. Quando scoprì che eravamo legati mi colpì con un coltello... Solo quando vide la sua mano sanguinare comprese cosa questo vincolo comportasse. Suo padre ci ha fatto crescere assieme... Siamo nati lo stesso giorno a poche ore di distanza. Io ero... Il suo fedele cagnolino e lui per me era..." Gwillh si bloccò con la gola stretta da una morza di rabbia e dolore.
Tutto, questo avrebbe voluto dire. Briog era tutto. Prima della fine. Prima di quella maledetta guerra e delle rivelazioni che essa aveva comportato.
"Potrebbe essere stata tua madre, se era una veggente e una strega, potrebbe aver officiato il vincolo"
A quelle parole Gwillh si irrigidì, ripose il blocco nella borsa e tornò nella capanna senza aggiungere una parola. Il drago sbuffò, per nulla persuasa a lasciare la presa.
"Ok non puoi saperlo, ma direi che ha un senso, dato che il vincolo ti ha tenuto in vita fino a questo momento... Pensaci... Briog forse avrebbe potuto ucciderti molto tempo prima..."
"Non so perché ha aspettato tanto... E non so perché non abbia chiesto a un suo sicario, o più di uno... Aveva mille modi per recidere la mia vita, non lo ha fatto. Ha lasciato che crescessi con lui... Non so cosa mi ha portato a questo punto ma so dove sto andando... So che tu potresti aiutarmi a spezzare questo legame"
Aela lo osservava mentre riordinava su quel polveroso tavolo ciò che quella logora borsa doveva contenere. Pochi frammenti di una vita distrutta.
"Perché escludi a priori che sia stata tua madre... Sento che non hai molti ricordi che la riguardino..."
"Se riesci a leggermi nel pensiero non hai bisogno che ti dica niente, sai come trovare le tue risposte" tagliò corto Gwillh sbattendo un pugnale sul tavolo.
"I tuoi pensieri sono maledettamente intricati, mi verrebbe una bella emicrania a stazionarci troppo a lungo... Racconta... Non fare il bambino..."
"Non è stata mia madre, si è impiccata... Ha cercato di uccidermi... Si è alimentata della mia magia per anni, sperando che il Re la riprendesse nelle sue grazie... Che il mio sangue la rafforzasse... Quando ha compreso che non sarebbe mai accaduto si è impiccata e mi ha lasciato a morire... Quindi no... non credo che possa esser stata lei. Di certo non mi avrebbe mai protetto..."
Gwillh sfiorò la stella sul suo petto.
"Se era una veggente era una pessima veggente... Avrebbe dovuto vedere cosa saresti diventato, se avesse avuto un po' di sale in zucca avrebbe fatto in modo di non farti nascere... E invece... Eccoti qua..."
"Eccomi qua..." gli fece eco Gwillh.
Il silenziò calò tra i due e Gwillh iniziò a far ruotare l'anello d'osso sul suo dito mignolo.
"Credo che lo desideri anche Briog, che non sia mai nato... E non credo che sia il solo a pensarlo... Purtroppo per loro... resterò ancora a lungo su questa terra. Una spina ben piantata nella carne di questo putrido mondo."
"Già che fortuna..." ringhiò il drago.


Day 195 - Prompt - ferite (14.07.2021)

Una Finestra Sempre Aperta PARTE 1Where stories live. Discover now