150 - Blue Butterfly

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Il campanile rintoccò la mezzanotte, Micaela si strinse nella sua felpa, la felpa di William. Voleva sentirlo vicino, voleva provarci. Era andata al lavoro, Samuel le aveva portato il ghiaccio, poi aveva preparato i documenti per il suo ultimo esame. Si sforzava di comportarsi in modo normale, ma sapeva che due custodi ben più esperti di lei vagavano nella sua realtà e che avrebbero di nuovo cercato di distruggere tutto ciò che più era importante.
Che fosse per un esperimento o per dovere avrebbero cercato di ferire William.
E poi quando era rientrata quel che più temeva si era reso reale. La casa vuota e un biglietto.

Ti aspetto alla serra a mezzanotte - the Hunter

E Pixie seduto vicino alle scale. "Lui sa che puoi essere pericolosa, così ti ha portato via la sola cosa che può portarti a confrontarti con lui"
"Perché adesso?"
Lui l'aveva guardata, i suoi occhi di cielo scintillavano. "Perché adesso tu sai, sti iniziando a muoverti nella tua nuova vita... E questo lo preoccupa. Vieni con me, e io posso insegnarti. Lasciati tutto alle spalle, loro sono vite limitate ma tu hai di fronte l'eternità per costruire storie... altre storie, con altri William, altri Samuel, altre Micaela..."
Ovviamente l'aveva mandato a quel paese e si era recata all'appuntamento. Ma non aveva potuto smettere di pensare alle sue parole. Cosa poteva voler dire con Hai l'eternità... Che la sua vita sarebbe stata più lunga di quanto avrebbe mai potuto immaginare? Mentre tutti gli altri sarebbero stati destinati a invecchiare e morire? Persino William?
Non poteva pensarci in quel momento, non ora che era di nuovo in pericolo.
Fu il suo battito a richiamarla, si voltò e lui era là all'ombra della serra, in ginocchio, furioso ma incolume. Il forte corpo vibrante di rabbia mentre Il cacciatore incombeva su di lui.
Un attimo prima non c'erano e un attimo dopo erano apparsi dal nulla.
"Ed eccoti qua, prevedibile, umana fin troppo dopotutto, legata a una storia già scritta che non puoi alterare..."
"Posso e tu lo sai..."
Il bel volto del cacciatore fu deformato da una smorfia, il suo occhio morto emetteva sinistri bagliori.
"Puoi? Puoi impedirmi di cancellare la sua storia?"
Solo quando le catene che bloccavano William di vennero incandescenti Micaela le notò.
William si lasciò scappare un gemito, Micaela poteva sentire quanto dolore riuscisse a reprimere.
"Nel suo mondo era forte, inarrestabile e ora guardalo... Una linea di trama spezzata..."
Le catene si stringevano con forza soffocandolo. William stramazzò a terra annasoando, guardando il suo carnefice con occhi furenti. Cercò di rialzarsi ruggendo come una furia si scagliò contro il cacciatore che lo rigettò a terra con un gesto pigro colpendolo con la sua ala di smeraldo.
"Sì... su una cosa hai ragione caro William, sei davvero patetico... Limitato dalla tua storia, da ciò che di definisce... Ti resta solamente un'ultima cosa da fare... morire e tornare alla tua prigione di celluloide."
Il suo occhio oscuro dardeggiava feroce mentre l'altro, l'occhio di giarda pareva annoiato.
Un getto di fuoco si scagliò contro il Cacciatore che lo deviò pigramente.
"Ancora non hai compreso, non puoi salvare lui e te stessa. Per quanto mi ripugni adesso ho qualcosa di ben peggiore di cui preoccuparmi... Tu..."
Micaela sorrise, forse poteva ancora salvare William ma prima che potesse dire qualsiasi cosa William si era di nuovo scagliato contro il Cacciatore venendo scagliato senza troppo garbo contro la grata di metallo della serra.
"Fermo" gridò Micaela con le lacrime agli occhi, doveva sbrigarsi o il cacciatore lo avrebbe comunque ucciso.
"Perché? Perché continui a rialzarti..." sospirò il Cacciatore con tono annoiato.
"Una vita per una vita" gridò Micaela.
Il Cacciatore sbattè le palpebre, il suo volto impassibile turbato da una strana luce, curiosità?
"Quindi è vero, sei disposta a consegnarti a me... E tu sai cosa farò. Come Pixie devi essere confinata in una realtà dove potrò limitare i danni che potresti fare con l'uso sconsiderato del tuo dono... E tu ti stai offrendo, spontaneamente? Per... un personaggio di pura fantasia?"
"Lui è reale... Se è la mia vita che vuoi, prendila, ma lascialo libero di scegliere. Lascialo vivere, puoi concedere un'eccezione alle tue regole per una volta? In cambio ti offro quello che cerchi... Non lo cancellerai, non annullerai la sua mente, non... Prendi la mia vita e lascialo stare"
William la osservava incredulo "No..." gemette in un sibilo.
Micaela evitava il suo sguardo, ma sentiva il suo battito accelerare.
Mi dispiace, so che te lo avevo promesso... Che lo avremmo affrontato assieme ma... Questo è l'unico modo...
Non sono abbastanza capace... E questo è l'unico modo che ho di tenerti al sicuro...
Non voleva tenerlo lontano dalla propria mente, forse sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe potuto percepire i suoi pensieri, ma non voleva rendere ancora più doloroso quell'addio.
Il Cacciatore allungò la mano e una piccola farfalla di cristallo si librò dalle sue dita.
William scattò in avanti, e finalmente Micaela posò lo sguardo su di lui. I suoi grandi occhi scuri bruciavano di disperazione. Come se cercasse di fermare il tempo che scorreva rapido dinanzi a lui.
Lei sorrise allungando una mano, poi chiuse gli occhi e in quel momento la farfalla entrò nel suo petto.
Micaela oscillò indietro e William la afferrò per il braccio, ancora proteso verso di lui, gemendo, sussurrando, tremando. La strinse tra le braccia, scostandole i ramati capelli dietro la nuca osservando quell'ultimo sorriso bloccato sul suo folto. Non respirava, era morta? Il Cacciatore aveva mentito quindi? Non aveva mai voluto imprigionarla in una storia?
Lui la strinse invocando il suo nome, mentre le lacrime scorrevano libere. La invocava cercando di rinnegare quella realtà troppo dolorosa.
Poi lentamente il suo corpo svanì sbriciolandosi come i personaggi distrutti dal Cacciatore.
La mano del cacciatore scivolò sulla nuca di William "Benvenuto tra i vivi William... Fa buon uso del tempo che lei ti ha donato..."
William sollevò lo sguardo furente ma il Cacciatore era già svanito lasciandolo nella buia serra, di Micaela non restava che polvere e silenzio.
William si rannicchiò stringendosi la testa.
Perché? Perché non aveva scelto di lottare con lui, di provare a sconfiggere il Cacciatore. Perché si aveva preferito arrendersi... Perché lo aveva lasciato da solo?


...


Samuel lo strinse con forza "Perché non mi ha detto niente?"
William si sedette di fronte a lui e si riempì nuovamente il bicchiere.
"Hai un piano vero?"
A quella domanda William sollevò lo sguardo sull'amico. Quando lo aveva chiamato Samuel era arrivato all'istante, e adesso lo osservava nella cucina del suo appartamento pronto, lo avrebbe seguito fino in capo al mondo, William ne era certo. Sorrise e annuì "Sì ho un piano..." Poi sollevò lo sguardo al cielo. "Pixie..." ringhiò furente "Mi devi un desiderio... Micaela... Lei... Appari maledetto..."
L'idea era entrata nella sua desta con forza. Aveva una possibilità e doveva coglierla.
"Appari adesso!"
"Cosa credi di fare? Cosa credi che io possa fare?" La voce del folletto ruppe il silenzio. Lo scampanellio accompagnò l'apparizione di Pixie. William sollevò i suoi occhi scuri. Il folletto lo osservava rassegnato, come se si aspettasse quanto stava vedendo in quel momento.
William si sollevò e lo osservò dall'alto della sua furia. Samuel si sedette, eccolo che emergeva dal suo passato la fiera feroce a lungo assopita. "Mi devi un desiderio e la sola cosa che io desidero adesso è che mi porti da lei, che mi aiuti a riportarla indietro" La sua voce era un lungo ruggito feroce.
Il folletto lo osservò "Lei è rinchiusa nel luogo da cui tu sei stato strappato... Se attraversi quel velo, svanirai... E non potrai salvare nessuno... Se attraversi ciò che separa il mondo reale dall'immaginazione tu tornerai al nulla..."
"No", il ruggito di William fece sussultare Pixie. Era il momento di crederci, aggrapparsi all'identità che si era costruito e crederci veramente come lo aveva fatto Micaela fin dal primo momento in cui aveva posato gli occhi su di lui. "Attraverserò ogni realtà e tornerò qua con lei, non importa come... tu mi aiuterai..."
"Non sarà semplice... Stavolta non basterà essere un Custode per spezzare l'incanto che la imprigiona... Ma forse il Cacciatore ha sottovalutato il legame che vi unisce... Forse, se vuoi arrischiarti a compiere questo viaggio... C'è speranza"
"Ci arrischiamo" rispose Samuel il folletto lo guardò incredulo ma William annuì "Andremo insieme..."
Il folletto annuì con espressione esasperata, lo sguardo di William non accettava repliche. Micaela lo aspettava oltre la soglia e lui, era stanco di aver paura di avanzare verso l'ignoto.
Il folletto sfiorò la parete. "Non vi è che molti veli che separano i vari mondi... Si sfiorano senza nemmeno accorgersene. Solo noi custodi ne intravediamo le crepe. Dove è possibile passare e andare oltre. Concentrati sul suo cuore, concentrati sul legame che ho creato tra voi che ancora persiste... E troveremo la via.
L'aria dinanzi a loro si era fatta lattescente, un sottile velo attraverso cui si intravedeva un'altra stanza, non dissimile da quella ma infinitamente diversa.
William chiuse gli occhi e sfiorò quel velo sottile. Chiuse gli occhi e avanzò deciso, a testa alta. Una lieve brezza ed era arrivato, nella sua vecchia storia, ma ancora consapevole del suo cuore. "Io sono William, io esisto veramente Micaela, sono qua, per te..."




Day 150 - Prompt - Il campanile suonò le dodici (30-05-2021)

Una Finestra Sempre Aperta PARTE 1Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz