4 - Ragionevole Attesa

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Si lasciò cadere sul letto, era così stanco, voleva soltanto chiudere gli occhi e sprofondare nell'oceano dei suoi sogni, lasciarci catturare dalle spire dell'oblio e dimenticare tutto.
Ma qualcuno non doveva essere molto favorevole perché il suo cellulare squillò e una voce gracchiante lo raggiunse.
«Ehi Bert, disturbo?»
Bert sprofondò la testa nel cuscino per soffocare un'imprecazione.
L'altro non volle aspettare la risposta dell'altro che riprese a parlare. «Sono sotto casa tua, esci devo darti una cosa, muoviti!»
Bert ringhiò un «Sto arrivando...» e riattaccò senza aspettare una risposta.
Premette la testa con forza reprimendo un grido di stizza.
Che diavolo voleva adesso? Cosa poteva pretendere? Si era preso tutto da lui ormai, anche la sua dignità. Lo odiava tanto quanto lo desiderava. Lo aveva fatto sentire uno stupido illuso, lo aveva fatto avvampare... Ma alla fine era rimasto con un pugno di mosche.
Si mise in fretta e furia dei pantaloni, infilò le scarpe senza allacciarle, scostò il grosso gatto dal suo maglione scuro evitando per un pelo le sue unghie e scese incespicando nei suoi piedi le due rampe di scale.
Ad attenderlo di fronte alla porta, con la sua zazzera ramata e quel sorriso lentigginoso c'era Ronald, in mano una manciata di fiori, piccoli, candidi come la neve che strapparono un sorpreso WOW a Bert.
«Mi avevi detto che volevi tanto averli, li ho visti e... Ho capito che dovevo correre da te...»
Bucaneve, Bert a malapena ricordava di averglielo detto, voleva correre e abbracciarlo, ma rimase a torcersi imbarazzato le mani. Perché? Perché gli aveva portato quei fiori? Per sbeffeggiarlo ancora una volta? Illuderlo.
Bert chiuse gli occhi e quando gli riaprì i fiori erano sotto al suo volto.
Le labbra di Ronald premevano dolcemente su quelle di Bert.
Quando si distaccarono, Ronald sorrise «Auguri... Buon anno Bert...»
Bert lo fissava con i grandi occhi cristallini increduli.
Quattro anni, due mesi e dieci giorni... «Ti amo tanto Ron...» rabbrividì realizzando di averlo davvero detto e farfugliò un rapido «Bu...Buon anno...»
Ronald gli carezzò la guancia e lo baciò di nuovo carezzandogli la schiena mentre il profumo dei bucaneve riempiva l'aria...
Quattro anni, due mesi e dieci giorni per quell'incantevole momento... Una ragionevole attesa.




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