95 - Dream On

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Micaela aveva osservato quella strana creatura dalle orecchie a punta e dai grandi occhi di cristallo saltare felice per tutta casa seminando il panico tra i suoi poveri gatti spaventati.
Lei lo osservava a bocca aperta, incapace di credere a quello che i suoi occhi avevano visto.
Magia...
Un folletto esuberante dalle orecchie a punta e nessuna spiegazione plausibile per giustificare quanto stesse vedendo.
"Io... Ti sarò debitore in eterno, farò tutto quello che vorrai lo giuro... Chiedi... Sarò in debito con te per il resto dei tuoi giorni, non sarei mai riuscito ad uscire da quella maledetta prigione senza di te, quindi il minimo che possa fare è sdebitarmi"
La voce del folletto era tintinnante come lo scampanellio che Micaela aveva udito e che l'aveva attratta in soffitta. La ragazza apriva e chiudeva la porta incredula. "Tu... Sei... chi?" riuscì finalmente a farfugliare.
Il folletto sorrise "Pixie, puoi chiamarmi Pixie..."
Micaela inarcò un sopracciglio "Veramente?"
"No Micaela, ma sento che mi stai chiamando così nella tua mente e non mi spiace come suono... Il mio nome vero purtroppo non sarebbe comprensibile per te quindi Pixie va davvero bene"
Sapeva come si chiamava quindi? Ma cosa più importante... Le leggeva nella mente? Veramente?
"Allora questi desideri?"
Micaela si sedette incerta sulle sue gambe tremanti.
Doveva essere un sogno assurdo, lei si era sdraiata a letto e aveva iniziato a vaneggiare dalla stanchezza, sognando di aver aperto un magico cassetto da cui era uscito uno scintillante folletto che aveva deciso di rendere ogni suo sogno realtà, non potevano esserci altre spiegazioni.
E poi desideri, che cosa desiderava nemmeno lei lo sapeva più.
Pensò ai suoi libri, alle sue storie incompiute, ai suoi sogni infranti e poi a William. Chiuso nella sua storia di celluloide, con un inevitabile tristo epilogo, che lei non riusciva ad accettare. Pensò a tutti i suoi personaggi, che lei aveva abbandonato come avevano fatto gli autori di William, chiudendo frettolosamente la sua storia. Tagliando la sua vota come se fosse semplicemente un filo di troppo che sporgeva da una manica. Micaela pensò a quanto William invece ancora avesse da dire e che mai sarebbe stato raccontato.
Sogni, Cristina le avrebbe chiamate illusioni, anzi forse vaneggiamenti.
Micaela sbuffò, se soltanto anche lei avesse fatto parte di una di quelle storie, magari come super eroina, con favolosi poteri. Allora sì che avrebbe avuto tantissimi desideri da esprimere ma lei no. Lei, Micaela, una quasi infermiera che viveva alla giornata, in ore sempre più grigie e insapori. lei cosa mai avrebbe potuto desiderare?
"Perfetto" esclamò il folletto con un enorme sorriso stampato in volto.
Micaela si accigliò, lei non aveva detto nulla, a cosa poteva riferirsi mai?
I denti appuntiti di Pixie scintillarono di nuovo in un sorriso, la luce della stanza di Micaela sfarfallò giusto un momento e la stanza parve svanire avvolta da una stranissima nebbia. Il tempo di un battito di ciglia e tutto riapparve.
Micaela sospirò, non era successo nulla dopotutto, era quasi delusa.
Poi un debole rumore attirò la sua attenzione, qualcosa di leggero e metallico era caduto a terra. Micaela si voltò distrattamente e si paralizzò.
Stretto nella sua felpa grigia con il cappuccio alzato, quei jeans sgualciti e sporchi, quegli anfibi scuri sporchi di fango. E quei grandi occhi neri, ancora più smarriti dell'ultima volta in cui li aveva intravisti al di la di uno schermo la fissavano increduli. William era davanti a lei, in piedi, alto e rigido, così fuori posto nella piccola stanza rosa e decorata con vecchia carta da pareti. Degli occhiali da sole a specchio giacevano a terra accanto a William, scivolati probabilmente dalla sua mano lievemente tremante. Era esattamente come era rimasto impresso nella sua mente nel fotogramma in cui lo aveva messo in pausa prima di andare a lavoro quella mattina, anche le cicatrici che segnavano il suo volto erano al loro posto. La bocca di William era dischiusa in una silenziosa domanda, che non riusciva ad esprimere a voce alta, la stessa che Micaela cercava di afferrare.
Come? Come poteva essere possibile?





Day 95 - Prompt : desiderio (05 aprile)

Come? Come poteva essere possibile? Day 95 - Prompt : desiderio (05 aprile)

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Una Finestra Sempre Aperta PARTE 1Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum