Ansia.
Panico.
Terrore.
Paura.
Furia.
Che sia chiaro. Non stavo provando questi sentimenti perché avevo paura di quella donna. No. Avevo paura della mia reazione davanti a quella donna. Sì. Perché avevo immaginato le varie opzioni da optare.
1. Urlarle di sparire dalla mia vista e da quella di Valente
2. Minacciarla
3. Fingere di essere la nuova fiamma di Valente
4. Prenderla a schiaffi
5. Farla cacciare fuori dalla sicurezza
6. Rinfacciarle di essere una traditrice
7. Spedirla su un aereo in Venezuela
Indovinate quale opzione scelsi? Bene, nessuna delle sopra citate.
Sentii dei passi che si avvicinavano al mio ufficio, ed erano anche dei passi veloci. Erano dei tacchi. Perciò era lei. La traditrice. Gliene dico io quattro!
Toc Toc
Chloe rispondi!
Toc Toc
Chloe che aspetti dille di entrare!
Toc Toc
'C'è nessuno??' Disse quella voce femminile urlando. Capo, poi sarei io ad avere la voce fastidiosa...
'Uhm...venga dentro Signorina Mendoza...' Dissi.
La porta si spalancò e la traditrice entrò dentro scortata dalla sicurezza.
'Ora può lasciarmi! Se ne vada!' Urlò lei alla sicurezza.
'Neanche per sogno.' Rispose la sicurezza a braccia incrociate. 'Aspetterò fuori all'ufficio.' E uscì, mentre la traditrice emise un ruggito. Poi si girò verso di me.
'Si può sapere lei chi è?' Disse lei con molta gentilezza. Grazie Signorina Mendoza. Il piacere è tutto mio.
'La segretaria del Dottor Valente, mi sembra ovvio.' Risposi. 'La vera domanda quì è: chi è lei?' Le chiesi con sorriso malvagio. Che la battaglia abbia inizio Chloe!
'Eh? Mi sta davvero chiedendo chi sono io??' Si arrabbiò ancora di più sfoggiando tutta la sua altezza. Beh, diciamo che superava il metro e ottanta con quei tacchi a spillo e la povera me invece...
'Ehm, no. Mi illumini Signorina Mendoza.' Feci finta di non sapere nulla.
'Io sono una modella e ballerina famosa! Come fa a non riconoscermi?? E poi sono la compagna di Valente!' Disse lei con quella voce ridicola e stizzosa, sbattendosi come un cappuccino. Noiosa.
'Senta, io non la conosco, il Dottor Valente non mi ha mai parlato di lei, né tantomeno l'ho mai vista sulle copertine di moda. Ora mi fa il piacere di uscire e andarsene? La sicurezza la scorterà all'entrata.' Le sorrisi soddisfatta.
'Lei è una maleducata! Mi faccia subito andare da Valente!' Sbatteva lei i piedi a terra. Capo, Capo, sul serio stava con questa donna?
'Senta, con tutto il rispetto, quì la maleducata è lei. È lei che è arrivata senza preavviso. È lei che non ha preso appuntamento. È lei che sta urlando come una matta.' Constatai l'ovvio.
'Ma come si permette?? Non ho bisogno di un appuntamento per vedere il mio uomo!!'
'Il suo uomo? Dov'era allora lei negli scorsi mesi, mi dica? Io non l'ho vista, né tantomeno sentito parlare di lei. Anche quando io e "il suo uomo" siamo stati in quella suite a Montecarlo, non mi sembra mi abbia parlato di lei...' La stuzzicai. Sì Chloe! Sta diventando tutto molto interessante. Vediamo...
'Suite? Montecarlo? Lei e-'
'Il Dottor Valente. Sì. Siamo stati alloggiati nella stessa suite. Che bei momenti...' Feci la finta aria sognante.
'Lei me la pagherà!! Non si prenderà il mio uomo, capito??' Oramai era fusa.
'Questo non è lei a deciderlo. Ora, vada via da quì.'
'Non me ne vado fin quando non avrò visto Valente!!' Gridava come una forsennata.
Ti Ti Ti
Oh oh. Il telefono.
Ti Ti Ti
Oddio Chloe, questo è Valente.
Ti Ti Ti
'Uhm...Ufficio-'
'Che diavolo sta succedendo Rossi??' Ehi quì urlano tutti oggi! Una camomilla generale?
'Niente di importante Capo...' Feci la finta tonta.
'Ehi io sono importante! Mi annunci!!' Gridò la traditrice.
'Cosa sono queste urla disumane, Rossi?' Chiese lui.
'Uhm...una certa persona di...uhm...identità ignota...uhm...'
'La mia identità non è ignota! Mi annunci subito!!'
'...uhm...ecco...vuole vederla...ma...le ho già detto...uhm...di andar via...uhm...ma non vuole...uhm...ascoltare...'
'Chi è questa persona, Rossi?'
'Uhm...sicuramente non le interessa Capo, davvero, non è affatto importante haha le dico subito di sparire dalla faccia della terra haha! Ora ritorni ai suoi impegni haha! Ci sentiamo-'
'Rossi?'
'Sì Capo?'
'Parlare incontrollatamente. Lo sta facendo di nuovo. Ora mi dica. Chi. È. Questa. Persona!'
'Oh...uhm...ok...'
'Quindi?'
'Monica Mendoza, Capo.'
'...'
'Capo?'
'...'
'Capo? È ancora in linea?'
'...'
'Allora le dico di andarsene-'
'La faccia venire Rossi.' Uhm? Cosa?
'Capo-'
'Rossi? Ora.'
'Va bene Capo...' Risposi con poca voce, appoggiando la cornetta sulla scrivania.
Quando alzai lo sguardo in direzione Mendoza, trovai sul suo viso l'espressione soddisfatta di chi aveva vinto. Grazie mille Capo.
~•~•~•~•~•~•~•~
Il mio obiettivo nei minuti successivi era quello di ascoltare la loro conversazione. Non potevo restare lì senza far nulla! Dovevo assolutamente capire cosa stava succedendo e anche subito. Ma c'era un problema: se mi fossi posizionata fuori la porta, Valente lo avrebbe subito intuito, perché già ci avevo provato precedentemente. Come devi fare Chloe?? Allora pensai a se ci fossero altri modi per ascoltare. Presi il telefono per chiamare Testa Pelata n°2 e chiedergli se c'erano muri sottili in questo piano che sarebbero serviti al mio scopo, quando mi accorsi di una cosa: qualcuno era in linea col mio telefono, perché avevo dimenticato di staccarlo prima. L'avevo appoggiato sulla scrivania senza staccarlo.
'Pronto?' Dissi.
Nessuna risposta.
La sorpresa maggiore fu che dall'altro capo della linea si sentiva qualcosa e quel qualcosa era molto, ma molto interessante. Qualcuno da lassù doveva essere magnanimo con me! Sì, perché neanche Valente aveva staccato il suo cordless, e quindi potevo ascoltare la loro conversazione comodamente rilassata sulla mia sedia. Ah, non è meraviglioso avere un po' di fortuna ogni tanto? Ecco qualcuno sta parlando...
'Marco-' Ha cambiato tono di voce in un attimo! Questa non è la strega di prima!
'Cosa ci fai quì?' Il suo tono era sempre glaciale.
'Marco ti prego-'
'Ti ho appena chiesto che ci fai qui.' Vai Capo!
'Mi manchi...' Bleah!
'Ti manco io, o il mio portafogli, Monica?' Wow.
'Non scherzare Marco. Mi manchi da morire. Non è più lo stesso senza di te...' Vomito in arrivo.
'Non sembrava così quando riscaldavi i letti degli altri uomini.' Diretto eh Capo?
'Ero in crisi Marco, lo sai. Credevo che non mi amassi più...'
'Sai, oltre alle scappatine con altri uomini, esiste il dialogo.'
'È stato un attimo di-'
'Te lo dico io, Monica, cosa è stato. Sei una donna viziata.' Sì! Mi stai piacendo Capo.
'Ma cosa dici Marco? Io ti ho sempre amato e ti amo ancora-'
'Io non più. Perciò lì c'è la porta. A mai più.' Grande Capo!
Poi sentii piangere. E piangere. E piangere. Oh oh. Speriamo che le finte lacrime non facciano effetto.
'È per mezzo di quella stupida segretaria, vero??' Disse lei isterica. Uhm cosa? Che c'entro io??
'Segretaria?' Disse lui dando voce ai miei pensieri.
'Sì, quella strega! L'hai portata fino a Montecarlo! Immagino sia una facile eh??' Ehi ma come cavolo ti permetti??
'Chi ti ha detto queste- Aspetta, ho una vaga idea...' Oh oh Chloe, le cose si mettono male. Sentii un rumore di telefono che veniva spostato. Fa che non se ne accorga. Fa che non se ne accorga. Fa che non se ne accorga. 'Rossi?' Sono finita.
'Uhm...salve Capo, non crede che questi telefoni si dovrebbero cambiare? Sa non si sente proprio niente haha! Effettivamente non ho sentito neanche un'acca haha! Dimentichi l'accaduto, tanto io non so niente haha!' Cercai di arrampicarmi sugli specchi sperando che Valente se la bevesse. Ma dovevo saperlo bene che lui non era quel tipo di persona.
'Ci vediamo nel suo ufficio tra cinque minuti, Rossi. Le consiglio di iniziare a preparare i suoi effetti personali. Da domani non è più nel mio impiego.' E staccò il telefono.
Ero pietrificata. Immobile, con la cornetta ancora all'orecchio.
Da domani non è più nel mio impiego...
Non ci potevo credere. Lo stava facendo. Mi stava licenziando. E la parte più triste era che non aveva tutti i torti. Per niente. Ne aveva tutto il diritto. Ero stata una stupida. Stavo ascoltando una conversazione privata. Qualcosa che neanche Valente stesso mi aveva voluto raccontare. E io stavo entrando nella sua vita personale senza neanche chiedergli il permesso. Complimenti Chloe.
Dopo qualche minuto iniziai a raccogliere tutte le mie cose. Non potevo controbattere. Dovevo stare zitta e andare via di quì. L'avevo combinata grossa. Presi uno scatolo e raccolsi le poche cose che avevo di personale. Era difficile. Non credevo che mi ero affezionata a questo posto così tanto. Faceva male, per tante ragioni. Sentivo un leggero dolore al petto, e le lacrime che mi si stavano formano ai bordi degli occhi. Sei sicura Chloe che sei affezionata a questo ufficio e non ad altro? Era vero. Probabilmente il fatto di aver deluso Valente faceva più male che abbandonare questo posto. Una lacrima rigò il mio volto. E poi un'altra. E un'altra ancora.
CLICK
La porta si aprì.
Lui.
Marco Valente in persona.
Sguardo furioso.
E non solo.
Lo guardai intimorita. Mai come quel momento, non avevo parole.
Lui entrò, chiudendo la porta e fermandosi davanti a me. Non riuscii a trattenere le parole.
'C-capo?'
'Si vergogni, Rossi.'