If They Knew The Pain [#watt...

By piercethemati

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Ethan, con una storia tormentata alle spalle, si trova alle prese con un nuovo compagno di classe, il quale r... More

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SEQUEL
A tra poco in libreria

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By piercethemati

Apro lentamente le palpebre cercando di realizzare dove sono.

Sento un corpo caldo sotto al mio.

La mia testa è appoggiata al suo petto e la mia mano intrecciata alla sua.

"Ti sei svegliato finalmente" esclama.

Sbatto le palpebre un paio di volte, cercando di mettere a fuoco il mondo circostante ed essere cosciente della situazione in cui mi trovo.

Alzo il capo e il mio sguardo finisce sul suo meraviglioso sorriso.

Sorrido e riappoggiando la testa sul suo petto e stringendo la presa sul suo busto.

"Come stai?" domanda accarezzandomi i capelli.

"Ho sonno...e mi fa male il culo» rispondo provocandogli una risata fragorosa.

"Ma che ore sono?" chiedo accarezzandogli il petto.

"Quasi mezzogiorno" risponde guardando l'orario sul cellulare.

Bene. Ho tempo per tornare a casa senza farmi beccare.

Anche se, a questo punto, non so nemmeno quanto tempo ancora riuscirò a tenergli segreta questa situazione.

"A cosa pensi?"

Alzo le spalle.

"È frustrante continuare a mentire" rispondo, rivelando una mezza verità.

In realtà è frustrante anche non sapere cosa voglio esattamente, cosa vuole lui, cosa siamo.

"Parli di noi due?"

Lo guardo in silenzio per qualche istante.

"Hai detto noi?" sorrido divertito.

Lui abbassa la testa e sposta la testa in imbarazzo.

"Se hai intenzione di parlare con tua madre, posso aiutarti" afferma, sviando la domanda.

Scuoto la testa.

"No. Non sono ancora pronto a parlargliene. Ma...sento una pressione continua e ho l'impressione che lei mi controlli tutto il tempo" mi confido.

"Stai tranquillo. Gliene parlerai quando sarai pronto" mi stampa un bacio tra i capelli.

Sorrido e mi alzo leggermente per sporgermi verso di lui e stampargli un bacio sulle labbra.

Lo guardo.

"Shane" lo chiamo.

Lui continua a guardarmi negli occhi, in silenzio.

"Credo di essermi innamorato" dico, reggendo il suo sguardo solo per pochi secondi.

Lui è il primo a guardare da un'altra parte.

Credo di averlo colto di sorpresa e lui sembra non sapere cosa dire.

"Non vale se me lo dici ora. Abbiamo appena scopato.." risponde cercando di sdrammatizzare e si alza cercando i suoi vestiti.

Cerco di non dare peso alle sue parole e continuare a godermi il momento, ma la paura che non sia lo stesso per lui comincia a tormentarmi.

Mi rivesto anch'io e ci incamminiamo verso casa.

Il tragitto in metro è lungo e silenzioso. Non ho il coraggio di dire nient'altro e nemmeno lui sembra in vena di parlare.

Shane mi lascia sotto casa con un bacio fugace e qualche parola di incoraggiamento.

Respiro profondamente prima di varcare la soglia.

"Ciao" saluto freddo con l'intenzione di rifugiarmi immediatamente al piano superiore.

"Ciao Ethan, com'è andata a scuola?" chiede mia madre.

La ignoro dirigendomi verso le scale.

"Ethan" mi chiama di nuovo.

Sospiro e chiudo gli occhi percorrendo i primi gradini.

"Ehi, ma che ti prende?"

Notando la mia indifferenza mi afferra per un braccio e sono costretto a voltarmi.

"Non ci sono andato.." non so il motivo per cui le abbia sbattuto in faccia la verità in questo modo, forse sono solo stufo.

"Cosa? Come mai?» mi guarda confusa.

"Non mi sentivo bene..."

"Allora perché non sei rimasto a casa? Dove sei stato fin ora?"

Sospiro e abbasso il capo scuotendolo.
Poi mi volto e salgo le scale rintanandomi in camera.
Sento i suoi passi sul parquet avvicinarsi all'entrata della stanza e la pressione sale.

"Ehi, che succede? Mh? Non parli più..." domanda sedendosi sul letto accanto a me e accarezzandomi i capelli.

Mi irrigidisco.

"Niente ma'. Va tutto bene, okay?"
Scuote la testa «No che non va bene. Ethan, devi parlarne quando succede qualcosa»
Mi mordo il labbro inferiore trattenendo le lacrime.

"Non posso" rispondo voltandomi verso di lei.
Ed è così che mi sento: chiuso in gabbia, impotente per parlare e raccontare come mi sento. E tu mamma, sei la persona con cui vorrei confidarmi, ma ho paura, e sono stufo di deluderti.

Lei sospira.

"Ethan, voglio aiutarti. Ma devi collaborare. Ultimamente non mi parli di niente. Un attimo sembra che tu abbia ripreso a sorridere e l'attimo dopo ho paura che tu possa farti di nuovo del male. Ti prego Ethan, io ho bisogno di sapere come stai"

La guardo fissa negli occhi lucidi.

Scoppio a piangere affondando la testa sulla sua spalla e liberando i singhiozzi. Lei mi stringe forte a se.

"Ora vuoi raccontarmi cos'è successo?» domanda accarezzandomi i capelli.

Sospiro.

"Ho fatto a botte con Alexander.." rispondo sdrammatizzando la reale situazione.

"Oh..tesoro, come mai?"

"Niente d'importante..." sospiro "Ma ora sto meglio. Sono stato con Shane oggi, non voglio rovinare la giornata."

"Eri con Shane?" domanda accarezzandomi i capelli.

Annuisco.

"È stata una sua idea saltare scuola?" domanda.

Scuoto la testa.

"No. Sono stato io a dirgli che non sarei andato oggi e lui ha preferito portarmi a fare un giro piuttosto lasciarmi chiuso in casa" rispondo e accenno un sorriso, ripensando al tempo trascorso insieme.

"Sembra che ci tenga davvero a te. Penso sia una bella persona, per quel poco che ne so."

"Lo penso anch'io" sorrido.

Lei mi guarda e mi stringe di nuovo.

Quanto vorrei non dover sopportare il peso di questo segreto...

***

La classe inizia a riempirsi, mentre il mio sguardo perso si posa su un punto casuale del pavimento e la mia mente si perde tra le più svariate fantasie.

Non riesco a togliermi dalla testa quello che ho vissuto ieri. Non credo di essermi mai sentito così bene in vita mia.

Eppure continuo a pensare alle sue parole, a quella vaghezza nei confronti dei suoi sentimenti per me. Ora mi sento un po' stupido ad avergli confessato i miei così presto.

Il problema è che ora non ho più dubbi. Per lo meno non ne ho riguardo quello che provo per lui e quello che voglio da lui.

Stanotte ho finalmente dormito, ma sono lo stesso piuttosto stanco e sento ancora un dolore allucinante tra le gambe.

È questo il prezzo per averti?

Jess mi fissa da tutta mattina. Credo abbia già capito tutto.

"Che hai?" le domando notando che mi guarda in imperterrito con un sorrisino fastidioso.

"Sputa il rospo! Ce l'hai scritto in fronte che hai scopato!"

La guardo strabuzzando gli occhi e facendole segni di abbassare la voce.

"Ma che dici? Smettila!" ribatto invano.

"Non raccontarmi mai niente tu, eh!" mi rimprovera abbracciandomi.

"Allora, com'è stato?" continua a domandare curiosa.

"Piantala Jess! Non è successoti niente!" ribatto fingendo di spingerla via da me.

"Dai!" insiste.

Io sbuffo e strizzo gli occhi.

"Okay, d'accordo. Lo ammetto. Sono andato a letto con Shane..." sussurro per non farmi sentire.

Lei caccia un urlo di gioia e le si illuminano gli occhi.

"Racconta: quando, dove e come è successo?"

"Ma un po' di cavoli tuoi?" rido.

Scorgo Shane entrare in aula e avvicinarsi immediatamente a noi. Abbasso lo sguardo arrossendo.

"Buongiorno" saluta Jess.

"Ciao piccolo" sussurra chinandosi e stampandomi un bacio sulla guancia.

Sorrido, cercando di fregandomene della possibilità che qualcuno l'abbia visto.

"Andiamo a fare un giro oggi?" si siede sul mio banco sotto gli occhi incantati di Jess.

"In realtà mia mamma vuole sapere se ti andrebbe di venire a pranzo da noi..."

Lui mi guarda stupito per qualche secondo.

"Tua madre mi ha invitato da voi?" domanda curioso.

Sorriso divertito dalla sua reazione.

"Sì, ti vuole conoscere..." mi schiarisco la gola.

Lui si gratta il collo nervoso.

"Le hai parlato di noi?" domanda con un tono di voce ambiguo.

Non capisco se sia contento o spaventato.

Scuoto la testa.

"No. Ma dice che vuole ricambiare per tutte le volte che sono stato da te."

Shane mi guarda negli occhi ancora per qualche istante e annuisce.

Allunga una mano verso la mia sotto il banco e la stringe.

"D'accordo" mi sorride. Poi si congeda dirigendosi al suo posto.

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