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Nel weekend ho fatto di tutto per distrarmi da ciò che sarebbe potuto succedere oggi. Assieme a Han ho allestito il salotto come una sala cinema e abbiamo guardato due film di fila con tanto di pop-corn, abbiamo poi assistito ad una partita di baseball in diretta dall'America il giorno dopo, e quello stesso giorno abbiamo anche provato a cucinare una torta a tre strati, con un risultato poco soddisfacente.

Ma ora non ho più nulla con cui distrarmi, sono arrivato davanti alla porta dell'agenzia quindici minuti prima dell'orario previsto e non riesco a smettere di mangiucchiarmi le unghie dall'agitazione.
Meno di cinque minuti dopo vengo raggiunto dagli altri ragazzi, che sono arrivati prendendo due taxi. Nella mia mente li avrei voluti salutare con un gran sorriso e un abbraccio ad ognuno di loro, non li vedo da troppo tempo. Quei minuti da solo davanti alla BigHit, però, mi hanno reso troppo nervoso per anche solo pensare di poterli accogliere in quel modo. Hobi è l'unico che mi viene ad abbracciare, ma soltanto per cercare di calmarmi, lo conosco e so che ha notato subito il mio stato.

Dopo dei saluti abbastanza formali a causa della pressione da parte di tutti gli altri, entriamo insieme nel palazzo.
La receptionist, dopo averci salutati in modo amichevole, ci accompagna all'ascensore.
«Al terzo piano, nell'ufficio di Bang PD. Credo voi sappiate dove sia» ci rivolge un sorriso e ci lascia appena l'ascensore arriva.

Saliamo tutti quanti in ascensore, i tre piani più lunghi della nostra vita.
«Dai ragazzi, state calmi. Tanto peggio di così non può andare» Namjoon cerca di consolarci, probabilmente sentendosi ancora il leader del gruppo che non esiste più, ma riceve soltanto cinque sguardi fulminanti.
Io guardo i piani che lentamente superiamo, «l'hai tirata, Joon» dico semplicemente, con tono apparentemente indifferente. In realtà, l'ansia e la frustrazione mi stanno divorando vivo più che agli altri.

Le porte dell'ascensore si aprono e tutti noi usciamo per dirigerci verso l'ufficio del nostro ex manager. Namjoon è in capo a tutti, seguito da Seokjin e da noi altri.
Davanti alla porta dell'ufficio, Nam sospira e si gira verso di noi.
«Ragazzi, lo so che non sono stato un buon leader e che potrebbe non essere la cosa migliore da fare in questo contesto, ma dal momento che siamo tutti qui e ci ha chiamati alla riunione come cantanti, vi va di dire per un'ultima volta il nostro motto?»
Nessuno risponde. Semplicemente quattordici occhi si guardano a vicenda per cercare di capire cosa pensano gli altri presenti.
Seokjin hyung è il primo che mette la mano nel centro, «potrebbe essere l'ultima volta che ci vediamo tutti insieme come gruppo. A me sta bene ricordarlo in questo modo»

Tutti gli altri, nessuno escluso, uniscono la mano a quella di Jin senza aggiungere altro, concordando silenziosamente con ciò che ha detto.
«Bangtan Bangtan»
«Bang Bangtan!»
Jungkook si sta evidentemente commuovendo per questo momento.
«Pensavo queste cose succedessero solo nei film» dice, lasciandosi scappare qualche lacrima, che Hoseok non perde tempo e asciuga subito dal suo viso, mentre Jimin lo abbraccia.

Appena si è calmato, finalmente Namjoon apre la porta dell'ufficio: Sihyuk era già intento a fissare l'uscio con un leggero sorriso. Spero non abbia sentito tutto quanto, sarebbe imbarazzante.
«Accomodatevi, prego» ci dice indicando le sette sedie posizionate di fronte alla sua scrivania.

Contro Tutti || Min Yoongi Where stories live. Discover now