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«Hyung, mi dovevi dire qualcosa..?», Jimin entra timidamente nel mio studio, dopo che durante la strada verso il dormitorio gliel'ho richiesto.
«Credo sia tu a dovermi dire qualcosa», mi giro con la mia sedia per guardarlo negli occhi, stracolmi di rabbia. Lui semplicemente sospira e chiude la porta alle sue spalle, sedendosi sul divano del mio studio.

«Hyung, scusami, io...»
«"Io" cosa? Che scusa vuoi usare? Jimin, ma secondo te, se non parlo à nessuno di quelle dannate canzoni, ci sarà un motivo, non credi?!»
«Ma io credevo che fossi l'unico a non saperne nulla!» si sporge in avanti e ribatte con un tono più alto di quello che aveva appena entrato, «Come posso sapere che erano canzoni tue private?»
«Smettila di cercare scuse! Io parlo al gruppo di ciò che ho finito di comporre e lo sai benissimo!» alzo anch'io il tono di voce per sovrastare il suo, «Quelle canzoni», indico il computer spento, «tutte quelle canzoni, sono uno sfogo mio, non puoi andare in giro a parlarne come se niente fosse, lo capisci?»
A questo punto quella mia e di Jimin non è più una conversazione, né una discussione. La nostra ora è una gara a chi urla di più.
«Senti, ti ho già chiesto scusa, che cosa dovrei fare ancora?! E poi, quelle canzoni, potevano anche essere incomplete o ancora da modificare per quel che ne sapevo! Appena Sihyuk-nim mi ha detto che non componi più da un po', mi è venuto spontaneo dire che in realtà stavi lavorando a diverse canzoni!»
Sarebbe anche credibile, se Sihyuk-nim non avesse esplicitamente detto "canzoni pronte per essere registrate", quindi non gli credo. So però per certo che questa discussione non porterà da nessuna parte se lui continua ad inventare scuse, quindi regolo il mio tono, cercando di risultare il più calmo possibile.
«Senti, non ci voglio nemmeno più discutere con te. Grazie per aver sbandierato al mondo di queste canzoni. Vattene e chiudi la porta prima che dica cose di cui mi possa pentire»
Indico la porta e Jimin esce senza aggiungere altro, perché sa che non scherzo sul fatto che potrei davvero dire cose che nemmeno penso.

Quando la porta si chiude, la mia rabbia straripa e mi viene una voglia impellente di rompere tutto, di uccidere qualcuno, di andarmene, scappare per sempre. Tutta questa rabbia la esprimo con un urlo. So che picchiare i cuscini non mi serve a niente, non si rompono nemmeno, e so che i miei muri riescono a trattenere ogni tipo di suono all'interno della stanza. Così con le mani tra i capelli e la testa alta verso il soffitto, tiro un urlo straziato e arrabbiato come non mai.

Contro Tutti || Min Yoongi Where stories live. Discover now