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Dopo aver passato l'intera giornata nel letto, il corpo sembra ormai paralizzato e inizio a temere che domani non riuscirò più ad alzarmi se non muovo un muscolo per altro tempo.

Bussano alla porta, ma io non riesco né a parlare, né a muovermi.
Bussano di nuovo, «Haneul, sei in casa? Ti ho portato alcune medicine» riconosco la vice di Minlee.
Mi mancano le forze per alzarmi ed andare ad aprire e non so nemmeno se le mie corde vocali sono ancora dove dovrebbero essere.
Fortunatamente dopo diversi colpi sulla porta Minlee trova la chiave che ho nascosto sotto ad una piantina per le emergenze ed entra in casa.
«Non ci posso credere, allora non stava male e ne ha approfittato!» dice, probabilmente guardandosi intorno. Solo quando arriva in camera da letto nota la mia presenza e la sua espressione è forse, più che sorpresa, sconvolta. «Haneul, ma come ti sei ridotta... Cos'è successo?» appoggia le medicine a terra e viene da me. Si avvicina al mio letto, abbassandosi per guardarmi negli occhi. Cerco di ignorare senza buoni risultati il bruciore degli occhi e la vergogna nel farmi vedere in questo stato, quindi abbasso lo sguardo.
«Haneul, tu hai pianto» si siede sul mio letto, «ti va di raccontarmi cosa succede?»
Io la guardo soltanto, lei sospira.
«E va bene, ho capito» dice, rialzandosi ed uscendo dalla camera.

La sento armeggiare con gli attrezzi della cucina, non so cosa stia facendo, né se voglio davvero scoprirlo.
Parecchi minuti più tardi la vedo tornare con una ciotola piena di gyeranjjim. All'odore delle uova miste a quello forte del cipollotto, il mio stomaco brontola.
«Certo che hai proprio il frigo vuoto. Ho cercato di metter su qualcosa con ciò che ho trovato, spero ti possa piacere», appoggia il piatto sul tavolino, io lo guardo soltanto, poi guardo Minlee.
«Che c'è? Non ti piace?»
Scuoto la testa lentamente. Il gyeranjjim è uno dei piatti che più spesso mangiavo prima di trasferirmi.
«Allora qual è il problema? Ti devo imboccare per caso?»
La guardo negli occhi. Non vorrei essere imboccata, non sono una bambina, ma nel mio stato attuale non credo di riuscire ancora a muovermi.
«E va bene, ho capito» dice prendendo la forchetta e rompendo l'uovo al vapore, soffiandoci poi sopra per raffreddarlo prima di portarlo verso la mia bocca, che prontamente apro.
Questo è il miglior gyeranjjim che abbia mai mangiato.

Contro Tutti || Min Yoongi Where stories live. Discover now