Capitolo trentaquattro

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Punto di vista di Nicole

Quando apro piano gli occhi, mi chiedo perché la mia sveglia non mi abbia svegliata come ogni mattina. Mi alzo a sedere. Cazzo, che mal di testa. Quando la mia mente ancora un po' assonnata comincia a riprendersi piano piano i miei pensieri si affollano di ricordi.

Discoteca. Birra. Alcool. Louis. Camera sua. Mi torna improvvisamente alla memoria il mio comportamento di ieri notte, cosa ho chiesto a Louis, cosa abbiamo fatto e cosa stavamo per fare. No, non può essere successo davvero.

Mi alzo da letto e mi rendo conto di essere in mutande e reggiseno. Il mio abito e i vestiti di Louis giacciono sul pavimento. Oh, cazzo.

Allora era tutto vero.

Merda, che imbarazzo! Come mi è venuto in mente di chiedere a Louis di.. che io e lui.. cazzo. Non riesco neanche a pensarci, mi fa troppo schifo e vergogna. Punto il mio sguardo verso Louis, steso ancora a letto, ma con gli occhi aperti.

"Ciao piccola." Il suo sorriso beffardo mi fa capire che, sebbene fosse ubriaco anche lui, si ricorda benissimo di ieri sera e, conoscendolo, non me lo farà dimenticare facilmente.

"Ciao.." saluto timidamente. Mi avvicino all'armadio di Louis e frugo tra i vestiti che ho portato da lui. È stata davvero una bella idea trasferire alcune mie cose qui. Prendo a caso una maglia e un paio di pantaloni e mi vesto.

"Mi porti a letto, piccola?" ridacchia Louis. Ecco. Cazzo.

Arrossisco terribilmente e metto il broncio.

"Louis, per favore.."

"Sì, non insistere piccola, arrivo.. dammi solo un attimo e.."

"Louis! Cazzo!" urlo e nascondo il viso tra le mani.

Louis ride, poi si alza in piedi e mi si avvicina. Mi abbraccia da dietro e mi da un bacio dolcissimo sulla guancia.

"Non c'è niente di cui vergognarsi." mi sussurra "È un istinto naturale, sai?"

Arrossisco ancora di più e mi stringo tra le sue braccia.

"Ma ti ricordi proprio tutto?" chiede Louis parlando un po' più forte.

"Sì" purtroppo, aggiungo nella mia testa.

Louis mi bacia di nuovo sulla guancia e poi si allontana da me e si veste a sua volta.

"Cosa si fa oggi?" chiedo, sperando che cambiare discorso tolga a Louis il pensiero di ieri sera, almeno per un po'.

"Be.. andiamo a mangiare.."

"Sì, okay, ma dopo la colazione?"

Louis ride.

"Cosa c'è?" chiedo nervosa. Cazzo, odio quando la gente mi ride in faccia e non capisco perché.

"Andiamo a pranzo adesso!"

Pranzo?

"Ma che ora è?" chiedo.

"Mezzogiorno passato." Louis mi mostra lo schermo del suo cellulare.

"Cazzo!" esclamo a bocca aperta.

"Stamattina quando è suonata la sveglia l'ho spenta e sono tornato a dormire. Dovevamo smaltire entrambi una bella sbornia e poi.. chi aveva voglia di andare a lezione?"

"E mia sorella?" chiedo. Non me ne frega un cazzo di andare in classe, quindi sono felice che Louis mi abbia lasciata dormire.

"Ti ha scritto un messaggio stamattina.. le ho risposto che avevi sonno."

Just promise... you'll remember. Where stories live. Discover now