Capitolo quarantotto

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Trascorrono quarantacinque minuti di partita, ma non riesco a concentrarmi sul gioco o a fare il tifo. Sono troppo impegnata  a spostare i miei occhi da Nicole a Louis e a volte anche a Liam. Questo triangolo amoroso o qualsiasi cosa esso sia, è veramente ridicolo e spero che mia sorella se ne renda conto prima di rovinare tutto. 

Durante il primo tempo della partita, Louis si lascia sfuggire la palla più volte ricevendo diversi insulti da parte dei compagni di squadra. Liam, dal canto suo, è quello che manifesta un comportamento più normale, gioca più o meno come al solito, lanciando solo ogni tanto un'occhiata a Louis, che non ricambia mai. I suoi occhi sono puntati quasi costantemente su Nicole. Lei finge di non notarlo e di concentrarsi sul gioco che però, a quanto pare, non fa per lei. Le uniche due volte in cui riesce a fermare la palla, è perché la riceve in faccia. Quando l'arbitro fischia per annunciare l'intervallo, sono certa che tutti e tre non aspettassero altro. 

Punto di vista di Louis 

Non ho mai giocato così male in vita mia.

Nicole.. e Liam. 

La mia ex ragazza.. e uno dei miei migliori amici.

Cos'è, un film? E da quanto va avanti questa storia? Come ha potuto Liam farmi questo? Gli avevo chiesto di starle vicino, di esserle amico mentre io non potevo, perché lei non mi voleva e perché se lei stava così era solo colpa mia. Non gli avevo chiesto di farle da amante e non avrei mai pensato che l'avrebbe fatto! Insomma, stiamo parlando di Liam! Il ragazzo per bene, che non sgarra mai e che non tradirebbe mai la sua amata ragazza. 

Un tizio alto e grosso della squadra avversaria mi passa di fianco, urtandomi di proposito e ride. 

''Eres una mierda!'' mi grida. Sei una merda? Io che in calcio sono sempre stato una cima? In spagnolo, poi.. Sospiro e vado verso il limitare del campo dove sono riuniti i miei amici. Appena li raggiungo, Denise mi porge una bottiglietta d'acqua. 

''Grazie.'' rispondo distrattamente portandomela alla bocca e spostando gli occhi su Nicole. E' seduta per terra, i capelli raccolti in una coda e le guance rosse per il caldo. Boccheggia cercando di far tornare il respiro regolare e guarda l'erba. Quanto cavolo è splendida? Anche da sudata.. Le sue gambe magre le spuntano dai pantaloni larghi. Se ne sta lì, così minuta, indifesa, così.. piccola. La mia piccola. 

Mi sposto i capelli bagnati dalla fronte e vado verso di lei. Nel momento esatto in cui Nicole se ne accorge, alza la testa alla ricerca di Liam che è in piedi accanto a lei, e gli stringe la mano. Liam sobbalza e guarda altrove. Ci credo che sobbalza.. neanche io mi ero ancora abituato del tutto al tocco delle sue mani leggere. E' qualcosa a cui non ti abitui mai, credo, e Liam non sa quanta fortuna ha adesso che quel tocco è per lui. Ma perché è per lui? Non si guardano, non si parlano, si tengono soltanto per mano, ma questo basta per farmi andare fuori di testa. Ho bisogno di sapere. 

Mi avvicino a Nicole, prendo in mano il coraggio e la chiamo. Lei alza gli occhi su di me. C'è qualcosa di strano nel suo sguardo, qualcosa che non riconosco, che non le appartiene. 

''Ti.. ti posso parlare?'' balbetto. Odio questo nervosismo che mi pervade. 

''Non avevamo detto di aspettare un po' di tempo?''

''Sì, ma.. mi prendi in giro?'' chiedo e deglutisco, in attesa della risposta.

''Perché?'' fa spallucce.

''Liam, puoi spiegarmi?'' chiedo direttamente a lui adesso.

''No..'' Liam guarda mia sorella nervoso ''Noi non..''

''Se tu ti vedi con chi vuoi perché io non posso? A parte il fatto che io e te non stiamo più assieme.'' interviene Nicole interrompendo Liam.

Vorrei ricordarle che io non mi vedevo con la maledetta ragazza di quella sera e che è stato tutto uno stupido errore, ma mi trattengo perché credo che adesso peggiorerebbe solo le cose. 

Just promise... you'll remember. Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα