Capitolo venticinque

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Cazzo, ma solo a me possono capitare queste cose.. corro dietro ad un fottuto bambino che mi ha rubato il mio fottuto cappello non si sa per quale fottuta ragione. Quando riesco a riprendermi quello che è fottutamente mio, lui scappa. E io mi perdo in una fottuta stradina secondaria, buia e deserta. Non so parlare neanche bene lo spagnolo, quindi, anche se ci fosse una fottuta persona nei paraggi non saprei come chiederle aiuto. Ma non c'è nessuno. E ovviamente non c'è campo sul cellulare. Sono circondata da casette cupe fatte di mattoni grigi e noiosi. La via stretta è talmente buia che non credo ci crescano nemmeno le piante. L'unica che pare averne avuto il coraggio giace giallina e ripiegata su se stessa in un angolo. Un magro gatto nero se ne va in giro in cerca di cibo. Mi prende il panico. Dove vado? Non mi ricordo da che parte sono arrivata e qui sembrano solo incrociarsi tante stradine tutte uguali. Se prendo quella sbagliata chissà dove andrò a finire.. C'è un gran silenzio. I miei sensi sono tutti all'erta, come di notte, quando hai appena fatto un brutto sogno e appena ti risvegli, tra il silenzio della notte sembrano nascondersi tutti i rumori dei tuoi incubi più brutti. Il gatto magro miagola facendomi sobbalzare. Cazzo, che inquietante. Afferro il cellulare spostandomi disperatamente avanti e indietro per cercare di trovare un punto dove sia possibile effettuare una chiamata. Niente. Il mio respiro accelera e io continuo a guardarmi intorno senza capire quale strada imboccare, quale istinto seguire. Alzo gli occhi al cielo, disperata e li spalanco quando vedo quel che vedo. C'è una specie di ponticello dieci metri sopra la mia testa che collega due terrazze vicine, e due persone ci camminano sopra. È la mia occasione. Voglio gridare aiuto, ma come cazzo si dice in spagnolo?? Mentre ci penso, una delle due persone, che non hanno ancora notato la mia presenza, sparisce all'interno di uno dei due edifici collegati.

"HELP!" urlo a pieni polmoni prima che anche l'altra persona se ne vada. L'inglese lo capiscono tutti, no? "Me he perdido!" aggiungo poi. La persona si ferma sul posto e poi corre dentro all'edificio anche lei. Non mi ha sentito? Le ho fatto paura?? Mi siedo su una gradinata sporca e rovinata e cerco di calmarmi per pensare a cosa potrei fare adesso. La mia mente tuttavia è troppo impaurita e non riesco a portare a termine un ragionamento. Non appena un'ombra scura sbuca da una stradina a pochi metri da me, istintivamente mollo un urlo. La figura si avvicina e a me non viene in mente altro da fare che scappare. Non so dove sto andando, ma scappo dal mio inseguitore nascosto nel buio. Corro per pochi metri sentendo i suoi passi alle mie spalle e poi mi afferra. Per un attimo mi agito e cerco di liberarmi, ma subito dopo riconosco quella presa, quelle braccia forti e magre al tempo stesso, quel profumo..

"Calma, piccola." sussurra Louis.

Mi calmo. Prima di tutto sento sollievo perché non devo avere più paura, adesso che c'è lui. Poi mi rendo conto che quel lui è la persona a cui penso ininterrottamente da cinque giorni. Allora qualcosa mi si accende dentro, come se quel bruciore di quest'ultimo periodo avesse finalmente trovato il modo di esplodere. Louis non mi ha ancora lasciato, mi tiene ancora stretta quando mi giro verso di lui e lo bacio. Appena mi piombo addosso a lui e tocco la sua bocca con la mia, sento la sua sorpresa. Sono presa da una passione indescrivibile sentendolo respirare così vicino a me, sentendo le nostre labbra attaccate. Dopo un attimo di confusione, Louis sembra sentire lo stesso. Sposta le mani sulla mia nuca per spingermi ancora di più contro di lui. Poi apre la bocca e io lo seguo. È una bacio frenetico. Louis mi è mancato troppo e non ho più resistito. Non riesco a fermarmi, neanche, anzi soprattutto quando sento la pressione della lingua di Louis sulla mia. Louis sembra calmarsi piano piano, rallenta i movimenti. Non so cosa mi prenda, ma ho paura che si allontani e non voglio. Come a mo' di protesta gli mordo il labbro inferiore. Lo sento mugugnare di dolore, prima che mi baci di nuovo. Il cuore mi batte a mille e respiro più freneticamente contro di Louis. Dopo un po', improvvisamente, come è successo, tutto finisce. Adesso sono vicina a Louis e lo guardo dritto negli occhi azzurri cristallini. Lui sposta le mani dai miei capelli.

Just promise... you'll remember. Où les histoires vivent. Découvrez maintenant