Capitolo dieci

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Dopo il test, e dopo aver pranzato, mi dirigo verso la mia camera. Sono piuttosto stanca e spero di poter riposare un po'. Mi stendo a letto e prendo tra le mani un libro che avevo giusto cominciato a leggere prima di partire per Barcellona. Shadowhunters- città di ossa, si chiama e, anche se sono solo all'inizio, lo trovo bellissimo. È un fantasy con un pizzico di romantico all'interno. Tutto rimescolato, ne esce una di quelle storie che amo e con le quali sogno.

Mi stendo a letto e apro il libro al capitolo dove sono arrivata. La protagonista mi somiglia parecchio e il ragazzo di cui credo proprio si innamorerà è ovviamente il più figo di tutti. È sempre così, nei libri. E la mia ingenuità mi ha portata a crescere con l'idea che sarebbe stato così anche per me, che una volta o l'altra mentre stavo inciampando sotto la pioggia sarebbe comparso da chissà dove un ragazzo bellissimo a salvarmi. Ma non è mai successo, ovviamente. Nella vita reale ti salvi da solo, oppure cadi. Lascio perdere i miei pensieri filosofici e mi lancio a capofitto in quel mondo magico in cui vorrei vivere anch'io.

Punto di vista di Nicole

Dopo pranzo mi stendo a letto e decido di non fare assolutamente un cazzo. Fissare il soffitto è anche troppo faticoso dopo quell'ora e mezza di test che neanche ho finito. Cazzo. Per non parlare di Louis, fastidioso come una mosca che non mi ha lasciata in pace un attimo. Mi ha fatto un sacco di domande su di me. La maggior parte non le ho neanche sentite e le altre non le ricordo, ma erano tutte cazzate. Perché fa così? Non mi è mai capitato prima. Di solito i ragazzi smammano quando vedono che sono così timida e scorbutica, e a me sta bene così. Mi è sempre stato bene così.

Punto di vista di Denise

Metto giù il libro alle tre e mezza circa. Sono andata avanti di parecchi capitoli e ora mi trovo circa a metà. Sto divorando questo libro come una belva affamata fa con la sua preda. Si direbbe che io sia affamata di avventure, ma non è che qui non ne stia avendo. Mi mancano un po' i ragazzi. Alla fine mi piacciono, più o meno. Tranne Harry ovviamente che mi da sui nervi. Non credo sia cattivo però.. dev'essere solo orgoglioso o qualcosa di simile. E vuole sempre avere ragione.

Mi alzo e decido di fare un giro per il campus. Voglio conoscere meglio il posto.

Busso alla stanza di Nicole.

"Eh?" borbotta lei da dentro.

"Vieni a fare una passeggiata?"

"No. Sono stanca."

"Okay" dico "ci vediamo quando torno"

"Ciao" risponde lei con voce assonnata.

Indugio un attimo davanti alla porta di Demi, ma poi preferisco non bussare. Andare a zonzo da sola mi aiuterà a responsabilizzarmi e a non avere sempre bisogno degli altri.

Esco dallo stabilimento uno. Le strade sono vuote, tolto qualche ragazzo solitario come me che passeggia. In questa zona ci sono solo dormitori, una lunga fila di edifici tutti uguali. Cammino fino a raggiungere la mensa. Dopo essa c'è una specie di bivio. Da una parte una strada asfaltata in salita che porta al college dove abbiamo fatto il test stamani e dall'altra un boschetto buio che, nonostante la mia curiosità speri il contrario, non attraverseró da sola. Imbocco la stradina e sento una voce stridula chiamarmi alle mie spalle. Prima di voltarmi so chi è.

"Ehi" saluto Jessie che mi viene incontro.

"Che fai?" chiede. Indossa una maglia chiara con una spalla scoperta. Si è cambiata da stamattina. I capelli lunghi raccolti con un fermaglio.

"Niente.. un giro" dico.

"Andiamo da Starbucks?"

"C'è Starbucks qui?" chiedo sorpresa.

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