Capitolo diciotto

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Il pomeriggio trascorre tranquillo: una passeggiata con Jessie fino a Starbucks, un caffè, una chiacchierata. Poi in camera mia a mettere in ordine un po' le mie cose, doccia calda e ben presto è ora di cena.. e mia sorella ancora non si è fatta sentire. Mi sento in colpa e continuo a rileggere quel messaggio che le ho scritto, che mi sembra sempre più stupido e inappropriato. Divertitevi diceva.. sembra una presa in giro effettivamente, ma io intendevo solo che speravo che anche loro passassero una bella serata, per quanto possibile. Non mi va di andare a divertirmi sapendo che non è tutto okay tra noi. Afferro il cellulare e la chiamo, senza aspettarmi che risponda, ma sperandolo.

Dopo qualche squillo è la voce di Demi a parlare.

"Denise?" chiede.

Cosa succede oggi?? Busso a mia sorella e risponde Ariana, chiamo mia sorella e risponde Demi! Se la invito a fare un giro fuori mi ritrovo Jessie??

"Demi? Dov'è mia sorella? Immagino sia ancora arrabbiata.."

"Non sta bene in realtà e non voleva risponderti. Puoi venire nella sua stanza?"

"Arrivo subito."

Riattacco e balzo fuori dalla stanza, precipitandomi fuori da quella di mia sorella. Cosa le è successo? Cos'ha? Busso e mi apre Demi.

"Entra, ti avviso che non voleva venissi però."

"Oh, non me ne importa niente." borbotto e la spingo da parte. Mia sorella è stesa a letto. È pallida e ha due profonde occhiaie.

"Niki!" esclamo e mi fiondo accanto a lei "cosa c'è? Cos'hai?"

Mi guarda arrabbiata.

"Ha la febbre. Alta." spiega Demi "ma non vuole contattare nessuno. Neanche la vostra accompagnatrice."

Tocco la fronte di Nicole. È bollente.

"Ma quando è successo?" chiedo poi alzo il tono, visto che mia sorella sembra decisa a rimanere muta "Nicole! Da quando stai male?"

"Avevo mal di testa stamattina e poi mi è salita la febbre."

"Hai preso la tachipirina?"

Scuote la testa.

"Ce l'hai nella tua valigia."

Adesso le parlo con tono arrabbiato.

"Ma sei un'idiota?? Perché non mi hai chiamato, scusa?"

Adesso urla anche lei.

"Idiota? Se sei venuta qua per insultarmi, puoi tornare da dove sei venuta, che non ti ha invitato nessuno!"

"Smettila di fare la bambina!" ribatto.

"No!" interviene Demi zittendoci entrambe "smettetela tutte e due!"

"Hai ragione.." dico e mi calmo. Mia sorella torna al suo precedete silenzio.

"Vado a prenderti le pastiglie, voi intanto chiamate Delia." esco dalla stanza e rovisto nella mia valigia piena alla ricerca della scatola rosa e viola della tachipirina. Comincio ad innervosirmi come ogni volta quando non trovo qualcosa, ma poi, sotto una maglietta stropicciata, le mie dita incontrano finalmente la scatoletta di cartone. Torno da mia sorella con il bottino.

"Okay, la ringrazio, poi le faremo sapere, arrivederci." Demi riattacca appena metto piede nella stanza.

"Cosa ha detto?" chiedo prendendo un bicchiere dal bagno e riempendolo di acqua.

"Ha detto che Nicole richiede l'assistenza di qualcuno. Stasera posso stare io con lei, ma domani sono a Barcellona.. e anche tu. Ho chiesto a Delia se potevamo saltare l'uscita, ma ha detto di no. Vuole venire ad assisterla lei.."

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