Capitolo sei

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Sgrano gli occhi.

Seduto sul bordo del letto c'è un ragazzo. O meglio.. c'è Harry. Mi nota subito e scatta in piedi.

"Cosa fai in camera mia?" chiediamo all'unisono. La sua voce è profonda.

"Questa è la mia camera." enfatizza il "mia" mentre lo dice.

"Io.. non lo so.. mi hanno dato questa chiave." dico.

Lui si avvicina, prende la mia chiave in mano e la confronta con la sua. Non posso crederci, sono identiche. Stesso numero, stessa lettera.

"Cazzo" dice piano e poi se ne va con entrambe le tessere.

"Ehi, aspetta!" gli corro dietro urlando, ma lui finge di non vedermi. Sposto la valigia, la posiziono in modo che tenga aperta la porta e raggiungo in fretta Harry. Lui non si ferma.

"Harry!" lo chiamo.

Si gira all'improvviso. Ha degli splendidi occhi verdi.

"Come sai come mi chiamo?" sbotta.

"Me l'ha detto Louis.." spiego. Mi aspetto che mi chieda come mi chiamo io, ma non lo fa. Quindi mi presento da sola.

"Io mi chiamo Denise."

"Okay.." risponde lui girandosi per andare via.

"E tu hai la mia chiave!" aggiungo.

"Sì, vado a mostrare lo sbaglio e a farti cambiare di camera."

Cosa? Io non voglio cambiare di camera. Voglio stare vicino a mia sorella.

"No. Io non cambio la camera." mi lamento continuando a camminare.

Harry si gira di nuovo e per poco non gli sbatto addosso.

"Ho già sistemato la mia roba e non mi va di spostare tutto quindi tu cambi camera." spiega come se fosse una cosa ovvia.

"No.. io.." borbotto.

"Ti sposto io le valige fino al nuovo dormitorio." propone. 

Ma chi gli ha detto che cambierò anche dormitorio? Non mi piace questo ragazzo. Considera solo sé stesso e poi non mi ascolta.

"Non è questo. È che mia sorella ha la stanza numero tre, quella vicino alla mia.."

"Alla mia. Non alla tua." specifica lui. Mi fa ribollire il sangue, ma lo ignoro e continuo.

"Voglio stare vicino a mia sorella."

Con mia sorpresa comincia a ridere.

"Cosa c'è?" chiedo arrabbiata.

"Sei in un college, dove puoi conoscere chiunque e fare quello che vuoi e tu vuoi fare la mammina con tua sorella?"

Questa volta mi fa davvero arrabbiare. Come si permette?

"Senti, facciamo così: andiamo all'ufficio informazioni, chiediamo chi è nella stanza di chi, come mai e chi deve si sposterà." cerco di mettere ordine a questa situazione assurda.

"Okay" dice sorprendendomi di nuovo, ma poi aggiunge "Se ho ragione io cosa mi dai?" ghigna.

Come?

"Eh?" chiedo.

"Ripeto, se ho ragione io e quella è la mia camera, cosa ottengo come vittoria?"

Scherza, sicuro che scherza.

"Divertente, proprio divertente." sto al suo gioco "se hai ragione.. mhhh allora usciró con te una sera!" non so da dove mi viene questa idea o perché l'ho detta, ma non vorrei averlo fatto.

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