Capitolo trentuno

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Punto di vista di Nicole
Non vengo a cena stasera, ho mal di testa.

Leggo il messaggio di mia sorella mentre mi preparo per andare in mensa. Come no.. co sto cazzo che ha solo mal di testa. Chissà cosa le è successo, magari con Harry.. Non voglio chiederglielo comunque, non sono una persona impicciona, anzi non me ne frega un cazzo degli affari altrui. Se avrà bisogno di parlare con qualcuno allora, però, sarò disponibile, come sempre.

Esco dalla mia camera, busso a Demi, andiamo verso la mensa, mangiamo, torniamo verso la camera.. Stessa storia da più di dieci giorni, cazzo, mi annoio anche solo a raccontarla. Questa vacanza non è male, ma purtroppo non è una vacanza e basta, è una vacanza studio, ed è questo che mi da fastidio. Chi cazzo ha voglia di studiare anche in estate?? Anche se mi sembra ancora strano che una come me possa ammettere una cosa del genere, la cosa più bella che mi sia successa qui, è stato Louis.

"Piccola!!" ed eccolo, sempre dappertutto questo ragazzo.

"Ciao" lo saluto. Mi ha raggiunta appena prima che entrassi nel mio stabilimento.

"Io vado, notte." Demi sorride e sparisce dietro la porta.

"Siamo soli, adesso, Niki." sorride Louis.

"Niki? Da quando mi chiami Niki?"

"Era per cambiare.. piccola ti piace di più?"

Cazzo, non voglio dirgli di sì. Mi giro dall'altra parte sperando che cambi discorso. Ma ovviamente, insiste.

"Piccola? Dai dimmi la verità!"

"Sì.." ammetto infine.

"Ti piace di più?"

Annuisco.

"Piccola, tu ti devi vergognare meno, sai? Sono il tuo ragazzo, puoi dirmi tutto adesso."

Arrossisco.

"Andiamo?"

"Dove andiamo?" chiedo confusa. Non mi ricordo che mi abbia invitata da qualche parte.. a parte il fatto che Louis parla talmente tanto che a volte non lo ascolto, quindi potrei non averlo sentito..

"Andiamo nella tua camera! Ieri non mi hai voluto e poi ti sei pentita. Non vorrai fare lo stesso errore stasera.."

Cazzo, mia sorella e il suo messaggio di merda.

"No.." dico piano. In realtà voglio che Louis venga, ma preferisco continuare  a fare la preziosa. Mi piace quando mi prega e insiste e so che lo farà anche adesso.

"Okay" dice Louis sorprendendomi e si gira per andarsene.

Cazzo.

"Louis" lo chiamo, lui mi guarda, sulle sue labbra un sorriso di vittoria "Resti?" chiedo, umiliandomi.

"Certo, piccola, se proprio insisti." si finge obbligato e supera la porta dello stabilimento.

"Coglione." dico piano e Louis ride.

In pochi secondi siamo nella mia stanza. L'ultima volta che Louis ci è stato io ero ammalata e non volevo ammettere né a me stessa, né a Louis, che mi ero innamorata di lui.

"Posso sedermi, no?" chiede mentre si appoggia alla mia sedia.

"Be, ormai sei già seduto.." sbuffo.

"Già, faccio come fosse casa mia, tu da me puoi fare come a casa tua."

Sorrido.

Silenzio.

Just promise... you'll remember. Where stories live. Discover now