Capitolo cinque

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Punto di vista di Denise

Cammino verso il mio posto. L'incontro con Ariana mi ha messa un po' a disagio. È brutto pensare che dei ragazzi possano chiudere in bagno una ragazzina così carina. Stringo i pugni dal nervoso. Ariana siede in uno degli ultimi posti dell'aereo. Io e Nicole siamo circa a metà. Scorro in fretta con gli occhi tra i sedili per trovare il mio posto libero, vicino a mia sorella, ma mi sorprendo quando i miei occhi si posano sul ragazzo caviglie tatuate che occupa il mio sedile. Ride, mia sorella guarda fuori dal finestrino. Solita associale. Rido. Vorrei stare a guardare la scena da lontano, ma un'hostess che trascina un pesante carrello di metallo mi spinge avanti.

"Señorita..perdone." spagnolo? Penso. Ma poi mi ricordo che sto andando in Spagna con una compagnia di volo spagnola.

"Oh.. no, no! Perdone.. yo.." farfuglio e sgattaiolo fino al mio posto. Né Nicole né il ragazzo seduto accanto a lei mi hanno ancora notata quando inciampo in una borsa sotto il sedile dietro al mio (o almeno a quello che era mio prima che un ospite decidesse che voleva avere una conversazione con mia sorella) e cado diritta sul ragazzo.

Le sue braccia mi prendono con forza e io posso sentire i suoi muscoli premere su di me. Arrossisco terribilmente e scatto a sedere.

"Perdone!" urlo senza rendermi conto che sto parlando spagnolo.

Il ragazzo ride.

"No hay ningun problema!" esclama con accento inglese. Arrossisco, possibilmente, ancora di più.

"Puoi tornare a sederti in braccio se vuoi." dice facendo l'occhiolino. Io resto ferma sul posto di fianco al suo.

"Ti piace prendermi in giro?" non so dove trovo il coraggio di fargli quella domanda, ma ho l"impressione che questo ragazzo non ci abbia mai prese sul serio, sin dall'inizio.

Lui sembra rimanerci un po' male.

"Ma no, fa sempre così lui." dice una voce dal sedile anteriore. È Niall. Giusto. Se ce n'è uno ci dovranno essere anche gli altri quattro. Si muovono in branco. Quindi io ero seduta dietro a Niall e non me ne sono accorta. Grandioso.

Il ragazzo caviglie tatuate si alza e mi scavalca per andare al suo posto.

"Ci si vede Denise" mi dice sorridendo.. quando gli ho detto il mio nome? "Piccola" dice poi rivolgendosi a mia sorella. La guardo in cerca di spiegazioni e lei arrossisce. Vicino a Niall ci sono altri due ragazzi della comitiva. Uno, con la carnagione olivastra e un po' di barba scura, dorme, mentre l'altro, più robusto rispetto ai suoi amici, ascolta interessato la nostra conversazione. Quando si accorge che lo guardo mi saluta.

"Ciao" dice con un lieve sorriso.

"Ciao" dico velocemente e poi sparisco dalla sua visuale sedendomi di nuovo al mio posto originale. Non reggerei una conversazione con nessun'altro di loro. Ho bisogno di stare un po' tranquilla. Guardo un attimo verso il ragazzo che era seduto qui prima, ora siede vicino all'ultimo dei cinque amici. Quello figo l'aveva descritto caviglie tatuate. Lo guardo. Ha qualcosa di diverso in effetti, qualcosa di davvero attraente. Ha gli occhi semichiusi e sta ascoltando musica con le cuffie. La gamba sinistra appoggiata sul suo ginocchio destro. Si sposta i capelli con un rapido movimento della testa. Un boccolo solo gli ricade in fronte adesso. Non mi accorgo che lo sto fissando da troppo tempo, ma se ne accorge il ragazzo con le caviglie tatuate. Mi guarda con uno sguardo d'intesa, indica Harry (si chiamava così, no?) e ride. Guardo altrove fingendomi scocciata, ma sono sicura che lui vede il sorriso sulle mie labbra e sorride compiaciuto a sua volta. Sì, Harry è figo.

Quando scendiamo dall'aereo i ragazzi si volatilizzano e mi ritrovo da sola con Nicole. Bene, abbiamo un po' di cose da dirci. In aereo non ci siamo più rivolte la parola o quasi, sapevamo che avrebbero ascoltato. Quando raggiungiamo il nastro trasportatore, mentre aspettiamo le nostre valigie, comincio a parlare. Delia è con noi, ma sta chiacchierando con la stessa guida che aveva conosciuto all'aeroporto in Inghilterra, quindi non è interessata ai nostri discorsi.

"Cosa ne pensi?" chiedo.

"Cosa ne penso di cosa?" la voce di mia sorella è profonda. Temo si sia arrabbiata.

"Dei ragazzi.. ma, Nicole ti sei arrabbiata?"

Non mi risponde.

"Nicole.."

"Un po'."

"Per cosa? Cosa ho fatto?"

"Mi hai lasciato lì da sola per tutto quel tempo e.. non so.. non sapevo cosa fare.."

"C'è stato un imprevisto, sarei tornata prima.." mi giustifico "mi dispiace."

"Quale imprevisto?" chiede, la voce addolcita.

"Una ragazza era rimasta chiusa in bagno e l'ho aiutata ad uscire." spiego.

"Cazzo! Film d'azione?" chiede entusiasta. È incredibile come cambi velocemente stato d'animo.

"Già! Ma non c'è molto da scherzare, è una ragazza carina, ma strana e credo l'abbiano rinchiusa per quello." il mio tono è triste.

"Anche io sono strana, ma non mi hanno mai bloccata al cesso!"

Scoppio a ridere, ma mi ricompongo subito. Voglio chiederle dei ragazzi che parlavano con lei mentre non c'ero.. ma non so se è il migliore argomento adesso. Cerco di girarci attorno.

"Ehm.. il ragazzo con le caviglie.."

"Louis, ha detto che si chiama Louis." mi corregge Nicole. Mi piace molto come nome, gli si addice.

"Louis.. cosa voleva?"

"Presentarci Niall.. come se me ne fosse fregato qualcosa.." sbuffa Nicole.

"Ah" non so cos'altro dire, non sembra che l'argomento le piaccia, così aspetto le valige in silenzio.

Arriviamo alle quattro di pomeriggio per un ritardo nel recapitare i bagagli e io sono davvero esausta. Delia ci accompagna dentro ai cancelli fino al nostro dormitorio.

"Queste sono le vostre chiavi." dice consegnandocele "A me piace lasciare i ragazzi liberi, quindi ora vi lascio. Per  ogni evenienza, sono all'edificio all'inizio della strada.. sapete, no?" poi saluta e se ne va.

Noi rimaniamo in piedi, impalate.

"La vostra giuda starà sempre con voi e vi accompagnerà ovunque e bla bla" mia sorella fa l'eco a mia mamma "Vedo come! Appena ha potuto ci ha scaricate!"

"La vuoi smettere di lamentarti sempre?" le chiedo scocciata "Andiamo. Voglio vedere la mia camera."

Il campus è molto grande. Proprio come uno di quelli universitari. Sembra un piccolo paesino e ci sono un sacco di edifici. Adesso sono troppo stanca per pensarci, ma più tardi voglio fare un giro e conoscerli tutti. Il nostro dormitorio è un grande stabile di colore bianco distinguibile da tanti altri per un grande numero 1 svettante sulla cima.

Ci avviviamo alla porta d'entrata e la spingiamo piano per entrare. Un piccolo ingresso con una parete tempestata di volantini scritti tutti in spagnolo. Devo ancora abituarmici, a vedere tutto in una lingua che non è la mia.

Dopo l'ingresso si allungano due corridoi. Guardo la tessera che Delia mi ha dato in mano, la mia chiave magnetica. Recita: 4B

Quindi stanza quattro.. corridoio B.

"Cosa dice la tua tessera?" chiedo a mia sorella, sperando che ci abbiano sistemate nello stesso corridoio.

"3B"

Perfetto.

Inserisco la tessera del corridoio B al suo posto per sbloccare la porta e mia sorella mi segue. Trascino la mia pesante valigia e ho ancora lo zaino in spalla, non ce la faccio più. Leggo i numeri sulle porte delle stanze. 1..2..3..4 La mia è l'ultima, in fondo. Quella di mia sorella è appena prima della mia.

"Secondo te chi c'è nelle altre stanze?" chiedo curiosa.

"Non so." dice mia sorella con scarso interesse, poi entra in camera e io faccio lo stesso.

Ma la mia camera è già occupata.

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