Capitolo 11~la palestra Inabikari

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Il giorno dopo, sulla squadra verso la scuola, Martina incontrò a Bobby.
<<ciao Bobby>> gli disse correndogli incontro. <<hey Martina, stai andando a scuola?>> Martina fece di sì col capo. <<perfetto, allora andiamo insieme. Le sorrise.

Durante il tragitto c'era silenzio tra i due, seguito anche da dell'imbarazzo. Entrambi erano degli ex membri della Royal Academy, lei sapeva la vera identità di lui e lui sapeva la vera identità di lei. Proprio per questo non si parlavano, per non sentirsi dire cose brutte.

Quello ad aprire bocca per primo, fu proprio Bobby:<<allora, non ti hanno ancora beccato?>> Martina lo osservò. <<cosa intendi dire?>> fece finta di niente. <<lo sai benissimo>> Martina continuò a squadrarlo. <<guarda che ti dovrei fare io una domanda simile. Di sicuro non ho tradito nessuno della Raimon>>
<<al comandante non si può disobbedire, è la regola, e tu la conosci bene>> si mise le mani dietro alla testa. <<per questo ho lasciato la Royal. Sai bene tutto quello che mi ha fatto. Ancora non capisco come fate a prendere ancora ordini da quella lurida persona>> Martina strinse i pugni al pensiero di quel maltrattamento che subì negli anni passati in quella scuola.

<<ciao ragazzi!>> sentirono una voce allegra alle loro spalle. Si voltarono all'unisono e videro il loro capitano, affiancato dal numero dieci. <<hey capitano>> disse Martina, mentre Bobby gli fece un cenno. <<seguitemi nella sede del club che vi devo parlare>> disse spingendo Bobby e facendo il suo classico sorriso. I due si avviarono, mentre Martina e Axel rimasero indietro.

<<tutto bene? Sembri arrabbiata?>> le chiese. <<si... si, tranquillo. Ora raggiungiamoli>> entrarono nella sede, dove la squadra era già tutta riunita. I due si misero infondo alla stanza, ad osservare il proprio capitano. <<allora Mark? Che ci devi dire?>> insistette Nathan, morendo dalla curiosità. <<tra una settimana ci sarà la partita contro la Brainwashing, e ho preparato un allenamento speciale per tutti voi...>> il capitano della Raimon fu interrotto dal cigolio della porta. <<oh, Nelly sei tu>> disse Mark nel vedere entrare la ragazza dai lunghi capelli rossi. <<ho una buona notizia per voi. Venire con me>> detto questo, si precipitò fuori, seguita dal resto della squadra.

Si diressero verso il lato opposto della scuola, uno di quei lati dimenticati e che nessuno frequentava. Si fermarono di fronte ad una grande porta in ferro, con sopra disegnati due fulmini.

<<Nelly, cos'è questo posto?>> le chiese Mark. <<ha un'aria molto vecchia>> aggiunse Steve. <<e anche molto puzzolente>> continuò Jack. <<questa qui dietro, si chiama palestra Inabikari, la palestra dove David Evans allenava la leggendaria Inazuma Eleven>> spiegò Nelly. È facile immaginare ciò che stava per fare Mark...

Iniziò a saltellare intorno alla squadra dicendo:<<fantastico! Ragazzi, qui ci possiamo allenare senza che i nostri avversari ci possano vedere! Forza andiamo!>> tentò di entrare ma fu interrotta dalla rossa. <<come pretendi allenarti se non sai come si usa?>>
<<come scusa?>>

Iniziò a spiegare una seria di noiosi marchingegni. Alla fine della breve lezione di informatica, i giocatori della Raimon entrarono dentro.

Martina osservò attentamente la stanza. Era gigantesca, e c'erano vari attrezzi al loro interno.

Si divisero in vari gruppi d'allenamento. Martina e Axel facevano quello per potenziare il dribbling e la finalizzazione. C'era una specie di tapirulan con sopra vari ostacoli da superare. Alla fine, si trovava una porta coperta, con dei buchi della grandezza del pallone ai lati.

<<chi fa per primo?>> chiese la ragazza osservando uno degli ostacoli. Era una grossa palla rossa, attaccata al marchingegno da un filo.
<<vado io>> disse Axel ed andò a posizionarsi. Cliccò un pulsante verde che faceva incominciare l'allenamento, e partì. Il tapirulan iniziò a muoversi, ma nel lato opposto alla porta, la palla iniziò a fare dei movimenti da destra verso sinistra. Axel riuscì a schivare il primo ostacolo (dei paletti di legno, con poca distanza tra di loro). Al secondo ostacolo inciampò e la macchina si stoppò.

<<Axel>>-urlò Martina andandogli incontro-<<ti sei fatto male?>> chiese successivamente aiutandolo ad alzarsi. <<n-no, tranquilla. Sembra più difficile del previsto>> si guardarono negli occhi. <<ora tocca a te>>

Martina cliccò il pulsante e partì. Correre sul tapirulan, non era facile, se poi ci dobbiamo aggiungere una successione di pali e una palla gigante che ti fa rischiare la perdita di un osso, allora sì che il gioco si fa duro.

Con grande velocità, riuscì a superare il primo ostacolo, e per un pelo il secondo. Fece un sospiro di sollievo, ma poi la colpì quella grossa palla. Martina cadde dalla macchina ed Axel le venne incontro. Si toccò la spalla che pulsava e, grazie anche all'aiuto del biondo, si mise a sedere.

<<è troppo pericoloso questo esercizio>> disse il ragazzo. <<è vero, ma non ci possiamo arrendere così facilmente>> la mora si alzò e ricominciò l'allenamento.

Erano passate due ore, quando Martina riuscì finalmente a finire la prima parte. Ora doveva solo riuscire a centrare uno dei buchi, la parte più facile (per lei). Anche Axel era ad un buon punto, però quella palla lo stava facendo uscire pazzo.
Quando riuscì a farlo tutto, decise di aumentare la difficoltà, rendendo il tapirulan sempre più veloce.

Al termine degli allenamenti, tutta la squadra della Raimon era distrutta. Non c'era un giocatore privo di graffi.

<<è veramente dura>> disse Kevin. <<è vero, ma non possiamo arrenderci proprio ora>> gli rispose Axel. Guardò le sue spalle, dove c'era Martina che si massaggiava la gamba ferita. <<ragazzi, Axel ha ragione->> iniziò a dire Mark, mentre Axel continuava a guardare la mora. <<ti fa tanto male?>> le sussurrò. <<tranquillo>> cercò di sorridere e di non far vedere il dolore che stava provando. <<te l'ho detto che hai esagerato con gli esercizi>>
<<te lo ripeto, sto bene>> gli mise una mano sulla spalla.

Martina già si era cambiata, e raggiunse Celia e Silvia fuori agli spogliatoi.
<<Come sono andati gli allenamenti?>> le chiese la ragazza coi capelli verdi. <<sono sicuramente migliorata, ma anche dolorante...>> si grattò la nuca. <<se volete migliorare, dovete allenarmi duramente. E questo->> Celia la zittì col dito. <<parliamo di cose più importanti... tu ed Axel...>> fece una faccia maliziosa. Le guancia di Martina andarono a fuoco. <<io ed Axel cosa?>> mentì. <<dai, si vede che ti piace>> continuò la sorella. Si vede che lo sangue era lo stesso. Anche se non avevano passato gran parte della loro vita insieme, la capiva meglio di chiunque altro.

<<allora? Ho ragione? Guarda che a noi lo puoi dire, siamo amiche>> attraverso quelle parole, il cuore di Martina si sciolse come un ghiacciolo il 15 agosto. <<beh, non ho mai avuto delle amiche...>> disse abbastanza imbarazzata. <<neanche nella tua vecchia scuola?>>
<<no, diciamo che non potevo>> abbassò il capo. <<vedo che non hai tanta voglia di parlarne>> disse Silvia. <<s-si, in effetti si>>
<<beh, cambiamo discorso. Ti piace giusto?>> continuò Celia.

Martina ragionò molto sul se dire o no la verità. Eppure, le due manager si erano dimostrate amiche vere...

<<si nota tanto, vero?>>
<<avevo ragione? Ragazze, io sono un genio!>> esclamò Celia, con aria altezzosa. <<secondo me gli piaci>> disse Silvia. <<no, non penso proprio>>
Silvia provò a rispondere, ma fu interrotta dall'arrivo degli altri membri della squadra.

Mark, Axel e Nathan andarono incontro alle tre ragazze, mentre gli altri se ne andarono.

<<ragazze, ho avuto una fantastica idea!>>-disse il capitano, facendo il suo classico sorriso-<<perché non venite tutte quante a cena da me?>>
<<è una fantastica idea, Mark>> esclamò Silvia. <<ma non è che disturbiamo?>> disse Martina timidamente. <<ma che! Forza, andiamo!>> disse ed iniziò ad incamminarsi verso casa sua, seguito dai suoi cinque amici.

Inazuma Eleven: La ragazza di GhiaccioWhere stories live. Discover now