Capitolo 7 L'incubo e la partita contro la Wild

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Martina raggiunse gli altri alla torre Inazuma, però non guardò in faccia a nessuno, aveva ancora le lacrime agli occhi. Neanche la rabbia le era passata.

<<hey Marti, stai bene?>> le chiese il capitano. La mora gli fece di sì col capo e si andò ad allenare. Mark si trovava con Jack a fare l'allenamento speciale, mentre Nathan e Kevin stavano aiutando Axel. Il resto della squadra si stava allenando in disparte.

Martina non aveva voglia di allenarsi con gli altri, per questo prese un pallone e si allontanò dal gruppo. Fece qualche palleggio e qualche tiro contro il muro. Continuava a pensare a suo fratello. Come aveva potuto?

Le stavano per riscendere le lacrime, ma le trattenne quando vide Steve arrivare verso di lei. <<hey>> le disse. <<ciao>> rispose freddamente e distogliendo lo sguardo. <<ti vedo strana, sicura di stare bene? Con me ne puoi parlare>> era gentile da parte sua, ma era troppo pericoloso parlare del suo passato ad ogni singolo membro della Raimon. L'avrebbero sicuramente esclusa dalla squadra, cosa che non voleva, per niente. Si era affezionata a quei ragazzi, e voleva vincere con loro la coppa.

<<ti ripeto, sto bene, tranquillo. Ora lasciami stare, voglio allenarmi>> il ragazzo se ne andò, abbastanza sbigottito.

Martina si allenò fino allo sfinimento, finché le sue gambe lo consentirono. Si sedette su una panchina. Ormai quanti tutti i ragazzi se ne erano andati, tranne Axel, Kevin e Nathan. Loro si stavano allenando da oggi alle 16. Erano molto determinati, perciò a Martina stavano simpatici.

<<Axel, sicuro di poter continuare?>> sentì dire da Nathan. <<io sto bene. E voi?>> rispose la voce cupa del biondo. <<abbiamo solo le braccia un po' gonfie, ma possiamo continuare>> rispose Kevin, e vari rumori le fecero capire che l'allenamento stava continuando.

<<Ciao Marti, hai finito l'allenamento?>> le chiese una persona alle sue spalle. Sobbalzò quando riconobbe il suono della voce. Si voltò e, come immaginava, vide la manager dai capelli blu. <<s-si. Sono sfinita>> riuscì a balbettare solo questo. Era solo in ansia. Celia si sedette vicino a lei.

<<tieni, ti servirà>> le porse un asciugamano. Prima la guardò in modo stupito, poi lo afferrò ed iniziò ad asciugarsi il sudore che colava dalla fronte. <<ti posso fare una domanda?>> chiese. <<certo Celia, dici>> rispose facendo un altro sorso dalla boccetta d'acqua. <<qual era la tua vecchia squadra?->> si fermò nel vedere la sua amica, impegnata a strozzarsi con l'acqua. Martina Tossì rumorosamente. E ora che diavolo le rispondeva?

<<stai bene?>> le chiese preoccupata. <<si, tranquilla>> disse facendo un gran respiro. <<comunque dicevo: ho provato a cercare informazioni su di te nel sito del FF, però non ho trovato niente, come se i dati fossero stati cancellati. Mi sai dire qualcosa? Sai, è per il bene della squadra>>
<<beh...>> 'e mo che rispondo, porco pinguino'. <<ce l'hai fatta!>> urlò Nathan. Martina e Celia si guardarono e decisero di raggiungere i ragazzi di là.

Axel era steso per terra, mentre Nathan e Kevin erano seduti intorno a lui. <<stai bene?>> disse la mora accovacciandosi. <<si. Ragazze ci siamo riusciti, finalmente!>> disse. Sembrava un bambino che aveva calciato per la prima volta un pallone. I due ragazzi lo alzarono e misero le sue braccia intorno al collo di entrambi. Lo fecero sedere sulla panchina dove poco prima erano sedute la manager e il numero 17.

<<non vedo l'ora di dirlo a Julia>> sussurrò. <<sarà felicissima di sapere quanto ti sei impegnato>> rispose. Nel vedere quel ragazzo pieno di graffi, aveva trovato una tristezza e una preoccupazione unica. Inoltre iniziò a sentire il battito accelerato del cuore, quando la guardò negli occhi. Però non riusciva proprio a capire cosa le stava succedendo.

<<voi che stavate facendo?>> chiese Kevin. <<stavamo parlando, niente di che. Continueremo la prossima volta>> disse Celia sorridendo dolcemente a Martina. Fece un sospiro di sollievo. Per fortuna l'aveva scampata, per ora.

Iniziava a vedere tutto sfocato, non sapeva se era la stanchezza, però una cosa era certa: qualcosa di strano stava per succedere.
Si trovava in un bosco isolato, al buoi. Non si sentiva niente, tranne il fruscio dei rami. <<Marti, ho scoperto tutto>> disse una voce attraverso gli alberi. Le vennero i brividi. <<chi è?>> urlò. <<sono io>> rispose quella voce, e un ombra spuntò da dietro un cespuglio. Era Celia Hills, in carne ed ossa, o quasi. Il colore dei suoi occhi erano strani. Rosso fuoco, con della cattiveria al loro interno. <<quindi fai parte della Royal Academy? E sei pure mia sorella? Sei una bugiarda!>> l'ultima parola rimbalzò nel vuoto, provocando un eco rumorosissimo nelle orecchie della ragazza. Non riuscì a rispondere niente, era terrorizzata da quella persona. Stava, man a mano, diventando sempre più pallida, come se fosse un mostro.

<<bugiarda>> iniziò a sentire altre persone dirlo. Si guardò in torno e vide i vari membri della Raimon. Mark, Axel, Steve, Nathan, c'erano proprio tutti. Tutti quanti dicevano qualcosa di male verso di lei, vari insulti, varie frasi che non riusciva a comprendere. Eppure si sentiva sporca dentro, triste, rammaricata.

<<ci hai traditi>> disse Axel. Lo guardò negli occhi e vide che anche lui si era trasformato in un mostro, proprio come Celia. <<da capitano di questa squadra, tu nomino fuori dalla squadra, bugiarda>> disse Mark. Martina si sedette sull'erba umidiccia, e strinse le gambe al petto, come protezione. Poi urlò, urlo fino a che la voce non divenne bassa, fino a che non aprì gli occhi.

Si mise a sedere e si guardò in torno. Era nella sua stanza, illuminata solo dalla luna. Si toccò il viso e vide che era tutto sudato. Si alzò dal letto, ed andò a guardarsi allo specchio. Aveva le lacrime agli occhi e i capelli a mo' di pazza. C'era molto vento fuori, e la finestra sbatteva in continuazione. Andò a chiuderla, poi si appoggiò al muro. <<era solo un brutto incubo>> sospirò. Prese il pallone posto ai piedi del letto, e si coricò sotto le lenzuola, abbracciandolo. Come se la proteggesse da tutto e da tutti, ma specialmente dai brutti incubi. Così si che riuscì a chiudere occhio.

<<e questa dovrebbe essere la sede della Wild?!>> disse Mark osservando la struttura posta nel bel mezzo della savana. <<certo che sono strani questi qua...>> disse Silvia. <<aaah!>> sentimmo urlare e ci voltammo tutti quanti contemporaneamente. <<che stanno facendo alla mia macchina!>> era semplicemente Nelly Raimon che sclerava. La squadra della Wild aveva iniziato ad esaminare l'automobile, come se fosse un qualche strano aggeggio sconosciuto.

<<veramente la Royal non è riuscita a battere una squadra simile? Ma scherziamo?!>> sbraitò Steve. <<non giudicate un libro dalla copertina>> disse Bobby incrociando le braccia intorno al collo.

Martina fece uno sbadiglio, causato dalla notte precedente. <<non dormire eh, che ci servi>> le disse Mark. <<tranquillo capitano. Non ho dormito bene questa notte, ma con un ottimo riscaldamento ritornerò normale, fidati>> gli sorrise.

<<squadre, andatevi a riscaldare>> disse l'arbitro. Entrarono in campo e si riscaldarono. Martina era tornata come nuova, ed era pronta a sfondare gli avversari.

Toccava alla Raimon battere, e Martina la passò ad Axel. Con un'azione ben studiata, riuscirono a superare gli avversari. Kevin aveva palla ed era pronto ad utilizzare il "Dragon Tornado", ma quando la passò ad Axel, il capitano della Wild riuscì a soffiargli palla. <<ragazzi tornate in difesa!>> provò a dire Martina, ma ormai era troppo tardi. Attraverso un contropiede, a dir poco perfetto, la Wild si trovava nella difesa avversaria. Per fortuna Mark riuscì a pararla.

Tutta la squadra fece un sospiro di sollievo. Sarà veramente dura batterli...

Heilaaaaa. Sono tornata. Scusate per l'assenza ma ora che è iniziata la scuola mi è difficile trovare del tempo per scrivere😅

Comunque spero che il capitolo via sia piaciuto😘

Inazuma Eleven: La ragazza di GhiaccioМесто, где живут истории. Откройте их для себя