Capitolo 31~Vattene!

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Finita la cena, Martina decise di mettere i piatti e le posate all'interno del lavandino, iniziandoli a lavare.
Sentì Axel venire dietro di lei e le cinse la vita con le braccia, stringendola forte a lui. Iniziò a darle dei piccoli baci sul collo che fecero venire i brividi alla ragazza.

<<che cosa hai intenzione di fare?>> chiese sorridendo. <<be', non pensi che ti dovresti far perdonare?>>
<<e in che modo?>> risposi, voltandosi verso di lui. I nostri volti erano vicinissimi, tanto che i nostri nasi si toccavano.
Lui non rispose, ma si limitò a baciarla dolcemente. Martina fu così presa da quel bacio, da non sentire ciò che le stesse succedendo intorno.

Infatti, Axel aveva aperto l'acqua, afferrato il manico del rubinetto e iniziò a fare il bagno alla ragazza.
<<ma sei impazzito!>> sbraitò. Axel posò tutto, chiuse l'acqua e iniziò a ridere nel vedere la faccia arrabbiata di Martina.
<<ora sei costretto a prestarmi una maglietta!>> lo minacciò. <<come vuole lei, principessa>>

Andarono nella camera di Axel, prese una delle sue magliette, andò in bagno e se la infilò. Quando tornò nella stanza, trovò Axel guardarla con la bocca aperta. La maglia era abbastanza lunga da coprire fin sotto la vita, da coprire il necessario, però non riusciva ad arrivare alle ginocchia.

<<non mi è dispiaciuto farti indossare questa maglietta, sai?>> disse avvicinandosi, con un ghigno stampato sul volto.

Si baciarono, diversamente da solito, proprio perché quel bacio era molto intenso.
Axel man a mano la trascinò vicino al letto. Si accomodò facendo sedere Martina a cavalcioni su di lui.
Martina iniziò a giocare con le punte dei suoi capelli. Si staccarono per riprendere fiato e Axel iniziò ad accarezzarle la coscia. Sentire il suo tocco sulla pelle nuda, fece salire i brividi alla mora.

<<Marti tu... tu mi fai impazzire>> sussurrò. Martina sorrise e gli morse il labbro. Avvicinò le mani alla sua maglietta e la alzò leggermente, per far incontrare le sue mani con i muscoli del ragazzo.

Axel iniziò a scorrere il dito fino allo slip, e giocò con l'elastico.
<<A-Axel...?>> disse e il ragazzo fermò i movimenti. <<c-cosa c'è?>>
Martina non rispose, si limitò a guardarlo con aria perplessa.
Lei non sapeva fino a che punto volesse arrivare e non voleva saperlo.

Si alzò e si recò verso la soia della porta.
<<hey, dove vai?!>> le urlò contro Axel. Non gli diede ascolto, ed uscì dalla stanza. Il bomber di fuoco, si alzò di fretta dal letto e afferrò il braccio di Martina, fermando i suoi passi e facendola girare verso di lui.

<<A-Axel, io... devo andare...>>
<<ma non puoi uscire così, fatti almeno dare un pantaloncino e una felpa>> le sembrava abbastanza preoccupato, ma in quel momento continuava a non riuscire a parlare. <<a-andrà bene anche solo un pantaloncino...>>
<<c'è umidità, ti potrebbe venire la febbre>>
<<non mi interessa. Non voglio farti sprecare troppi panni inutilmente>>
<<ma...->>
<<ti prego, puoi non obiettare e darmi ascolto?!>> alzò il tono della voce.

Il bomber di fuoco, lasciò la presa del suo braccio ed andò verso la sua stanza. Tornò dopo qualche secondo con un pantaloncino in mano. Martina lo prese e se lo infilò, poi andò verso l'ingresso, si infilò le scarpe e prese la borsa.

<<c-ci vediamo d-domani->> balbettava, tremava, come se avesse paura. In quel momento non capiva nemmeno lei. Aprì la porta e uscì da quella casa.

Axel rimase lì, a guardare la porta, ormai chiusa, sbigottito.
Si sedette sul letto, con la pancia in su. Guardava in soffitto e pensava. 'Cosa diavolo era successo? Forse lei, era rimasta perplessa da ciò che stavo per fare prima. Forse avevo esagerato, ma onestamente, mi sembrava una reazione esagerata'.

A fermare i miei pensieri, fu la suoneria del telefono. Lo afferrai e risposi:
<<pronto?>>
<<Axel Blaze, che piacere sentirti>>

La voce non la conoscevo. Sembrava bassa e sicura di se.

<<chi è?>>
<<non è importante chi io sia. Volevo solo avvisarti. Ti conviene stare attento alla tua fidanzata, Martina Snow>>

In quel momento, Axel si mise a sedere. Sentì il fiato mancare ed era abbastanza confuso.

<<che intendi dire?!>>
<<mi trovo al campo al fiume e la vedo con un ragazzo. Se non mi credi, puoi anche venire a controllare tu di persona...>>
Attaccò

Aveva fatto un ghigno, come se stesse godendo della scena.
Si alzò di scatto, senza decidere niente, come se le sue gambe si fossero mosse da sole. Mise il telefono in tasca, prese la felpa e se la infilò, poi corse velocemente fuori di casa, dirigendosi verso il campo al fiume. Svoltò l'angolo, che portava al campo, e vide un ragazzo appoggiato al muro.

<<era ora, Blaze. Ti stavo aspettando>> disse. Axel lo guardò attentamente. Era rasato per la maggior parte della testa, l'unica grossa ciocca di capelli che aveva, era marrone con delle mash bianche, che gli scendeva fino agli occhi verdi.

<<sono stato io a chiamarti>>
<<che cosa volevi mostrarmi? Dov'è Martina?>> Axel stava decisamente morendo d'ansia. Il ragazzo non fiatò, l'unica cosa che fece fu indicare l'altra parte del marciapiede. Axel guardò attentamente. Sull'erbetta si trovava seduta Martina. Proprio come mi aveva detto quel ragazzo in chiamata, non si trovava sola. Il suo capo, si trovava appoggiato al petto di un ragazzo con i capelli verdi. Lo riconobbe subito:era uno dei ragazzi di quell'orfanotrofio.

Iniziò a sentire una forte rabbia dentro, un sentimento del genere non lo aveva mai provato.
Decise di avvicinarsi ai due.

<<Martina>> tutti e due si voltarono. Martina sembrava stupita nel vederlo.
<<A-Axel, che ci fai qua?>>
<<dovrei essere io a chiedertelo! E poi che ci fai qui con lui?
Ah, forse ho capito! Per questo te ne sei andata via così di corsa, giusto? Avevi un'appuntamento con questo stronzo!>>

Ci furono un paio di secondi di silenzio.
Axel stringeva forte i pugni a causa della rabbia.
Jordan si era alzato in piedi, e guardava fortemente negli occhi Axel.
Martina guardava la scena, senza sapere che fare, sentendo di essere impotente.

<<rimangia ciò che hai detto>> sbraitò Jordan. <<io non rimangio proprio niente. Ho detto la verità. Tu sei solo un piccolo stronzo che ruba le fidanzate degli altri>>
<<Axel, ma che diavolo dici!>>disse Martina, e decise anche lei di alzarsi.
<<stai zitta!>> rimase paralizzata da quelle due parole.

<<non ti azzardare a rivolgerti a lei in questo modo!>> gli disse Jordan. <<ah si? Ok, ti è piaciuto provocarmi>> Axel diede un pugno a Jordan, seguito da un altro ancora.
Stava per darne un terzo, quando Martina si mise in mezzo. Non riuscì a capire, cosa successe di preciso dopo, si ritrovò solo scaraventata per terra, con il polso che le pulsava, come se avesse parato il punto con quello.

Jordan si accovacciò vicino alla mora. <<ti fa male?>> chiese, ma non ottenne risposta, l'attenzione della ragazza, era rivolta verso Axel Blaze. Era rimasto a bocca aperta. <<Marti...->>
<<allontanati!>>-rispose la Martina furiosa-<<Axel, va via. È finita>>
<<aspetta...>>
<<non aspetto un bel niente! Vattene!>>

Axel la guardò ancora per qualche secondo, poi decise di correre via di lì.

Di una cosa, però, erano all'oscuro i tre ragazzi:c'era una persona che era rimasta lì, a vedere tutta la scena, con un ghigno stampato sul viso.
Gli squillò il telefono:
<<hai agito?>> chiese la voce dall'altra parte. <<si. Ora Martina Snow e Axel Blaze, si sono lasciati>>
<<mi è piaciuto il modo in cui ti sei comportato. Ti do il permesso di far parte del mio piano>>
<<la ringrazio Signor Dark, non la deluderò>>
<<benvenuto, Stonewall>>

~Spazio Autrice~
"verremo ricordati come degli eroi, stando semplicemente rinchiusi in casa"
con questa frase, concludo questo capitolo e vi saluto💖

Inazuma Eleven: La ragazza di GhiaccioWhere stories live. Discover now